Sabato 31 ottobre 2020Io, Lollo e Pol
Ritorno in Castello, dopo un po' di tempo: è sempre aria di casa!
Recentemente è stata richiodata una via del 1981 di Ghigo e Parussa, la via Super G.A.M. (6c TD+ 6L 205 m) alla Punta Figari (m 2.345); il Pol le ha messo gli occhi addosso e ci ha fatto esplicitamente capire che gli piacerebbe molto ripeterla... Ok, si va!
Appuntamento alle 6,00 da Mario, poi via verso la Val Maira; la temperatura è alta, il sole splende.
Al parcheggio troviamo già un paio di auto. Ci prepariamo e saliamo in circa 45', raggiungendo l'attacco della via alle 9,00:
Ci leghiamo, Pol tirerà la via; il primo tiro (6b) fa subito capire che oggi sarà bella dura...
La via attacca in un diedrino da superare in opposizione:
La via è stata recentemente richiodata a spit e (chissà come mai) da allora le ripetizioni si sono moltiplicate...
Dopo una trentina di metri, arriva in sosta (spit da collegare) e possiamo salire noi; prima io, uscendo a destra in placca dopo il diedrino, seguito da Lollo:
Si combatte:
Secondo tiro (6a): Pol sale un primo diedrino, poi prosegue lungo splendide placche e muretti a tacche:
Frattanto sotto di noi hanno attaccato la stessa via altri due
scalatori, uno dei quali è il vero signore di queste pareti, il
mitologico Sergio Savio:
Saliamo io e Lollo il secondo tiro, poi Pol riparte per la terza lunghezza (6b), un fessurone con tratti molto strapiombanti:
La seconda sosta è a spit con catena e così saranno le soste di qui alla cima.
Dopo il fessurone, si scala lungo il diedro che la stessa scaglia enorme ora forma con la parete, per uscire infine a sinistra con un ultimo passo strapiombante, atletico ma non difficile:
Siamo al quarto tiro (6c), il tiro chiave: Pol sale in diagonale a destra lungo una splendida sezione di placche e diedrini, poi la cosa di fa seria... un pilastrino liscio e strapiombante:
Noi ce la ridiamo in sosta, ma tra poco tocca a noi...
Intanto il Pol esce dal tratto strapiombante, dopo aver studiato un po' il passaggio chiave, e traversa a destra fino a raggiungere l'ennesima esile sosta:
Saliamo a nostra volta, ovviamente con gran fatica; poi eccoci di nuovo a far sicura all'ultimo tiro duro, il quinto (6b):
Il Pol traversa ancora a destra qualche metro, in placca entusiasmante, prima di salire diritto fin sotto l'enorme strapiombo:
Si insinua poi in un fessurone, sparendo alla nostra vista, per emergere poi in alto, dopo un passo estremamente strapiombante, fino al comodo terrazzo di sosta:
L'ultimo tiro (4b) è ancora verticale, ma senza difficoltà, una ventina di metri in cui usciamo definitivamente dai tetti e ci portiamo in vetta lungo belle placche articolate:
In cima troviamo una sosta nuova con spit e catena, da cui ci caliamo verso ovest con una calata da 20 metri.
Qui giunti, cambiamo le scarpe e lo sguardo è rapito dalla magnifica parete sud della Torre Castello (m 2.448), dove Lollo agogna ancora il superbo Spigolo Castiglioni (tra luce e ombra):
Ci portiamo poi in pochi minuti alla Forcella Provenzale, da cui ci caliamo tranquillamente fino a terra con 3 doppie; torniamo poi agli zaini, sgranocchiamo qualcosa, scambiamo ancora qualche chiacchiera con la cordata che ci seguiva in parete, prima di farci una bella foto ricordo davanti alla parete appena scalata:
Purtroppo... un nuovo lockdown è alle porte, temiamo... Oggi abbiamo colto l'attimo, non potevamo mancarlo.