Io e Manu
Dopo le fatiche del Lyskamm e la vacanza ad Ailefroide, rieccoci al nostro Monviso!
La via che saliremo è Dimensione Quarto (5a D+ 400 m 13L), una delle innumerevoli vie tracciate da Fiorenzo Michelin e Stefano Masoero; iol'ho già salita lo scorso anno, col corso di alpinismo, ma ripeterla in autonomia è tutta un'altra storia!
Venerdì 19 agosto esco dal lavoro, dopo un incredibile serie di e-mail ed sms organizzativi, mi fiondo a casa, preparo zaino, attrezzatura e tenda e vado a casa di Manu a prenderlo.
L'idea originale prevedeva la scalata della Cresta Est del Monviso (m 3.841), ma negli ultimi giorni ci sono state delle nevicate in alta quota e la cresta sembra invernale...
Giunti al Pian del Re (m 2.020), in cima alla Valle Po, parcheggiamo e montiamo la nostra tenda Ferrino Expé a pochi passi dalla macchina. Mangiamo qualcosa, poi tutti nei sacchi a pelo!
La mattina la sveglia suona alle 6,00; smontiamo la tenda, buttiamo tutto in macchina e via, partiamo, con attrezzatura, imbrago, corde e uno zainetto.
Risaliamo verso le Traversette, poi imbocchiamo la via più breve verso il Rifugio Giacoletti (m 2.741), che risale un faticoso canalone sulla sinistra.
Alle nostre spalle, si apre la Valle Po, ancora in ombra:
I nostri eroi, pronti a confrontarsi con la parete:
Giunti alla sommità del canalone, ecco pararsi davanti a noi il profilo della cresta Est di Punta Udine (m 3.022); l'intaglio sulla destra è il Couloir del Porco, una gola molto ripida attrezzata con catene e funi:
Alla nostra destra, invece, investita ormai in pieno dai raggi del sole, la nostra parete, il versante Est di Punta Venezia (m 3.095):
La via attacca sulla destra della parete: risaliamo quindi la conoide erbosa che si intravede a destra nella foto.
Si parte: i primi 2 tiri sono molto tranquilli, un po' discontinui e ricercati; questa è la prima sosta:
Salendo... alla nostra sinistra, Punta Udine (m 3.022):
Dal terzo tiro, ci si diverte di più: la parete si raddrizza e si incontrano passaggi divertenti; la via continua a obliquare verso sinistra.
Prendiamo quota e, osservando la cresta Est del Viso, siamo convinti di aver fatto bene a cambiare meta: si presenta infatti in condizioni invernali e, come minimo, sarà tutto uno scolo d'acqua...
Noi invece arrampichiamo rilassati, all'asciutto, con un clima perfetto:
In prossimità di questo bel diedro, sento alle spalle gridare una voce che mi chiama...
"KING OF THE MOUNTAINS!!!!!"
La riconosco: è Livio, che sta salendo col mitico Max lungo la via normale; si trovano alla base del Couloir del Porco e ci diamo appuntamento in vetta.
Superiamo il diedro con passaggi atletici ed aerei.
La via presenta un paio di tiri di trasferimento, sempre verso sinistra, lungo cenge segnalate con ometti in pietra.
Gli ultimi tiri (in tutto sono ben 13) si svolgono in placca e sono molto belli e divertenti, anche perchè ormai sopraggiunge l'adrenalina tipica di quando si pregusta la vetta...
A differenza di molte scalate, ove le difficoltà si abbattono prima della vetta, Dimensione Quarto richiede impegno fino alla croce di vetta, fino allo strapiombo che sta letteralmente un paio di metri sotto la cima; si fa sosta utilizzando la croce di vetta e ci vuole attenzione a ridiscendere dal castello sommitale.
Subito sotto la vetta, dove sorge un bivacco d'antica memoria, incontriamo dunque i due amici più interisti che abbia mai conosciuto. Livio, in particolare, è caratterizzato da una totale, inguaribile e definitiva mancanza di obiettività, se si parla di calcio... ma ormai ce lo teniamo così com'è...
Andando con lo sguardo verso Sud-Est, oltre Punta Udine, Punta Roma ed il Visolotto, ecco la parete Nord-Ovest del Monviso.
Si nota il risultato della nevicata dei giorni scorsi, oltre i 3.300 m:
Foto di gruppo:
Poi via, si scende, lungo gli sfasciumi che caratterizzano la cresta Sud, la via normale; lungo la via incontriamo uno splendido stambecco, che non ci degna di molto interesse...
Glipassiamo molto vicino, ma lui se ne fa un baffo.
Livio non riesce a celare la diffidenza e la paura che gli incute l'animale: "ma se gli girano, con quelle corna lì può farci dei bei danni!".
Ecco la forcella tra Punta Venezia e Punta Udine, imbocco del famoso Couloir del Porco.