Io e Simone
Ci regaliamo un'altra giornata in alta quota, ancora in Francia.
Le previsioni sono splendide e io e Simone stavolta vogliamo salire di quota davvero, avvicinandoci ai Quattromila con una salita in grande ambiente che si può fare in giornata.
Ritrovo in orario proibitivo e via in direzione La Grave, dopo Briançon e il Colle del Lautaret; arriviamo presto, ci prepariamo e subito ci portiamo in coda alla biglietteria degli impianti di risalita, dove riusciamo a prendere una delle prime cabine di giornata.
Alle 8,50 eccoci sul ghiacciaio della Girose, con alla nostra sinistra La Meije (m 3.984):
Le previsioni sono splendide e io e Simone stavolta vogliamo salire di quota davvero, avvicinandoci ai Quattromila con una salita in grande ambiente che si può fare in giornata.
Ritrovo in orario proibitivo e via in direzione La Grave, dopo Briançon e il Colle del Lautaret; arriviamo presto, ci prepariamo e subito ci portiamo in coda alla biglietteria degli impianti di risalita, dove riusciamo a prendere una delle prime cabine di giornata.
Alle 8,50 eccoci sul ghiacciaio della Girose, con alla nostra sinistra La Meije (m 3.984):
Ci leghiamo e finalmente siamo di nuovo in cordata su ghiacciaio, prima facendo un ampio semicerchio in leggera pendenza:
Siamo i primi, nessuno davanti a noi, tutto è magnifico:
Ambiente incredibile, a pochi minuti dalla civiltà:
Dopo l'ampio semicerchio, la via si impenna; siamo all'inizio del muro dove la traccia si fa ripida, ma sempre ben gradinata:
Simone dietro di me:
Sempre incredibile il colore del cielo quando si è vicini ai Quattromila metri, quasi nero, sembra che lo spazio aperto sia a portata di mano:
Ora volgiamo a sinistra, seguendo la traccia migliore per andare a reperire la larga cresta del Rateau:
Alla nostra sinistra, il gigante del Monte Bianco (m 4.810):
Percorro una bella crestina nevosa:
Un tratto salendo in traverso verso sinistra, di nuovo ripido:
Ed eccoci finalmente all'inizio del tratto roccioso, che ci accompagnerà in cima:
La cresta ora è rocciosa e nevosa e si fa sempre più affilata; supero facili passaggi su roccia, in conserva protetta lunga, poi imbocco un canalino:
Ambiente grandioso, mentre arrivo in cima al pilastro:
Non distanti da qui, le vette maestose degli Ecrins, con la Barre des Ecrins (m 4.102), la regina:
Simo mi segue, nel canalino, in cima al quale faccio sosta:
Questo è il punto mi ero dovuto fermare anni fa (credo fosse il 2007), quando l'ora tarda e qualche indecisione forse di troppo (non sempre con accezione negativa, per carità: quando la salita non ispira, bisogna saper tornare indietro...) mi avevano fatto ripiegare proprio da qui.
Ora va tutto bene, traverso a destra (faccia a monte) per una trentina di metri, con passi iniziali in discesa, poi reperisco il punto che più mi ispira per salire la parete quasi verticale che ci separa dalla vetta:
La parete è molto divertente e salgo senza percorso obbligato, mettendo giù un paio di protezioni:
Quando trovo una buona sosta, mi fermo e recupero l'amico:
Sopra di noi alcuni strapiombi suggeriscono di procedere a tiri di corda, da qui alla cresta sommitale, non distante:
Vado avanti:
Bellissimo scalare in questo contesto:
Raggiungo la cresta sommitale, in parte innevata:
Volgo a destra e vado dritto verso la cima, procedendo ora di nuovo in conserva lunga:
Finalmente la vetta arriva, alle 11,40 siamo in cima al Rateu Occidentale (m 3.769):
Il panorama è grandioso, come le condizioni meteo e il nostro morale:
Di infilata, la Cima Est e la Meije:
Panoramica da poster in camera:
Amici in vetta:
Ripercorriamo la cresta finale a ritroso, fino alle calate, dove purtroppo incrociamo diverse cordate che stanno salendo; questo è un po' il problema di salire in fretta, anche se i vantaggi sono incommensurabili.
Mi calo per primo, come sempre:
Sosta intermedia e altra calata, d'altronde abbiamo solo una mezza da 60 m, ergo calate massimo di 30 m; altre cordate che salgono:
Raggiungiamo la cengetta nevosa, salgo fino in cima al pilastro, da cui ci caleremo:
Torniamo con grande anticipo sull'ultima funivia, anche se purtroppo veniamo a sapere che scenderà a ritmo ridotto, per cui dobbiamo aspettare... la vista sulla Meije ci ripaga del disservizio:
Il video della giornata, confezionato da Simone:
Alle prossime avventure!
Siamo i primi, nessuno davanti a noi, tutto è magnifico:
Ambiente incredibile, a pochi minuti dalla civiltà:
Dopo l'ampio semicerchio, la via si impenna; siamo all'inizio del muro dove la traccia si fa ripida, ma sempre ben gradinata:
Simone dietro di me:
Sempre incredibile il colore del cielo quando si è vicini ai Quattromila metri, quasi nero, sembra che lo spazio aperto sia a portata di mano:
Ora volgiamo a sinistra, seguendo la traccia migliore per andare a reperire la larga cresta del Rateau:
Alla nostra sinistra, il gigante del Monte Bianco (m 4.810):
Percorro una bella crestina nevosa:
Un tratto salendo in traverso verso sinistra, di nuovo ripido:
Ed eccoci finalmente all'inizio del tratto roccioso, che ci accompagnerà in cima:
La cresta ora è rocciosa e nevosa e si fa sempre più affilata; supero facili passaggi su roccia, in conserva protetta lunga, poi imbocco un canalino:
Ambiente grandioso, mentre arrivo in cima al pilastro:
Non distanti da qui, le vette maestose degli Ecrins, con la Barre des Ecrins (m 4.102), la regina:
Simo mi segue, nel canalino, in cima al quale faccio sosta:
Questo è il punto mi ero dovuto fermare anni fa (credo fosse il 2007), quando l'ora tarda e qualche indecisione forse di troppo (non sempre con accezione negativa, per carità: quando la salita non ispira, bisogna saper tornare indietro...) mi avevano fatto ripiegare proprio da qui.
Ora va tutto bene, traverso a destra (faccia a monte) per una trentina di metri, con passi iniziali in discesa, poi reperisco il punto che più mi ispira per salire la parete quasi verticale che ci separa dalla vetta:
La parete è molto divertente e salgo senza percorso obbligato, mettendo giù un paio di protezioni:
Quando trovo una buona sosta, mi fermo e recupero l'amico:
Sopra di noi alcuni strapiombi suggeriscono di procedere a tiri di corda, da qui alla cresta sommitale, non distante:
Vado avanti:
Bellissimo scalare in questo contesto:
Raggiungo la cresta sommitale, in parte innevata:
Volgo a destra e vado dritto verso la cima, procedendo ora di nuovo in conserva lunga:
Finalmente la vetta arriva, alle 11,40 siamo in cima al Rateu Occidentale (m 3.769):
Il panorama è grandioso, come le condizioni meteo e il nostro morale:
Di infilata, la Cima Est e la Meije:
Panoramica da poster in camera:
Amici in vetta:
Ripercorriamo la cresta finale a ritroso, fino alle calate, dove purtroppo incrociamo diverse cordate che stanno salendo; questo è un po' il problema di salire in fretta, anche se i vantaggi sono incommensurabili.
Mi calo per primo, come sempre:
Sosta intermedia e altra calata, d'altronde abbiamo solo una mezza da 60 m, ergo calate massimo di 30 m; altre cordate che salgono:
Raggiungiamo la cengetta nevosa, salgo fino in cima al pilastro, da cui ci caleremo:
Nessun problema, a parte ancora qualche fastidio nell'incrociare i lenti e i ritardatari (a quest'ora dubito riescano ad andare fino in vetta...); dopo la cresta rieccoci sul ghiacciaio:
Il video della giornata, confezionato da Simone: