Io e Stefano
Oggi festeggiamo il Ferragosto con una via decisamente particolare, fuori dagli schemi, certamente in solitudine totale, come si addice alle salite che di solito organizzo col mitico Stefano...
Non sono mai stato al Monte Frisson (m 2.637), cima che solo quando si lascia ammirare dopo oltre un'ora e mezza di cammino fa capire perchè la chiamino il Cervino delle Alpi Liguri:
Non sono mai stato al Monte Frisson (m 2.637), cima che solo quando si lascia ammirare dopo oltre un'ora e mezza di cammino fa capire perchè la chiamino il Cervino delle Alpi Liguri:
Ritrovo antelucano a Borgo San Dalmazzo con Stefano, carichiamo tutto sulla mia auto e via verso la Valle Pesio, parcheggiando a Palanfré alle prime luci dell'alba, poco dopo le 5,00.
Ci armiamo di tutto punto, corde, imbrago, casco, rinvii, nut, friend, chiodi e martello e via, in cammino, la relazione parla di oltre 3 ore di avvicinamento... il meteo è previsto abbastanza buono, non perfetto ma quanto basta, solo velature.
Il sentiero parte poco dopo le ultime case della borgata di Palanfré e si inerpica nel bosco; scorre piacevole, mentre chiacchieriamo del più o del meno, come sempre... Intorno e sopra di noi scorrono invece cime e pareti decisamente interessanti, prevalentemente calcaree:
Il sentiero parte poco dopo le ultime case della borgata di Palanfré e si inerpica nel bosco; scorre piacevole, mentre chiacchieriamo del più o del meno, come sempre... Intorno e sopra di noi scorrono invece cime e pareti decisamente interessanti, prevalentemente calcaree:
Superiamo un maso e, verso le 8,00, eccoci al Lago inferiore del Frisson:
Facciamo una breve pausa, ammirando la guglia granitica che abbiamo come meta e che vogliamo scalare lungo lo Spigolo Nord (5c D+ 6L
260 m), via quasi non chiodata, insomma all'avventura!
Saliamo lungo un canalone erboso per una mezz'oretta, poi sbuchiamo lungo la parte bassa dello spigolo, dove proseguiamo facilmente, quando sono le ore 10:
Qualche passo in arrampicata, per portarci ad una forcella alla base dello spigolo roccioso vero e proprio:
Magnifico, ambiente grandioso, solitudine totale, una parete intrigante sopra le nostre teste:
Ci leghiamo, salgo la parete lungo il primo tiro (5b), lungo una bella lama e poi andando a reperire una seconda paretina, dopo un passo delicato in partenza, fino a sbucare a una selletta, dove trovo un'ottima sosta con due spit; l'amico mi raggiunge poco dopo:
La sosta:
Stefano opta per andare avanti a tiri alterni. Sale la facile crestina iniziale, attraversa una terrazza erbosa e attacca quella che reputiamo essere la variante, secondo la striminzita relazione che abbiamo reperito sulla mitica Guida CAI Touring grigia; una prima placca, un passo tecnico (5c) verso sinistra, poi in verticale lungo un muro delicato e a tratti umido e lichenato, con scarse possibilità di protezione:
Bravo Stefano, sangue freddo e riesce a salire fino alla terrazza sommitale, dove trova la sosta.
Lo raggiungo e proseguo per il nostro terzo tiro (5c), che in realtà sarebbe il quarto, salendo direttamente una parete liscia e arrotondata sul filo dello spigolo, issandomi su di una prima cengetta, per poi attaccare direttamente la parte seguente, leggermente strapiombante, fortunatamente con una discreta presa in uscita, senza alcuna possibilità di protezione, se non un piccolo nut uscendo in cengetta a metà:
Fantastico.
Sbuco su un terrazzino, dove trovo una sosta; dire che siamo su un ballatoio aereo è dire poco: il vuoto è ovunque intorno a noi, magnifico:
Stefano esce a sua volta dal passo strapiombante:
Quinto tiro (IV+): Stefano sceglie dove salire, lungo un bel diedro colorato, anche se su roccia da trattare con attenzione, poi percorre lunghe placche più abbattute, una sella e poi ancora placche semplici, più rotte, dopo una sella, dove l'amico si ferma a sostare, poco prima che finiscano le corde:
Lascio la sosta per l'ultimo semplice tiro (III): Poco dopo, esattamente alle 13,20, eccomi in vetta, accolto dalla croce sommitale:
CI riuniamo in cima, sgranocchiamo qualcosa tra le nebbie, soddisfatti, soli, poi ci regaliamo una foto celebrativa, quando sono le 14,00:
Non abbiamo eccessiva fretta, ci sono le previste nuvole ma non minaccia pioggia o temporale.
Iniziamo la discesa lungo la via Normale, percorrendo alcuni tratti attrezzati nella parte iniziale, sul versante ovest; poi giriamo attorno alla cima, passimao da nord e torniamo verso est, raggiungendo una facile zona poco sopra il lago, quando sono le ore 15:
Che posto fantastico...
La discesa non presenta problemi, torniamo al parcheggio e da qui, dopo un momento di riposo, torniamo a valle.
Alle prossime avventure!!!
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