Io e Rena
E così si torna sulla mia via in Castello!
Rena ci tiene a fare la prima ripetizione e io avevo promesso pubblicamente che avrei chiodato le soste.
Partiamo alle 6,30 e quando arriviamo in zona abbiamo conferma di una soffiata avuta pochi giorni prima: la strada che sale verso le Grange Collet risulta sbarrata da una catena poco dopo il ponte...
Pazienza, niente di grave: parcheggio per bene, ci prepariamo e partiamo da lì, carichi di materiale.
Di fronte a noi, lo splendore della Cascata di Stroppia e, alla sua destra, il Monte Cerello:
L'idea è quella di ripetere, attrezzare in parte, gradare, misurare in lunghezza dei tiri ed eventualmente raddrizzare/migliorare la Via dei Pupazzi (V- AD+ 6L 200 m), alla parete est della Rocca Castello (m 2.452), in alta Val Maira, via aperta esattamente 7 mesi fa.
Colgo l'occasione anche per filmare la scalata della via.
Parcheggiamo e seguiamo il sentiero verso il Colle Gregouri, rapiti come sempre dalla visione delle pareti ovest prima del pianoro:
Giunti al colle, eccoci accolti da branchi di camosci, un po' sorpresi forse di trovare gente il martedì:
La parete est della Rocca Castello (m 2.452), dove corre la via, che attacca in corrispondenza dell'evidente fessura diagonale da destra a sinistra:
La giornata è splendida.
All'altezza dell'attacco della via, a circa 1,5 m da terra, c'è un vecchio chiodo: per segnalare l'attacco, vi appendiamo un cordino verde:
Ci leghiamo e parto io per il primo tiro (IV): salgo la fessura per pochi metri, poi traverso leggermente a destra, portandomi in piena placca:
E' possibile attaccare direttamente la placca, un paio di metri a destra del chiodo con cordino verde, incontrando pari difficoltà.
Mi porto al di sotto di una fessurina, salgo proteggendomi con una fettuccia su spuntone:
Aggiro a destra lo speroncino (chiodo a circa 12 m da terra), salgo poi direttamente e ritorno leggermente a sinistra lungo placche articolate, fino ad un terrazzino (sosta con 2 chiodi):
Seconda lunghezza (V-): Rena attacca la fessura-diedro che sovrasta la sosta, dove si possono facilmente piazzare friends medio-piccoli:
Si porta poi nella parte alta del diedro e, dove gli indico di traversare a sinistra verso il filo dello spigolo, uscendo in fuori, riesce a piantare un buon chiodo, chiodo che lasceremo in posto.
Con uno sforzo esce in fuori e guadagna lo spigolo, lo doppia e si porta sulle facili placche articolate che precedono la comoda sosta:
Sosta: è composta da 3 chiodi, che ribattiamo a dovere, collegati da un cordone:
Cogliamo l'occasione della ripetizione della via anche per migliorarne un po' la linea, laddove possibile.
Rena ci tiene a fare la prima ripetizione e io avevo promesso pubblicamente che avrei chiodato le soste.
Partiamo alle 6,30 e quando arriviamo in zona abbiamo conferma di una soffiata avuta pochi giorni prima: la strada che sale verso le Grange Collet risulta sbarrata da una catena poco dopo il ponte...
Pazienza, niente di grave: parcheggio per bene, ci prepariamo e partiamo da lì, carichi di materiale.
Di fronte a noi, lo splendore della Cascata di Stroppia e, alla sua destra, il Monte Cerello:
L'idea è quella di ripetere, attrezzare in parte, gradare, misurare in lunghezza dei tiri ed eventualmente raddrizzare/migliorare la Via dei Pupazzi (V- AD+ 6L 200 m), alla parete est della Rocca Castello (m 2.452), in alta Val Maira, via aperta esattamente 7 mesi fa.
Colgo l'occasione anche per filmare la scalata della via.
Parcheggiamo e seguiamo il sentiero verso il Colle Gregouri, rapiti come sempre dalla visione delle pareti ovest prima del pianoro:
Giunti al colle, eccoci accolti da branchi di camosci, un po' sorpresi forse di trovare gente il martedì:
La parete est della Rocca Castello (m 2.452), dove corre la via, che attacca in corrispondenza dell'evidente fessura diagonale da destra a sinistra:
La giornata è splendida.
All'altezza dell'attacco della via, a circa 1,5 m da terra, c'è un vecchio chiodo: per segnalare l'attacco, vi appendiamo un cordino verde:
Ci leghiamo e parto io per il primo tiro (IV): salgo la fessura per pochi metri, poi traverso leggermente a destra, portandomi in piena placca:
E' possibile attaccare direttamente la placca, un paio di metri a destra del chiodo con cordino verde, incontrando pari difficoltà.
Mi porto al di sotto di una fessurina, salgo proteggendomi con una fettuccia su spuntone:
Aggiro a destra lo speroncino (chiodo a circa 12 m da terra), salgo poi direttamente e ritorno leggermente a sinistra lungo placche articolate, fino ad un terrazzino (sosta con 2 chiodi):
La sosta, una vecchia sosta a chiodi già presente, che ripuliamo e reputiamo ancora buona:
Recupero Rena:Seconda lunghezza (V-): Rena attacca la fessura-diedro che sovrasta la sosta, dove si possono facilmente piazzare friends medio-piccoli:
Si porta poi nella parte alta del diedro e, dove gli indico di traversare a sinistra verso il filo dello spigolo, uscendo in fuori, riesce a piantare un buon chiodo, chiodo che lasceremo in posto.
Con uno sforzo esce in fuori e guadagna lo spigolo, lo doppia e si porta sulle facili placche articolate che precedono la comoda sosta:
Sosta: è composta da 3 chiodi, che ribattiamo a dovere, collegati da un cordone:
Cogliamo l'occasione della ripetizione della via anche per migliorarne un po' la linea, laddove possibile.
3 commenti:
Ottime come sempre le tue recensioni !
Ho salito alcuni giorni fa la mia prima via (Sigismondi)
alla Rocca Castello.
Per avere una continuazione logica e crescente cosa mi consigli di salire
prossimamente nello stesso gruppo castello-provenzale restando entro il V- ?
Ciao,
posso consigliarti la via Bonelli alla Provenzale, quindi andando per step lo Spigolo Maria Grazia alla Rocca Castello e la mia Via dei Pupazzi, con l'accortezza di sapere che la mia via è quasi tutta da proteggere, mentre le altre citate sono ben chiodate...
Ottimo ! grazie, spero quanto prima di tornare da quelle parti
Buone scalate a tutto il team !
Posta un commento