25-26 giugno 2005
Io, Manu e Fabri
Eccoci all'uscita di alta quota del Corso di Alpinismo!
Beh, su roccia siamo dei novellini, ma qui, senza enfasi, direi che siamo sul nostro terreno!!!
Purtroppo manca Paolino l'Alp l'Alp l'Alpino, che ha problemi ad un ginocchio...
Abbiamo già salito il Gran Paradiso (m 4.061), dal Rifugio Vittorio Emanuele, l'anno scorso.
Imbocchiamo la Valsavarenche e parcheggiamo qualche km prima del campeggio di Pont.
Ci carichiamo tutto in spalla e via, per lo splendido sentiero che ci conduce al Rifugio Chabod (m 2.750).
Ecco quel che ci aspetta il giorno successivo:
Sveglia tipica da rifugio di un Quattromila... verso le 4,00, colazione veloce, tra lo sferragliare dell'attrezzatura di tutti quanti, la fretta, l'ansia e l'eccitazione che precedono l'azione.
Noi siamo un corso, siamo un bel gruppone.
Si parte, al buio, grazie alle pile frontali, sulla pietraia morenica che ci porterà al ghiacciaio. L'atmosfera, come sempre in questi momenti, è a dir poco magica...
Giungiamo sul ghiacciaio di Laveciau e quindi c'è una pausa forzata: calziamo le ghette, i ramponi, brandiamo la piccozza, ci imbraghiamo e ci leghiamo.
Intanto, albeggia...
Fuori anche gli occhiali da sole ad alta protezione e la crema solare, entrambi indispensabili in alta quota.
Dopo qualche zig-zag in salita, con i crepacci ancora quasi del tutto chiusi e ricoperti di neve,
ci avviamo verso la mitica "schiena d'asino", punto di incontro con l'altra via Normale che sale dal Rifugio Vittorio Emanuele.
Alle nostre spalle, salendo, il grandioso gruppo del Monte Bianco:
Qualcuno è a pezzi, c'è chi si ferma alla schiena d'asino, ma la Cordata Varicocele, sebbene frantumata in diverse cordate, ognuna con un istruttore del corso, fa vedere di che pasta è fatta e porta su tutti e tre i componenti: io, Manu e Fabri.
Ormai ci avviciniamo alla crepaccia terminale, veramente impressionante, ma siamo in vista della cima!
L'anno scorso siamo giunti fino alla crestina rocciosa terminale, ma non fino alla madonnina di vetta, a causa del pericoloso incrociarsi delle cordate sul granito ghiacciato... con corde, ramponi ai piedi e tutto quel traffico di gente ansiosa di salire...
Stavolta vogliamo la vetta, anche perchè siamo reduci da un corso di roccia, non possiamo fermarci prima degli ultimi passaggi!
Lo splendido anfiteatro sotto la cima, che abbiamo percorso fin qui:
Io sono legato al mitico Giovanni, uno degli istruttori che ho più apprezzato durante il corso: eccolo mentre mi assicura nel passaggio incredibilmente esposto (ma protetto con 3 spit) che porta in vetta: sotto di me, alla mia destra, un abisso verticale profondo 600 m mi separa dal Ghiacciaio della Tribolazione!
Insieme a noi, c'è la cordata di Manu. Prima uno, poi l'altro, infine insieme, ci alziamo sulla vetta del Gran Paradiso (m 4.061) e la giornata è fantastica!
E' la 7^ volta che scalo un Quattromila...
Di fronte, un sogno, anzi: il sogno, sua maestà il Cervino (m 4.478)!
In lontananza, a sud-sud-ovest, il Re di Pietra, il "nostro" Monviso (m 3.841):
Fabri:
OK, non resta che scendere...
Completiamo la traversata, salendo dal Rifugio Chabod (m 2.750) e scendendo al Rifugio Vittorio Emanuele (m 2.732); la discesa è lunga e faticosa, sotto un sole spietato...
La neve si smolla e la crinata è garantita...
Quando giungiamo al Rifugio, tutti si svaccano in riva al lago, ammirando il Ciarforon (m 3.640) e la Becca di Monciair (m 3.544); due ragazzi stanno raccontando della loro disavventura sulla Nord del Ciarforon, dove un sasso ha colpito uno di loro in testa: la vista del casco distrutto fa una certa impressione, ma meno male che lo indossava!!!
Dicevo, mentre gli altri si svaccano, io lancio l'idea: a tavola!!!
Che diamine, ci sarà il tempo per un piatto di spaghetti al pomodoro: l'abbiamo meritato o no?
Qualcuno ha fretta, altri fanno dell'ironia, ma alla fine anche qualche istruttore ci segue (vero Pier?) e si unisce alla Varicocele per un grandioso piatto di pasta!
Poi, tutti a casa...