Io e Simone
Ennesima giornata folle, folle davvero.
Ennesimo compagno così folle da partecipare all'ennesima giornata folle!
Devo sbrigare un lavoro di un'ora e mezza a... Bolzano!
Ok, programma presto fatto: Simone viene con me, partiamo alle 4,20 e via.
Dopo il lavoretto, via verso le pareti calcaree di Arco (TN) per un'arrampicata invernale al sole!
Verso mezzogiorno siamo ad Arco, splende il sole:
Mangiamo qualcosa alla veloce, poi eccoci al parcheggio che ben conosco della Pizzeria La Lanterna, proprio sotto la Parete San Paolo (m 184):
Fa freschino, essendo il 25 gennaio, ma sopportabile.
In parete vediamo impegnata un'altra cordata, nel settore destro (nord) della parete, mentre noi saliremo a sinistra la relativamente nuova via Cengia Rossa (6a 7L 185 m).
L'avvicinamento è breve, una decina di minuti:
Ci prepariamo e parto io per il primo tiro (6a):
La parete si raddrizza subito e dopo le prime placche facili affronto un pilastrino verticale, con un passaggio duro (6a) in uscita verso destra:
Dopo una mungitina, mi isso al di sopra, poi affronto un tratto in diagonale a sinistra per nulla facile e chiodato molto lungo:
Quarto tiro (6a): salgo una prima parete con un passo strapiombante, ma ben appigliato:
Resta sempre quel senso di trovarsi "fuori casa", su questa roccia, che non mi dà la solita fiducia e che quindi mi ha portato a qualche gesto (resting e un paio di munte al rinvio), ma va bene così.
La quinta lunghezza, mentre l'orologio corre impietoso e noi siamo già in ombra da un pezzo, manda avanti Simone:
Simone mi raggiunge sulla grande cengia rossa (che dà il nome alla via), abbastanza stanco:
Ottima scelta!
Devo sbrigare un lavoro di un'ora e mezza a... Bolzano!
Ok, programma presto fatto: Simone viene con me, partiamo alle 4,20 e via.
Dopo il lavoretto, via verso le pareti calcaree di Arco (TN) per un'arrampicata invernale al sole!
Verso mezzogiorno siamo ad Arco, splende il sole:
Mangiamo qualcosa alla veloce, poi eccoci al parcheggio che ben conosco della Pizzeria La Lanterna, proprio sotto la Parete San Paolo (m 184):
Fa freschino, essendo il 25 gennaio, ma sopportabile.
In parete vediamo impegnata un'altra cordata, nel settore destro (nord) della parete, mentre noi saliremo a sinistra la relativamente nuova via Cengia Rossa (6a 7L 185 m).
L'avvicinamento è breve, una decina di minuti:
Ci prepariamo e parto io per il primo tiro (6a):
La parete si raddrizza subito e dopo le prime placche facili affronto un pilastrino verticale, con un passaggio duro (6a) in uscita verso destra:
Con un piccolo aiutino, supero il passo e guadagno il piccolo terrazzino di sosta, da dove posso recuperare l'amico:
Il secondo tiro (5b) è a mio parere il più bello della via:
Un diedro verticale solcato da una fessura nel fondo, da salire in parte in opposizione, in parte in dulfer, bellissimo:
L'uscita è verso sinistra, dove una breve cengia conduce al comodo, assolato, aereo ed assolato terrazzino di sosta (su un solo spit, non integrabile, però...).
Mi raggiunge Simone, alle cui spalle si vede il parcheggio alla pizzeria e la mia auto:
Resto davanti anche per la terza lunghezza (6a), che propone subito qualche passo ostico poco sopra la sosta:Dopo una mungitina, mi isso al di sopra, poi affronto un tratto in diagonale a sinistra per nulla facile e chiodato molto lungo:
Segue una serie di muri molto divertenti, verticali e caratterizzati da bei buconi:
Un tratto facile mi conduce in sosta sulla grande cengia mediana.Quarto tiro (6a): salgo una prima parete con un passo strapiombante, ma ben appigliato:
Dopo un bel passaggio in dulfer, esco su un'altra cengia e qui si fa dura, in quanto la prima parte della parete seguente (molto bella) è incredibilmente lisciata:
Mi arrangio trafficando anche col Panic e la salgo, poi più in alto mi diverto molto, così come Simone poco dopo:Resta sempre quel senso di trovarsi "fuori casa", su questa roccia, che non mi dà la solita fiducia e che quindi mi ha portato a qualche gesto (resting e un paio di munte al rinvio), ma va bene così.
La quinta lunghezza, mentre l'orologio corre impietoso e noi siamo già in ombra da un pezzo, manda avanti Simone:
Un tratto facile, poi un muretto verticale con un tettino (IV), quindi la cengia con la sosta, dove arrivo anch'io:
Siamo quasi all'imbrunire, mancano 2 tiri di 5b, il primo dei quali propone passi delicati con primo spit molto alto a sinistra.
Se non vogliamo fare notte qui (con il sentiero di discesa da cercare, senza pile frontali), propongo di uscire per l'ultimo tiro della via Sabina (salita un paio di anni fa), che riconosco passare pochi metri a sinistra.
Ok, facciamo così: traverso a sinistra una ventina di metri, senza difficoltà, seguito da Simone:
Ormai resta solo una mezz'oretta prima che faccia buio: attacco lo strapiombo e poi la parete sopra di noi (5c), con un diagonale a destra (chiodatura molto distanziata), poi salendo dritto ad un albero, quindi per una lunga serie di rampe in placca, diedri e risalti, rinviando clessidre:Simone mi raggiunge sulla grande cengia rossa (che dà il nome alla via), abbastanza stanco:
Percorriamo poi la cengia (molto esposta) verso destra: rinunciamo alla discesa verso sud, in quanto al buio è meglio cercare di seguire quella più lunga verso nord, che ho già percorso almeno due volte in passato, senza andarci a cercare rogne...
Scendiamo al buio, senza problemi, fino al ristorante dove ho la macchina; sono le 18,15 e chiediamo se ci può fare un piatto di pasta, prima delle 4 ore di auto verso casa.Ottima scelta!