sabato 23 giugno 2018

LE RATEAU - SOMMET OUEST (m 3.769): Cresta Ovest

Sabato 23 giugno 2018
Io e Simone

Ci regaliamo un'altra giornata in alta quota, ancora in Francia.
Le previsioni sono splendide e io e Simone stavolta vogliamo salire di quota davvero, avvicinandoci ai Quattromila con una salita in grande ambiente che si può fare in giornata.
Ritrovo in orario proibitivo e via in direzione La Grave, dopo Briançon e il Colle del Lautaret; arriviamo presto, ci prepariamo e subito ci portiamo in coda alla biglietteria degli impianti di risalita, dove riusciamo a prendere una delle prime cabine di giornata.
Alle 8,50 eccoci sul ghiacciaio della Girose, con alla nostra sinistra La Meije (m 3.984):
Ci leghiamo e finalmente siamo di nuovo in cordata su ghiacciaio, prima facendo un ampio semicerchio in leggera pendenza:
Siamo i primi, nessuno davanti a noi, tutto è magnifico:
Ambiente incredibile, a pochi minuti dalla civiltà:
Dopo l'ampio semicerchio, la via si impenna; siamo all'inizio del muro dove la traccia si fa ripida, ma sempre ben gradinata:
Simone dietro di me:
Sempre incredibile il colore del cielo quando si è vicini ai Quattromila metri, quasi nero, sembra che lo spazio aperto sia a portata di mano:
Ora volgiamo a sinistra, seguendo la traccia migliore per andare a reperire la larga cresta del Rateau:
Alla nostra sinistra, il gigante del Monte Bianco (m 4.810):
Percorro una bella crestina nevosa:
Un tratto salendo in traverso verso sinistra, di nuovo ripido:
Ed eccoci finalmente all'inizio del tratto roccioso, che ci accompagnerà in cima:
La cresta ora è rocciosa e nevosa e si fa sempre più affilata; supero facili passaggi su roccia, in conserva protetta lunga, poi imbocco un canalino:
Ambiente grandioso, mentre arrivo in cima al pilastro:
Non distanti da qui, le vette maestose degli Ecrins, con la Barre des Ecrins (m 4.102), la regina:
Simo mi segue, nel canalino, in cima al quale faccio sosta:
Questo è il punto mi ero dovuto fermare anni fa (credo fosse il 2007), quando l'ora tarda e qualche indecisione forse di troppo (non sempre con accezione negativa, per carità: quando la salita non ispira, bisogna saper tornare indietro...) mi avevano fatto ripiegare proprio da qui.
Ora va tutto bene, traverso a destra (faccia a monte) per una trentina di metri, con passi iniziali in discesa, poi reperisco il punto che più mi ispira per salire la parete quasi verticale che ci separa dalla vetta:
La parete è molto divertente e salgo senza percorso obbligato, mettendo giù un paio di protezioni:
Quando trovo una buona sosta, mi fermo e recupero l'amico:
Sopra di noi alcuni strapiombi suggeriscono di procedere a tiri di corda, da qui alla cresta sommitale, non distante:
Vado avanti:
Bellissimo scalare in questo contesto:
Raggiungo la cresta sommitale, in parte innevata:
Volgo a destra e vado dritto verso la cima, procedendo ora di nuovo in conserva lunga:
Finalmente la vetta arriva, alle 11,40 siamo in cima al Rateu Occidentale (m 3.769):
Il panorama è grandioso, come le condizioni meteo e il nostro morale:

Di infilata, la Cima Est e la Meije:
Panoramica da poster in camera:
Amici in vetta:

Ripercorriamo la cresta finale a ritroso, fino alle calate, dove purtroppo incrociamo diverse cordate che stanno salendo; questo è un po' il problema di salire in fretta, anche se i vantaggi sono incommensurabili.
Mi calo per primo, come sempre:
Sosta intermedia e altra calata, d'altronde abbiamo solo una mezza da 60 m, ergo calate massimo di 30 m; altre cordate che salgono:
Raggiungiamo la cengetta nevosa, salgo fino in cima al pilastro, da cui ci caleremo:
Nessun problema, a parte ancora qualche fastidio nell'incrociare i lenti e i ritardatari (a quest'ora dubito riescano ad andare fino in vetta...); dopo la cresta rieccoci sul ghiacciaio:
Torniamo con grande anticipo sull'ultima funivia, anche se purtroppo veniamo a sapere che scenderà a ritmo ridotto, per cui dobbiamo aspettare... la vista sulla Meije ci ripaga del disservizio:
Il video della giornata, confezionato da Simone:
Alle prossime avventure!

venerdì 15 giugno 2018

ORONAYE (m 3.100): Canale Sud e Cresta Ovest

Venerdì 15 giugno 2018
Io e Simone

Oggi ci regaliamo una grande giornata in alta quota, finalmente!
Rispolvero ramponi, piccozza e scarponi, con Simone si rispetta la tradizione dell'uscita alpinistica di inizio estate: la destinazione è il monte Oronaye (m 3.100), che saliremo lungo il Canale Sud e la Cresta Ovest (II+   45°   PD   1.152 m), con partenza dal Colle della Maddalena (o Col de Larche).
La partenza è fissata alle 5,00:
Ritrovo, guida Simo. Colazione a Demonte, poi via lungo tuta la Valle Stura, Colle della Maddalena e parcheggio circa un km in territorio francese (Ubaye), in corrispondenza del torrente Oronaye.
Sono le 7,10.
Ci prepariamo e poco dopo siamo in cammino, con una corda da 40 m nello zaino, casco, ramponi, picca e ghette.
Decidiamo subito di lasciare le racchette da neve in auto, decisione saggia.
Percorriamo l'evidente sentiero, la temperatura è ottima e le previsioni buone.
Io sono stato qui 11 anni fa, Simo non è mai salito sull'Oronaye.
Il sentiero è semplicemente splendido, il luogo bucolico e il fondo quasi sempre morbido e senza eccessivi strappi di pendenza, in modo che, nonostante l'allenamento non proprio al top, percorrerò il dislivello senza problemi, buon segno in vista delle gran salite che ho in mente.
La neve in Valle Stura è veramente poca:

Dove la valle andrebbe a cozzare contro i contrafforti delle Aiguilles d'Oronaye, pieghiamo a destra, in direzione dei laghi molto frequentati in zona:
Solo dopo circa 1h 30' mettiamo piede su qualche lingua di neve:
Giunti sotto la parete sud-est dell'Oronaye (m 3.100), risaliamo quella che ormai è già diventata una pietraia, verso le guglie gotiche della montagna:

Risaliamo una china, non così drammatica, fino all'imbocco del canale sud, dove la neve è continua, anche se non molta:
Cambio di assetto, calziamo ramponi e picca e avanti:
Il meteo è eccezionale, tutto ok. Simo attacca il canalino:
A destra e sinistra splendide quinte calcaree multicolore ci accompagnano:
Procediamo senza problemi, la neve presenta la consistenza ideale:

Uno sguardo indietro:
Siamo totalmente soli, magnifico...
Intanto siamo già in vista dell'uscita del canale:
La mia uscita, verso la base del diedro che conduce in cresta ovest:
Altro cambio di assetto: lasciamo la picca, teniamo i ramponi e iniziamo l'arrampicata:
Vado avanti io: un primo diedro, una sosta Raumer, poi guadagno la cresta, un traverso delicato protetto da uno spit, fino alla base della parete finale:
Recupero l'amico fino alla base della parete finale:

Il traverso delicato:
Salgo la parete (II+), divertente, non chiodata, fino a portarmi in cresta sulla destra, dove trovo la sosta a spit e cordone:
 
Verso nord, la Val Maira e il gruppo Castello-Provenzale, il giardino di casa mia:
Simo mi raggiunge:

Proseguo su terreno più facile, verso la crestina finale:
  
... che, magnifica, ci conduce alla croce di vetta:

Sono poco più delle 11, giornata splendida:
Il tempo di inviare qualche mail di lavoro (a 3.100 m c'è il 3G, ebbene sì), condividere malignamente qualche bella foto con gli amici a casa o al lavoro, poi si sgranocchia qualcosa.
Ammiriamo le evoluzioni di una splendida poiana, poi si torna giù.
Percorro la cresta a ritroso:
Una prima calata in doppia da 20 m ci deposita in realtà a 2-3 metri dalla cengia... Attenzione: a differenza di quanto dicono le relazioni, con 20 m NON si arriva a terra, ma occorre disarrampicare un po':
Scendiamo un altro tratto e andiamo a reperire la sosta Raumer in cima al diedro iniziale, da cui mi calo direttamente sul nevaio, dove recupero il materiale e aspetto il socio:
Scendiamo il canale senza problemi, la neve ha un po' mollato ma non troppo:
Scenario magnifico, scendiamo tranquilli e li lasciamo alle spalle la neve:
Un po' di neve per la verità c'è ancora al Lago dell'Oronaye, ma è questione di un paio di giorni:
Magnifico ambiente scendendo verso valle, dove il verde e le fioriture prendono il posto della neve: