Io e Lollo
Tornato ieri dalla crociera, in vista della trasferta di lavoro a Istanbul di domani, rispondo al richiamo della roccia e con Lollo eccoci a Finale, alla ricerca di un posto dove poter scalare, visto che il meteo non è dell'idea di lasciarci arrampicare.
Appuntamento da Mario e via verso Finale, allora, alla ricerca di un po' di asciutto.
La scelta cade su una via che io ho già salito con Stefano tempo fa, ma che mi era piaciuta un sacco: Rocca di Perti (m 397), via Il Vecchio (6a 7L 150 m).
Parcheggio sotto il settore sud-ovest di Perti, oggi è domenica e fa brutto ovunque... morale: siamo venuti presto, temendo (come in effetti sarà...) orde di arrampicatori da ovunque, soprattuto milanesi.
Siamo i primi al parcheggio, ci prepariamo in fretta e saliamo il breve sentiero che conduce in 10 minuti all'attacco della via:
Ci leghiamo e parto io.
Attacchiamo la variante al primo tiro della via Nicora, supero il pilastrino iniziale su roccia all'inizio un pò consumata e che richiede attenzione.
Proseguendo su roccia migliore, ignoro a sinistra una sosta attrezzata con catena e salgo ancora leggermente a sinistra, raggiungendo un terrazzino con alberi, con la sosta originale a sinistra:
Lollo sale:Proseguendo su roccia migliore, ignoro a sinistra una sosta attrezzata con catena e salgo ancora leggermente a sinistra, raggiungendo un terrazzino con alberi, con la sosta originale a sinistra:
Secondo tiro (5b): mi porto a destra per salire un'evidente fessura verticale, molto bella ed estetica.
Proseguo poi su un muro puntando all'albero isolato, ben riconoscibile, vicino al quale si trova la sosta:
Calcare magnifico:Proseguo poi su un muro puntando all'albero isolato, ben riconoscibile, vicino al quale si trova la sosta:
Lollo sale a sua volta, mentre il meteo sembra tenere, come da previsioni:
Siamo al terzo tiro (6a), il tiro chiave, su un calcare a buchetti stratosferico:
Salgo la prima placca, traverso a sinistra dopo aver salito qualche passo aiutandomi col diedrino per la mano destra, poi ancora a sinistra:
L'uscita è piuttosto delicata e povera di appigli, poi un passo deciso ancora a sinistra permette di uscire, dove su un'esile cengetta in piena esposizione trovo una sosta con catena e decido di fermarmi, per assicurare l'amico da vicino e con visuale diretta.
Ecco Lollo poco dopo:
Riparto, il nostro quarto tiro (6a) mi vede traversare ora più facilmente in orizzontale a sinistra, fino a entrare nella rientranza di un ampio
diedro. Qui devo scendere un paio di passi, sempre orizzontalmente a sinistra, con passi di nuovo piuttosto
delicati, arrivando infine in sosta con
un'ultima breve spaccata. Lollo poco dopo interpella alcuni santi in paradiso:
Quinta lunghezza (5b): salgo verticalmente un bel muro inciso da un diedrino-fessura e la successiva placca, fino ad un terrazino con alberi:
Dopo 20 m sono in sosta e recupero il socio:
Non sono solo in sosta, anche se il nanetto originale non c'è più, al suo posto trovo una puffetta:
Ormai ci siamo, salgo il sesto ed ultimo tiro (4c), salendo il diedro-fessura a destra, in dulfer:
Infine salgo le belle placche seguenti, non difficili, rinviando la sosta, ricordando che l'ultima lunghezza è un breve tiro di III grado; le corde infatti mi permettono di arrivare fino alla catena di uscita della via, in cima a Rocca di Perti per l'ennedima volta.
Il golfo di Albenga con l'isola Gallinara, tra nuvoloni ora un po' più minacciosi:
Lollo chiude i conti:
Siamo riusciti a evitare il traffico, che invece laggiù è arrivato, altroché... la parte bassa delle pareti pullula di cordate... noi ci godiamo un momento la cima, anche se non è certo una grande vetta alpina:
Solita discesa, nessun problema, torniamo al parcheggio, che troviamo pieno zeppo di milanesi, come previsto.