Mercoledì 29 marzo 2023Io e Stefano
Ricompongo la cordata con Stefano, il quale torna a scalare dopo un po' di tempo.
Ci prendiamo un obiettivo comodo comodo, plaisir, una via che avevo salito oltre 7 anni fa; facile ma comunque in bell'ambiente alpino, cosa che per me rappresenta sempre un ottimo valore aggiunto.
La via in questione è Marghera Rita (5c 7L 230 m) al Monte Ciastella (m 1.400), all'inizio del Vallone di Sant'Anna di Vinadio.
Appuntamento a Borgo San Dalmazzo, carico la sua auto e ci dirigiamo verso Vinadio, dove non manco una sosta caffè quanto mai opportuna.
Imbocchiamo il Vallone di Sant'Anna e subito deviamo a destra verso la borgata Aie, dove posteggiamo. Si sta bene, ci prepariamo con attrezzatura essenziale, essendo la via chiodata plaisir; poi iniziamo l'avvicinamento, salendo nel bosco oltre la borgata, dove la traccia è quasi inesistente e dove arranchiamo sulle malefiche foglie secche accumulatesi durante l'inverno...
Saliamo sostanzialmente in diagonale a sinistra, attraversiamo una o due pietraie, salendo e traversando a sinistra fino ad individuare lo sperone giusto; saliamo poi definitivamente verso l'attacco della via, perfettamente segnalato dalle famose targhette tagliate al laser da Ciano Orsi, l'apritore:
Partiamo, ci leghiamo e salgo la prima lunghezza (5c), con un paio di passi da studiare, molto ben protetti, uscendo poi su terreno più appoggiato, prima di un secondo muro breve ma verticale:
Stefano mi raggiunge e sale il secondo tiro (5c), caratterizzato dal bel muro iniziale a tacche:
L'uscita è su placche facili, lungo le quali raggiungo l'amico in sosta:
Proseguiamo, con un sole eccezionalmente caldo, salendo la terza lunghezza (5b), con un muretto iniziale seguito ancora da placche più facili:
Quarto tiro (4) più facili, placche appoggiate:
Dopo un breve trasferimento di una trentina di metri verso destra, attacco il muro verticale (5b) lungo cui prosegue la via, con un passo iniziale interessante:
Il sesto tiro (5b) tocca a Stefano, una bella successione di diedri e placche:
Siamo già ll'ultimo tiro (5a), con un breve passo verticale in partenza seguito da placche più abbattute, fino in cima:
In cima allo sperone ci possiamo sdraiare al sole, togliendo le scarpette e sgranocchiando qualcosa:
A monte, lo sguardo spazia sulla
Maladecia (m 2.745) in veste ancora invernale:
Scendiamo dapprima a piedi lungo il canalone di sinistra (faccia a monte), poi calandoci in doppia da S4, S3 ed S2, senza problemi.
Scendiamo dritti fino al sentiero, poi raggiungiamo la borgata e il parcheggio, senza aver incontrato anima viva.
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