Sabato 22 novembre 2008
Io, Wil e Paolino l'Alpino
Vento incredibile stanotte. Lungo la strada ci imbattiamo in veri e propri disastri: tetti scoperchiati, alberi abbattuti...
Lo zero termico è precipitato sotto i tacchi: dobbiamo rifugiarci in bassa quota.
Pensiamo alla Sbarua, a Santena ci troviamo con Wil e partiamo, dopo lauta colazione ed incontro da Carramba che sorpresa con il mitico Flavio.Scartabellando tra le relazioni, Paolino estrae dal cilindro un dépliant che illustra le vie della Rocca Barale, una struttura di gneiss nelle immediate vicinanze dei Tre Denti di Cumiana.
Dopo una ventina di minuti di avvicinamento nel bosco, eccoci alle pareti denominate Il Castello delle Fiabe:
Il CAI di Pianezza ha richiodato tutte le vie mantenendo intatto lo spirito ed il criterio degli apritori (infatti la chiodatura è abbastanza ariosa...) ed ha risistemato tutta la zona:
Per scaldarci e rompere gli indugi, devidiamo di mandare Wil da primo su una via di 3 lunghezze, Cip e Ciop (4 60 m):
All'attacco delle placche c'è addirittura l'appendiabiti!
Wil si muove sicuro sulle placche appoggiate, ma povere di appigli:
La giornata è limpida ed il sole offre una temperatura più che accettabile:
La via termina in cima alla placconata, sotto il grande muro verticale, a tratti strapiombante:
Lanciamo le doppie e ci caliamo:
Optiamo quindi per una via un po' più impegnativa: Bagheera (5c 160 m 6L):
I primi tiri li conduce Paolino:
Accoppiamo i primi due tiri, in quanto molto brevi; la placca è piuttosto impegnativa (5c), ma soprattutto la chiodatura è decisamente "allegra"...
La sosta in compenso è bella comoda; Paolino parte per la terza lunghezza (5a), dapprima su facile placca appoggiata:
Poi la via si raddrizza, salendo un muro di roccia scura e lavorata, fin sotto un grande strapiombo:
Wil segue, senza eccessivi problemi:
Sua maestà il Re di Pietra:
Il quarto tiro (5) mi vede passare in testa alla cordata.
Siamo sotto lo strapiombo e Wil è solo marginalmente e lontanamente tentato di proporre la variante più facile lungo la normale ed i suoi spit verdi...
Alla fine proseguiamo lungo la nostra via e mi lancio sprezzante verso il tetto:
La parete "butta in fuori" di brutto...
ma io la supero sfiorando appena appena l'albero vicino... :-)
Poi salgono i miei compari: Wil ci dà una dimostrazione di cosa sia il tree-climbing:
Dopo lo strapiombo la parete è quasi verticale, ma presenta buoni appigli:
Una fessura ascendente verso sinistra da superare in dulfer prima della sosta:
La roccia migliora di qualità, salendo ed il panorama è splendido:
Riparto per il quinto tiro (5b): prima un muro verticale in placca:
Poi un leggero traverso a destra:
e una splendida placca:
La cima non è lontana: in mezzo, una placca verticale che sembra molto invitante:
In realtà mi accorgo presto che la sesta lunghezza (5c) è piuttosto impegnativa e scevra di asperità da utilizzare come appigli e appoggi:
Ma la placca è il mio pane e la roccia è entusiasmante:
Un tiro MA-GNI-FI-CO, come direbbe il buon Parussa:
Tiro che porta in cima, dove sbucano poi anche Wil:
e Paolino:
Prima di scendere, ci godiamo il panorama, dominato dalla rocca di Cavour:
Foto di vetta:
Infine ci caliamo da una solida sosta:
Con 3 calate siamo in fondo:
Addentiamo pizze e focacce, poi via nel bosco, da cui usciremo all'imbrunire (anzi... proprio col buio!), dove ci aspetta la macchina di Wil.