sabato 30 luglio 2022

PUNTA CAPRERA (m 3.387): Spigolo Bessone


Sabato 30 luglio 2022

Io e Simone

Anche questa via compare nel mio elenco "Obiettivi" da molto tempo. Anche per questa via, finalmente arriva il giorno giusto...

L'idea iniziale era (per una volta...) di non ammazzarsi a far le corse in giornata e di pernottare al rifugio Vallanta; purtroppo Simo non riesce ad avere ferie il venerdì, quindi (come quasi sempre) vai di fatica!

Sveglia puntata alle 3, in realtà mi sveglia l'antifurto alle 2,50... falso allarme, ma ormai sono in piedi... mi preparo e via all'appuntamento con Simone.

L'obiettivo è il mitico ed eterno Spigolo Bessone (6a   D+   600 m) a Punta Caprera (m 3.387):

Parcheggio l'auto a Castello di Pontechianale (m 1.640) e poco dopo le 5,00 siamo in cammino, alla luce delle frontali.
Ho pensato a lungo su quale assetto tenere, quali corde usare... alla fine sono rimasto conservativo e optiamo per le due classiche mezze da 60 m, oltre a 10 rinvii, un giro di nut e 5 friend dallo 0,5 al 2.
Percorriamo il vallone di Vallanta, come molte altre volte, fino al Triangolo della Caprera, appena dopo il quale abbandoniamo il sentiero per guadare facilmente il torrente e iniziare la lunga risalita della china prima erbosa, poi detritica, sempre peggiore... finalmente eccoci in vista dell'attacco del nostro Spigolo, decisamente evidente:
Raggiungiamo l'attacco della via e ci prepariamo, legandoci con le due mezze corde da 60 m, tenendo alcuni anelli di corda a testa, in modo da rimanere legati a circa 40 m, distanza che la relazione dice potrebbe essere la massima lunghezza di un tiro.
Prendo tutto il materiale, resterò davanti e inizio la scalata in placca pochi minuti prima delle 8,00:
Siamo in ombra, ma a causa del caldo tropicale di questa estate 2022 si sta benissimo.
Il primo tiro (III+) non crea problemi, salgo senza rinviare, accorgendomi solo dopo che c'era uno spit all'uscita del diedro, a destra, mentre io salgo in piena placca...
Emergo su un tratto abbattuto, salgo verso destra, punto un ometto (dove rinvio una sosta) e proseguo deciso a destra, per andare a reperire un diedro-camino verticale (III+):
Rinvio un'altra sosta alla base e salgo una ventina di metri; sbuco sul filo dello sperone, poco dopo trovo un'altra sosta, ma proseguo lungo la cresta:
Un bel passaggio mi conduce poi ad una sosta, dove decido di fermarmi per recuperare materiale e fare il punto della situazione col socio, essendo la cosa più importante oggi cercare di seguire correttamente la via (e 4 occhi sono meglio di 2):
Lo spigolo prosegue davanti a noi e lassù ecco la vetta del Viso (o Dado) di Vallanta (m 3.781):
Riprendiamo la nostra scalata in conserva protetta, la roccia è ottima e si presta ottimamente alla posa di nut e friend:
Salgo per altre 4 o 5 lunghezze di corda lungo lo spigolo:
Per un po' non trovo più nulla, poi a un certo punto ecco una sosta una decina di metri alla mia sinistra, proprio alla mia altezza! Bene, avanti così, mi riavvicino al filo di spigolo e proseguo verso l'alto:
Siamo in ombra, ma quest'anno si sta benissimo anche in ombra a 3.000 m...
Frattanto mi porto con un bel tiro di corda alla base del primo dei due famosi diedroni di 80 m (IV+); trovo la sosta un po' spostata a sinistra, all'inizio del placcone che sormonta la cengia.
Recupero l'amico, in modo che possa assicurarmi per bene da qui, vedendomi impegnato nel diedrone; poi parto in traverso a destra, rinviando un friend e raggiungendo la base del diedro, che si impenna sempre più verticale:
Rinvio un chiodo, poi più in alto piazzo un friend poco dopo un cuneo di legno ormai inservibile, proseguendo con alcuni passi in dulfer molto divertenti:
Sottolineo come la roccia sia molto buona, non solo in termini di compattezza, ma soprattutto dal punto di vista del grip, cosa non scontata dopo le mie esperienze sulle rocce in zona (tipo il vicino Triangolo).
Proseguo salendo, fino a scovare il passaggio che mi conduce a destra fino a reperire il filo dello spigolo:
Salgo pochi metri lungo il filo, senza difficoltà particolari, prima di trovare la sosta:
Da qui recupero l'amico, impegnato poco dopo in dulfer:

Ora mi aspetta la seconda parte del primo diedrone (IV+):
Il tiro è più verticale del precedente, dapprima più appigliato, poi con un passo più tecnico da superare, prima di ribaltarmi a destra e trovare la sosta:
Dal comodo terrazzino di sosta, riparto traversando un paio di metri a destra, per scendere direttamente nel secondo diedrone di 80 m (IV+), splendido:
Per la verità seguo il diedro meno fedelmente del precedente, uscendone in placca, splendida:
Nel secondo tiro invece torno a scalare nei pressi del fondo del diedro, nel momento esatto in cui finiamo al sole:













venerdì 22 luglio 2022

GRANDE SAGNE (m 2.841): Soleil Trompeur

Sabato 23 luglio 2022

Io e Lollo

Una via messa nel mirino da un po' di tempo e finalmente arriva il momento giusto. 

Si torna a scalare nel cuore del massiccio degli Ecrins, precisamente alla Grande Sagne (m 2.841), prospiciente il Glacier Noir, dove ci attende la via del grande Cambon Soleil Trompeur (6a   D+   15L   500 m).




4c
5c
5b
5c/6a
6a



5c
5b

5b
5c


4c

3b

5c


 
 
 
5b


6b/A0



5b
3b