martedì 28 marzo 2023

MONTE CIASTELLA (m 1.400): Marghera Rita


Mercoledì 29 marzo 2023

Io e Stefano

Ricompongo la cordata con Stefano, il quale torna a scalare dopo un po' di tempo.

Ci prendiamo un obiettivo comodo comodo, plaisir, una via che avevo salito oltre 7 anni fa; facile ma comunque in bell'ambiente alpino, cosa che per me rappresenta sempre un ottimo valore aggiunto.

La via in questione è Marghera Rita (5c   7L   230 m) al Monte Ciastella (m 1.400), all'inizio del Vallone di Sant'Anna di Vinadio.

Appuntamento a Borgo San Dalmazzo, carico la sua auto e ci dirigiamo verso Vinadio, dove non manco una sosta caffè quanto mai opportuna.

Imbocchiamo il Vallone di Sant'Anna e subito deviamo a destra verso la borgata Aie, dove posteggiamo. Si sta bene, ci prepariamo con attrezzatura essenziale, essendo la via chiodata plaisir; poi iniziamo l'avvicinamento, salendo nel bosco oltre la borgata, dove la traccia è quasi inesistente e dove arranchiamo sulle malefiche foglie secche accumulatesi durante l'inverno...

Saliamo sostanzialmente in diagonale a sinistra, attraversiamo una o due pietraie, salendo e traversando a sinistra fino ad individuare lo sperone giusto; saliamo poi definitivamente verso l'attacco della via, perfettamente segnalato dalle famose targhette tagliate al laser da Ciano Orsi, l'apritore:
Partiamo, ci leghiamo e salgo la prima lunghezza (5c), con un paio di passi da studiare, molto ben protetti, uscendo poi su terreno più appoggiato, prima di un secondo muro breve ma verticale:

Stefano mi raggiunge e sale il secondo tiro (5c), caratterizzato dal bel muro iniziale a tacche:
 L'uscita è su placche facili, lungo le quali raggiungo l'amico in sosta:
 
Proseguiamo, con un sole eccezionalmente caldo, salendo la terza lunghezza (5b), con un muretto iniziale seguito ancora da placche più facili:

Quarto tiro (4) più facili, placche appoggiate:

Dopo un breve trasferimento di una trentina di metri verso destra, attacco il muro verticale (5b) lungo cui prosegue la via, con un passo iniziale interessante:

Il sesto tiro (5b) tocca a Stefano, una bella successione di diedri e placche:
 
 

Siamo già ll'ultimo tiro (5a), con un breve passo verticale in partenza seguito da placche più abbattute, fino in cima:
In cima allo sperone ci possiamo sdraiare al sole, togliendo le scarpette e sgranocchiando qualcosa:
A monte, lo sguardo spazia sulla Maladecia (m 2.745) in veste ancora invernale:

Scendiamo dapprima a piedi lungo il canalone di sinistra (faccia a monte), poi calandoci in doppia da S4, S3 ed S2, senza problemi.

Scendiamo dritti fino al sentiero, poi raggiungiamo la borgata e il parcheggio, senza aver incontrato anima viva.

sabato 25 marzo 2023

BECCO della CIVETTA (m 1.300): Via del Camino + Gaido-Marone


Sabato 25 marzo 2023

Io e Giorgio

Splendida giornata di arrampicata, bell'ambiente e bella via.

Io e Giorgio ci siamo, abbiamo adocchiato questa via recentemente richiodata dall'infaticabile Fiorenzo Michelin; è venuto il giorno di metterci le mani...

Si tratta di una combinazione di due vie, in realtà: Via del Camino + Gaido-Marone (6a   TD-   10L   260 m) al cosiddetto Becco della Civetta (m 1.300).

Appuntamento al Mc di Pinerolo, poi carichiamo la mia auto e ci dirigiamo verso il vallone del Grandubbione, dove posteggio.

Come da relazione, ripercorriamo a ritroso una cinquantina di metri lungo la strada di accesso, fino ad individuare i famosi segni di vernice blu che caratterizzano le "opere" di Fiorenzo.

Imbocchiamo una vaga traccia che risale il pendio, prima nel bosco, poi usciamo su sentiero, sempre risalendo la dorsale della montagna, per raggiungere poi una prima pietraia (ottima e precisa relazione su Gulliver), quindi una seconda, salendo tratti abbastanza disagevoli, a causa sia della pendenza che della fastidiosa presenza di foglie secche a tonnellate.

Dopo credo una quarantina di minuti, eccoci risalire l'ultima parte della pietraia, per raggiungere la base del torrione dove attacca la Via del Camino:

Ci leghiamo, attacco io il primo tiro (5b), tiro che dà il nome alla via, essendo caratterizzato dalla salita atletica nell'evidente camino, fino ad emergere in cima al pilastrino a destra:


La salita a freddo mi impegna subito abbastanza, anche dato lo scarso allenamento...

Raggiunto il comodo ballatoio di sosta, recupero l'amico, che sale senza grossi problemi:

Ci alterniamo al comando, come sempre, così Giorgio attacca la liscia placca in traverso a sinistra che apre la seconda lunghezza (data 5c, ma secondo noi la valutazione è un po' stretta...):
Va detto che la via è ben chiodata, questo passaggio in particolare; dopo aver risalito il pilastrino a sinistra.
Dopo aver salito il tiro, proseguo continuando direttamente su placche fino alla sommità del Torrione Pinasca (4c), da cui possiamo già studiare il proseguimento che ci aspetta:

Scendiamo facilmente dal torrione, poi ci spostiamo verso il secondo torrione:

Subito ci aspetta la splendida placca fessurata del quarto tiro:
Giorgio sale il quarto tiro (5c), impegnandosi nella estetica dulfer con cui supera la fessura, per poi scalare le bellissime lame e fessure che seguono:
Poi è il mio turno:

Proseguo per la quinta lunghezza (4a), facile.

Raggiunto il comodo terrazzino di sosta, tiriamo il fiato con Giorgio attacca il sesto tiro (3c), tirandosi quasi addosso un bel blocco subito in partenza:
Passato lo spavento, senza conseguenze, riprende la salita ed è comunque un bel tiro, verticale, nonostante la bassa difficoltà:
Tocca a me il settimo tiro (5b): mi sposto a sinistra, supero una ripida placca per continuare su terreno facile fino ad una sosta su pianta:
Ottava lunghezza (4c): Giorgio supera un diedrino inclinato verso sinistra e poi un bellissimo spigolo fessurato, protetto da un friend incastrato che ovviamente proviamo a recuperare, senza esito:
 
Nona lunghezza (5c), splendida: supero un tettino direttamente, poi in placca traverso leggermente a sinistra grazie a buone prese:
Una ulteriore spaccata a sinistra mi fa guadagnare una magnifica sequenza di diedri e fessure con cui raggiungo la cima del torrione; poco dopo Giorgio si diverte sulla roccia perfetta di questo torrione, che non ha nulla da invidiare alle grandi vie di granito del Bianco, senza esagerare:
Ci aspetta il decimo ed ultimo tiro (6a), con cui gli apritori hanno superato anche l'ultimo esile torrioncino che arriva nel punto più alto del Becco.
Giorgio attacca lo spigolo a sinistra, lungo diedrini e muretti molto ben protetti a spit, salendo un entusiasmante sequenza di passi, fino all'uscita strapiombante, con un passo atletico singolo, guadagnando la sommità:
Poco dopo ci riuniamo in cima, molto soddisfatti della via salita, che consiglio vivamente:
Sempre sotto l'occhio vigile del Re di Pietra:
Una vista panoramica dalla cima:
e infine la discesa, con una prima calata in doppia lungo un canalino vegetato, a nord:
prima della seconda calata su albero in un canalino, verso sud:
Scendendo la pietraia, incontraimo questo esemplare di serpente che il mitico Stefano mi dirà essere probabilmente una coronella:
La discesa non pone problemi e si chiuderà a consumare un panino a Pinerolo.

giovedì 23 marzo 2023

SCOGLIO del LUP (m 1.700): Il Ritorno dei Lup

Giovedì 23 marzo 2023

Io e Giorgio

 

5b
l2 5c/6a

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