martedì 27 giugno 2023

BECCA TRÉCARE, SPALLA OVEST (m 2.800): Panorama Climbing


Martedì 27 giugno 2023

Io e Alberto 


Oggi ci scappa una breve uscita con Alberto, breve in quanto per impegni personali dobbiamo essere di ritorno per le 16.

Alberto mi propone una via che non conoscevo, Panorama Climbing (5c   5L   165 m), chiodata dai due alpinisti Luciano Rizzi e Pier Angelo Tacchinardi sulla Spalla Ovest della Becca Trécare (m 2.800) un paio di anni fa.

Ritrovo a Settimo, carichiamo la mia auto e via verso la Val d'Aosta.

Saliamo fino al parcheggio poco sotto Cheneil, sopra Valtournanche, e già la vista è eccezionale... Sua Maestà il Cervino (m 4.478) è lì davanti a noi... risvegliandomi il ricordo della salita della Cresta del Leone di quasi 3 anni fa...

L'avvicinamento è su comodo e ben segnalato sentiero, tipicamente valdostano... dopo mezz'ora possiamo voltarci indietro ad ammirare la vallata, magnifica, con Cheneil laggiù:
La giornata è calda, il meteo perfetto; finalmente capiamo dove si trova la nostra via, invisibile fino ad ora: alla nostra destra, in alto, ecco la Becca Trécare (m 2.800) con lo spigolo nord-est dove corre la via:
L'ultima parte dell'avvicinamento vede aumentare la pendenza, ma il fondo è buono, si sale agevolmente gli ultimi 25 minuti; alla nostra destra, un camoscio saluta il nostro arrivo:
Alle 10,20 siamo al nevaietto alla base della via, appena a sinistra del filo di spigolo; lo attraversiamo senza problemi, poi ci assicuriamo il primo spit (con cordone rosso) per infilare le scarpette:
La targhetta che segna l'inizio della via:
Ci leghiamo; l'esposizione è nord, ma, siccome la parete non è completamente verticale, rimarremo al sole per tutta la salita.
Poco dopo le 10,30 parto per il primo tiro (5c), lungo le divertenti placche a liste orizzontali di gabbro, ottimamente attrezzate a spit, molto ravvicinati (inutili nut e friend):
Raggiungo la sosta, completamente attrezzata anche per calata, comoda e assicuro la salita dell'amico:

La parete si mantiene verticale, ma con buoni appigli e appoggi; attacco la seconda lunghezza (5c), dove le difficoltà sono un po' più continue:
La sosta è in una nicchia un passo a sinistra e da lì faccio salire il socio:


La terza lunghezza (4c) mi vede prima traversare a sinistra, poi salire avvicinandomi al filo di spigolo:

Quinto tiro (5a), sempre lungo muri e placche, seguito poi dall'amico:

Trovo la sosta sul filo di spigolo, dove poco dopo Alberto mi raggiunge:
La vista è a dir poco spaziale... verso ovest:
A nord, con il trittico Dent d'Hérens (m 4.174), Dent Blanche (m 4.357) e Cervino (m 4.478):
Foto di vetta:

La discesa non pone alcun problema; la via si potrebbe anche scendere in doppia, ma vuoi alcuni tiri diagonali, vuoi la comodità di scendere a piedi per pratoni sul lato sud, scegliamo senz'altro la seconda soluzione.

venerdì 23 giugno 2023

ROCCA CASTELLO (m 2.452): Ulag Gioco Selvaggio


Venerdì 23 giugno 2023

Io, Lollo e il Pol

Si ricompone la mitologica cordata, dopo un po' di tempo, e subito si parte col botto...

Mamma mia che via oggi, dura e selvaggia il giusto.

Ci rechiamo in Castello, precisamente alla Rocca Castello (m 2.452) per salire la via Ulag: Gioco Selvaggio (6a+   TD   6L   235 m), via aperta nel 1985 da Tristano Gallo, Guido Ghido ed Enrico Messina e recentemente in parte richiodata a spit, per i primi 4 tiri.

Ritrovo da Mario per colazione alle 6, poi carichiamo la mia auto e si parte, nel piacevole fresco del primo mattino, alla volta dell'alta Val Maira.

Vado a posteggiare in alto, subito dopo il ponte; ci prepariamo, armati di tutto punto (senza martello e chiodi però) e iniziamo l'avvicinamento, con altre 3 o 4 auto nei paraggi.

Siamo abbastanza certi che nessuno ci anticiperà sulla via...

Poco dopo le 9 attacchiamo, sotto un sole abbacinante: Pol aprirà la cordata, salendo la lunga (40 m) sequenza di muri e tetti del primo tiro (6a), rinviando qualche spit e salendo sicuro come sempre:



La sosta a spit è su comoda cengia e ci recupera:

Lollo on fire, anche se sempre con un piede mezzo fuori uso:

Seconda lunghezza (6a): Pol sale diritto lungo le prime placche, poi supera il tetto in comune con il terzo tiro dello Spigolo Maria Grazia, per proseguire lungo splendidi muri verticali a tacche, fino alla comoda sosta in cengia:
Ci riuniamo in sosta, poi abbiamo dubbi su dove passi la via... la relazione parla di un tiro facile, con un passo di IV, per andare alla base del Diedro Calcagno; Pol sale qualche metro, poi traversa nettamente a destra e finalmente trova uno spit, cui segue un secondo doppiando lo spigolo; eccolo in sosta, in foto, visto dalla sosta precdente:
Sopra di noi, il tiro chiave della via, il quarto (6a+, ma forse ci sta anche il 6b), in buona parte strapiombante, sul margine destro del pilastro che contorna sulla sinistra il Diedro Calcagno:
Movimenti atletici, difficoltà continue per oltre 20 m, poi ogni tanto finalmente qualche punto di riposo:
Finalmente Pol raggiunge la sosta e si prepara a recuperarci, con molta fatica dati i numerosi rest e passi azzerando il possibile...
Raggiungo la sosta ed ecco Lollo alle mie spalle:
Bene, fin qui la via è stata dura, ma almeno c'erano solidi spit... ora non vediamo più nulla, neanche chiodi...
Pol sale diritto, piazzando prima una fettuccia su clessidra, poi traversa a destra e raggiunge il filo di cresta, a picco sul sottostante diedro, salendo ancora lungo strapiombi (VI), proteggendosi con un paio di friend senza trovare chiodi...
Poi sale la parete verticale che lo riporta in cresta, dove allestisce una buona sosta su friend e clessidra; quindi recupera i soci, prima Lollo, poi io:
La sesta lunghezza (IV+) si apre con un traverso a sinistra, per poi salire una paretina che conduce allo spigolo che in alto si congiunge con la Variante Motti alla Balzola, splendida, da me perorsa già un paio di volte, aerea ma ben appigliata.
Ci ricongiungiamo in sosta e stavolta, dato l'elevato numero di cordate che sta impegnando il tiro del castellino finale verso la vetta, che tutti noi abbiamo già percorso decine di volte, optiamo per anticipare tutti nelle calate e spostarci a destra a reperire le soste di calata della Diagonale Est.
Prima, selfie di soddisfazione:
Le calate filano lisce:

 
 
Alla base, sgranocchiamo qualcosa e torniamo all'auto come al solito, prefigurando le uscite future e fermandoci ad ammirare per l'ennesima volta lo spettacolo del gruppo Castello Provenzale da nord:

mercoledì 21 giugno 2023

TORRE VITTORINA (m 2.635): Sperone Sud-Est

Mercoledì 21 giugno 2023

Io e Stefano

Ricomponiamo la cordata con Stefano e ovviamente questo significa almeno un paio di cose: avvicinamento lungo e via classica in ambiente, generalmente lontano dai percorsi più battuti dalla massa.

I requisiti sono perfettamente incarnati dalla via che propongo a Stefano per oggi: lo Sperone Sud-Est (IV+   D-   5L   165 m) alla Torre Vittorina (m 2.635).

Chiaramente accetta entusiasta; lui sta preparando un lungo trekking estivo, io ho bisogno di fare i primi avvicinamenti lunghi, dato che fin qui non si è potuto fare granché per le condizioni e il meteo...

Ritrovo a Borgo, carichiamo la sua auto e proseguiamo fino alle Terme di Valdieri; qui ci prepariamo, carichi come muli data la tipologia della via: due mezze corde da 60 m, rinvii, friend, nut, chiodi e martelli... per me due bottigliette di Coca da bere ed ecco uno zaino abbastanza terribile...

Il sentiero, già tante volte percorso, si snoda lungo pendenze sempre dolci, mentre come sempre chiacchieriamo di mille cose.

La temperatura è piacevole, in un'ora e mezza siamo al celebre Lagarot di Lourousa, nell'omonimo vallone, con vista impagabile sul Canale di Lourousa e sulla parete nord-est del Corno Stella (m 3.050):