Le ragazze ci aspettano qui, noi imbocchiamo io il sentiero; in fondo, lo sguardo porta alla Val Ferret, al Dente del Gigante (m 4.014) ed alle Grandes Jorasses (m 4.208), teatro in questi giorni del previsto crollo del seracco da 40.000 metri cubi di ghiaccio che incombe sulla via Normale italiana:
Presto ci si apre dinanzi uno spettacolo incredibile: il versante sud-ovest del massiccio: i grandiosi pilastri del Brouillard, in granito rosso, sostengono la struttura sommitale del Monte Bianco (m 4.810); a destra, la Punta Innominata (m 3.730), la grandiosa Aiguille Noire de Peutérey (m 3.773) ed il Mont Rouge de Peutérey (m 2.941):
Alla base della nuova via ferrata che conduce al Monzino troviamo un'incredibile quantità di persone:
Risalita la prima parte della ferrata, abbandoniamo il sentiero e tagliamo a sinistra in direzione della tacca gialla che segnala l'inizio della via.
La parete dove sale la via:
Le cordate:
- Manu e Paolino
- Io, Wil e Max
Ci prepariamo, partono loro; seguo io lungo il primo tiro (IV+), la roccia è uno spettacolare granito; sono le 11,00:
Dopo lo spigolo iniziale, un diedro:
La seconda lunghezza (IV) non pone problemi:
La chiodatura è molto ravvicinata, spit nuovi fiammanti.
Alla nostra destra, la parete ovest del Mont Rouge (m 2.491):
Lo sguardo è però magnetizzato dalla slanciata cresta sud della Noire (m 3.773):
Terzo tiro (IV):
La quarta lunghezza propone una paretina con un movimento verso destra (IV+):
Seguita da una breve placca (V+), molto divertente, passaggio più tecnico della via:
Conduco il quinto tiro (III+), facile placca, poi cedo il comando a Max per il traverso della sesta lunghezza (III+):
Dopo la traversata a sinistra, saliamo una parete più levigata.
Max rimane in testa per il settimo tiro (IV+ con un passo di V); prima sale Paolino:
Il tiro è molto divertente, verticale ma con buone prese ed appoggi:
Arrivo in sosta, seguito da Wil:
Riparto da primo per l'ottava lunghezza (IV+), prima in placca, poi in dulfer nel diedro:
In opposizione nel diedro:
La placca finale, verticale, ben chiodata e divertente:
Ormai intravediamo l'uscita dalla via.
Il nono tiro (IV) parte con un traverso verso sinistra, che mi porta all'ombra, quindi diritto su placche un po' scivolose:
Gli amici mi raggiungono:
La decima lunghezza (IV) è in placca, con un paio di risalti, divertenti e soprattutto piacevolmente all'ombra:
Superiamo velocemente l'undicesimo ed ultimo tiro (III+), con una bella placca finale, poi usciamo a godere di un panorama veramente eccezionale:
I pilastri del Brouillard e, a destra, spunta la Chandelle, la parte sommitale del Pilone Centrale del Freney:
la Cresta di Peutérey dietro di noi:
Una certezza nel cuore: un giorno salirò la Cresta Sud (V+ TD 1.200 m) dell'Aiguille Noire de Peutérey (m 3.773)!
Dopo una pausa ristoratrice, iniziamo la discesa lungo la via ferrata, piuttosto impressionante da percorrere slegati...
Scendendo, non posso evitare di voltarmi continuamente a godere dell'ambiente in cui siamo immersi:
Che grande giornata!
Bella via, ambiente magnifico e compagnia fantastica: ricorderemo questa giornata, anche se scendendo io faccio già programmi per future scalate...