venerdì 10 agosto 2018

ARGENTERA (m 3.297): Sperone del Promontoire

Venerdì 10 agosto 2018
Io e Simone

Grand course doveva essere... e grande course è stata!
Anzi, grandiosa in tutto, fuorché nelle tempistiche, che, pur senza volerlo, abbiamo polverizzato.
Oggi abbiamo in programma quello che per me è il secondo dei tre speroni ovest dell'Argentera (m 3.297), lo Sperone del Promontoire (IV   AD+   750 m).
A differenza di come fanno tuttim noi eviteremo il pernottamento al rifugio Bozano, per salire in giornata da casa... siamo o non siamo l'enclave del disagio??? per citare il Pol...
Alle 6,30 siamo a metà del sentiero e possiamo ammirare il nostro obiettivo, mentre la giornata si preannuncia radiosa:
Poco dopo la deviazione verso il rifugio Morelli abbandoniamo il sentiero e tagliamo a destra a mezzacosta, per poi attraversare una zona pietrosa, salendo in direzione diretta della base più bassa dello sperone; alla nostra sinistra il rifugio Bozano e la parete sud-ovest del Corno Stella (m 3.050):
Ormai siamo in vista dell'attacco della via, raggiungeremo e aggireremo a destra lo sperone al centro della foto, per raggiungere i nevai che seguono, sperando non diano fastidio:
Alle nostre spalle il sole splende:
L'attacco dello sperone, eccoci finalmente!
Sono le 8,25 quando iniziamo la scalata, slegati per ora:
Percorriamo le placche e i muri che caratterizzano la prima parte della via, quella che conduce al vero e proprio attacco del Promontoire; vado avanti io, Simone segue non distante:
Ecco ben presto là, poco più in alto, la vena di quarzo alla cui altezza partono le vie:
Alle 9,20 attacchiamo la via vera e propria, lo Sperone del Promontoire, legandoci con una mezza corda da 60 m sdoppiata; procederemo in conserva protetta lunga, vado avanti io e quando la corda finisce parte anche Simone:
La prima parte è semplice, una serie di risalti piuttosto abbattuti, con discrete possibilità di proteggersi all'occorrenza; l'amico laggiù segue:
Ogni tanto trovo qualche sparuto chiodo:
Ora la parete si raddrizza, salgo piazzando un friend o una fettuccia ogni tanto:
Quando trovo una sosta attrezzata, mi fermo, recupero l'amico e possiamo scambiarci il materiale:

L'ambiente è ovviamente grandioso, le condizioni ottime, come la temperatura; siamo soli, magnifico:
Riparto ancora, alla mia sinistra la parete si raddrizza ancora, come al solito mi proteggo troppo poco, ma andiamo via veloci e tranquilli:


Simo mi raggiunge quando sto di nuovo per terminare il materiale:
Qualche chiodo ogni tanto fa sempre piacere e fa anche morale:
Avanti, salgo una bella parete che mi porta in cima a una selletta:

Purtroppo dalla parte opposta la parete precipita, così devo traversare a sinistra e percorrere la crestina che mi porta nuovamente a prendere la parete principale; faccio sosta e recupero Simone, che a sua volta raggiunge la selletta e traversa a sinistra:
Dal terrazzino di sosta (spuntoni), riparto, esco a destra e percorro la cresta seguente, un po' rotta, poi salgo le placche seguenti:


Mi volto indietro, Simo è al sole e mi fa sicura, in attesa di ripartire quando finiranno i 30 m di corda:

Ora siamo vicini al limitare dello sperone, scaliamo sul filo per una serie di lunghezze:
Nella parte alta affronto il tiro più delicato (IV), con una placca che richiede attenzione, anche se riesco a piazzare un paio di buoni nuts:

Salgo la placca con un passo in dulfer, poi esco in un diedro rampa un po' rotto e infine in un canale dove preferisco fermarmi a far sicura all'amico:
Simone sale ed esce dalla placchina carina, prima di raggiungermi:
Ancora in pieno sperone, ora più facilmente:

Intanto, alla nostra destra faccia a monte, una cordata è impegnata nella breve calata in doppia nella parte alta dello Sperone Campia, che ho salito 4 anni fa:
Noi invece proseguiamo, ora ancora più spediti, il nostro sperone è più lungo e finisce più in alto; ancora placche appoggiate, solcate da fessure e diedrini:

Mi fermo nuovamente, recupero l'amico:
Ora ci alterniamo, va avanti Simone per la parte finale della via:
Il nostro sperone ora perde verticalità e piega a destra, convergendo verso la vetta:

Laggiù, la fine dello Sperone Campia, con i due alpinisti ancora impegnati nell'ultimo tiro:
Ora possiamo slegarci, siamo in vetta all'Argentera (m 3.297):
Alle 12,50 siamo alla croce di vetta, siamo stati velocissimi.
Selfie celebrativo:
Giornata splendida, la vetta tutta per noi, laggiù una cordata in arrivo dalla traversata dall'Argentera Nord (m 3.286):
Il Lago del Chiotas, laggiù:
Panorama stupendo:
Verso nord ecco spuntare la cima del Corno Stella (m 3.050):
Ok, è tempo di scendere, sono le 13,30 e ci aspetta una discesa infinita fino al parcheggio... Prima la Normale dell'Argentera, lungo camini attrezzati e poi la celebre cengia sospesa:

Facciamo piacevoli incontri:
Dal Passo dei Detriti, la sempre poco piacevole discesa lungo tracce su detriti e pietraie infinite, fino a raggiungere il Rifugio Remondino, alle 15,30:
Da qui, dopo una pausa ristoratrice, riprendiamo la discesa verso valle.

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