Io e Pier
Oggi faccio la conoscenza di nuovo amico, grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Incontro Pier al casello autostradale di Sant'Albano Stura e subito ne ricavo una buona impressione.
La meta che abbiamo concordato è una via recente tracciata sulla Catena delle Guide (m 2.760), precisamente tra la Punta Plent e la Forcella Piacenza. La via è lo Sperone Gioele (6a D+ 7L 200 m).
Saliti al Rifugio Bozano, facciamo conoscenza e non possiamo resistere al richiamo della mitologica crostata di castagne di Marco...
Poi usciamo e imbocchiamo la pietraia che conduce alle vie, tenendo d'occhio i primi metri di arrampicata in solitaria del leggendario e intramontabile Sergio Savio sulla via Isi:
La parete:Il nome della via è ben segnalato da una targhetta nuova fiammante:
Salirò io da primo, Pier deve verificare le sensazioni e lo stato di forma, non avendo molta esperienza di arrampicata in ambiente.
Il primo tiro è facile (III) e salgo in un attimo, per portarmi lungo un diedro abbattuto alla base del muro verticale della seconda lunghezza. La via è veramente super chiodata, uno spit ogni due metri, a volte anche meno. Attacco il secondo tiro (6a), salendo la parete prima in opposizione a destra, poi uscendone a sinistra, per poi superare un muro a splendide tacche:
Pier sale a sua volta:
Salgo poi il terzo tiro (5), lungo belle placche, con un passo interessante per doppiare lo spigolo a destra:
L'amico mi raggiunge in sosta, sul filo dello spigolo:
Avanti, salgo il quarto tiro (4), in diagonale verso sinistra, poi rinvio la vicina sosta e proseguo lungo il tiro successivo (4), un bel muro lavorato verticale, poi più facilmente fino alla comoda nicchia di sosta:
Qui ci incrociamo con la cordata che aveva attaccato la via sopra di noi, che sta scendendo in doppia.
Salgo a sinistra per qualche metro facile, poi opto per l'uscita di sinistra, laddove la via si sdoppia in due offrendo una doppia via di uscita; salgo poi uno splendido muro (5) fino alla sosta:
Pier alle prese con il bel muro verticale:
Salgo infine la settima e ultima lunghezza (4), in facile diagonale verso sinistra, fino alla sommità:
Sale poi Pier:La targa commemorativa a fine via, in memoria del ragazzo caduto sulla nord del Viso:
La vicina Punta Plent:
Autoscatto in cima:
Panorama:
Iniziamo le doppie, ci caleremo con sole 3 doppie da S7, S5 e S2:
Al rifugio troviamo il tempo, una volta tanto, per un piatto di pasta e una polenta e salsiccia come si deve, ammirando la pala sud-ovest del Corno:
Un'ultima occhiata alla nostra via, poi giù verso il fondovalle:
Una giornata molto divertente, tranquilla e rilassante; non sempre dev'esserci il disagio o la lotta con l'alpe, per oggi va bene così.
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