Io e il Pol
Spettacolo allo stato puro, una via a lungo studiata e che, realizzata in un giorno di ferie, ha soddisfatto alla grande le aspettative.
Partenza alle 5,50 da Mario (chiuso) per montare sull'auto del Pol e puntare dritto verso la amata Val Maira, saliremo infatti Sete d'Oriente (V+ TD- 8L 230 m) alla Rocca Castello (m 2.452), il mio giardino preferito...
Facciamo molta fatica a trovare un bar aperto per un caffè quanto mai necessario, specie per me che sono alla seconda levataccia consecutiva per andare a scalare, levatacce utili a evitare i problemi di possibili temporali previsti per il primo pomeriggio.
Quando abbiamo ormai perso le speranze, ecco un bar aperto ad Acceglio!
Sia di buon auspicio...
Quando transitiamo al parcheggio basso, quello solitamente usato in inverno o per le salite alla Rocca Provenzale, io e il Pol concordiamo sul fatto che sia meglio posteggiare qui e salire a piedi, memori della mia ruota tranciata in occasione della nostra ultima visita qui, quando salimmo il grandioso Spigolo Fornelli, in autunno...
Ci prepariamo e saliamo; andiamo abbastanza bene, ma salire dal basso richiede sempre comunque quasi un'ora di cammino, poi finalmente eccoci al cospetto della nostra parete del cuore, la est:
L'attacco è presto individuato, lo conoscevamo già, in corrispondenza di un grande diedro pochi metri a destra della via Balzola:
Partenza alle 5,50 da Mario (chiuso) per montare sull'auto del Pol e puntare dritto verso la amata Val Maira, saliremo infatti Sete d'Oriente (V+ TD- 8L 230 m) alla Rocca Castello (m 2.452), il mio giardino preferito...
Facciamo molta fatica a trovare un bar aperto per un caffè quanto mai necessario, specie per me che sono alla seconda levataccia consecutiva per andare a scalare, levatacce utili a evitare i problemi di possibili temporali previsti per il primo pomeriggio.
Quando abbiamo ormai perso le speranze, ecco un bar aperto ad Acceglio!
Sia di buon auspicio...
Quando transitiamo al parcheggio basso, quello solitamente usato in inverno o per le salite alla Rocca Provenzale, io e il Pol concordiamo sul fatto che sia meglio posteggiare qui e salire a piedi, memori della mia ruota tranciata in occasione della nostra ultima visita qui, quando salimmo il grandioso Spigolo Fornelli, in autunno...
Ci prepariamo e saliamo; andiamo abbastanza bene, ma salire dal basso richiede sempre comunque quasi un'ora di cammino, poi finalmente eccoci al cospetto della nostra parete del cuore, la est:
L'attacco è presto individuato, lo conoscevamo già, in corrispondenza di un grande diedro pochi metri a destra della via Balzola:
Proprio all'attacco della Balzola salutiamo un ragazzo che si prepara a salirla in solitaria, autoassicurato.
Io intanto mi preparo e attacco il primo tiro (IV+), salendo il bel diedro regolare che ci sormonta:
Quando arrivo in cima al diedro, trovo un passaggio che non mi ispira, peggiorato da una fitta alla mano sinistra che mi tormenta da qualche minuto...
Ok, non stiamo a tentennare più di tanto, mi faccio calare e faccio iniziare il Pol:
Dopo il diedro, esce a sinistra in piena esposizione, tenendo dal basso una lama, poi sale un delicato diedrino formato dalla lama stessa, a sinistra, piazzando un buon friend, prima di raggiungere la sosta, aerea e sospesa, attrezzata con un chiodo e una clessidra.
Salgo a mia volta:
Seconda lunghezza (V+): il Pol parte leggermente a destra, supera un bombé per tornare poi a sinistra su placche e salire diritto lungo muri solcati da fessure:
In alto compie una traversata particolarmente delicata verso destra, per raggiungere una sosta; traversata impossibile da proteggere... su cui mi divertirò da matti anche io poco dopo:
Pol resta davanti nel terzo tiro (IV), salendo una serie di diedroni fessurati, fino alla sosta in comune con la via Balzola:
Passo avanti nel quarto tiro (V-), scalando il fantastico muro rosso sovrastante la sosta, prima leggermente verso destra, poi su diritto, fino a una sosta su chiodi su esigua cengetta:
Sale l'amico:
Verticalità entusiasmante, roccia strepitosa:
La quinta lunghezza (V+) si apre con una spaccata a sinistra, dove il Pol supera il tetto per una fessura a dir poco atletica, poi traversa decisamente a destra fino ad una fessura sotto un muro aggettante, lo supera direttamente ed esce sullo spigolo aereo a sinistra, continuando lungo lo spigolo fino alla sosta posta sotto un tetto:
La sosta:
Il sesto tiro (IV) percorre la Variante Motti alla Balzola: salgo fin sotto un tetto a destra, poi scalo vicino al filo dello spigolo, appena alla sua destra:
Attrezzo una sosta a metà dello spigolo, poi recupero il Pol:
Resto davanti anche per la seconda parte della variante (IV), lungo uno spigolo divertente, ben appigliato, che mi porta sulla cengia alla base del castello sommitale.
Poco dopo ecco l'amico che mi raggiunge:
Cambio al vertice, il Pol torna davanti per l'ultimo, sempre fantastico tiro (IV), arrampicando vicino al margine sinistro della parete riccamente lavorata, lungo camini e cannelures da urlo:
Poco dopo, alle 13,30, siamo in vetta alla Rocca:
Tutto bene, dunque, se nn fosse che diamo una mano al ragazzo che saliva in solitaria in qualche frangente, per poi condividere le calate in doppia... peccato che la sua corda si incastri praticamente ad ogni calata!
Le imprecazioni del Pol quando tocchiamo terra e io devo risalire di nuovo a recuperare la corda sono da antologia...
Io intanto mi preparo e attacco il primo tiro (IV+), salendo il bel diedro regolare che ci sormonta:
Quando arrivo in cima al diedro, trovo un passaggio che non mi ispira, peggiorato da una fitta alla mano sinistra che mi tormenta da qualche minuto...
Ok, non stiamo a tentennare più di tanto, mi faccio calare e faccio iniziare il Pol:
Dopo il diedro, esce a sinistra in piena esposizione, tenendo dal basso una lama, poi sale un delicato diedrino formato dalla lama stessa, a sinistra, piazzando un buon friend, prima di raggiungere la sosta, aerea e sospesa, attrezzata con un chiodo e una clessidra.
Salgo a mia volta:
Seconda lunghezza (V+): il Pol parte leggermente a destra, supera un bombé per tornare poi a sinistra su placche e salire diritto lungo muri solcati da fessure:
In alto compie una traversata particolarmente delicata verso destra, per raggiungere una sosta; traversata impossibile da proteggere... su cui mi divertirò da matti anche io poco dopo:
Pol resta davanti nel terzo tiro (IV), salendo una serie di diedroni fessurati, fino alla sosta in comune con la via Balzola:
Passo avanti nel quarto tiro (V-), scalando il fantastico muro rosso sovrastante la sosta, prima leggermente verso destra, poi su diritto, fino a una sosta su chiodi su esigua cengetta:
Sale l'amico:
Verticalità entusiasmante, roccia strepitosa:
La quinta lunghezza (V+) si apre con una spaccata a sinistra, dove il Pol supera il tetto per una fessura a dir poco atletica, poi traversa decisamente a destra fino ad una fessura sotto un muro aggettante, lo supera direttamente ed esce sullo spigolo aereo a sinistra, continuando lungo lo spigolo fino alla sosta posta sotto un tetto:
La sosta:
Il sesto tiro (IV) percorre la Variante Motti alla Balzola: salgo fin sotto un tetto a destra, poi scalo vicino al filo dello spigolo, appena alla sua destra:
Attrezzo una sosta a metà dello spigolo, poi recupero il Pol:
Resto davanti anche per la seconda parte della variante (IV), lungo uno spigolo divertente, ben appigliato, che mi porta sulla cengia alla base del castello sommitale.
Poco dopo ecco l'amico che mi raggiunge:
Cambio al vertice, il Pol torna davanti per l'ultimo, sempre fantastico tiro (IV), arrampicando vicino al margine sinistro della parete riccamente lavorata, lungo camini e cannelures da urlo:
Poco dopo, alle 13,30, siamo in vetta alla Rocca:
Tutto bene, dunque, se nn fosse che diamo una mano al ragazzo che saliva in solitaria in qualche frangente, per poi condividere le calate in doppia... peccato che la sua corda si incastri praticamente ad ogni calata!
Le imprecazioni del Pol quando tocchiamo terra e io devo risalire di nuovo a recuperare la corda sono da antologia...
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