Sabato 25 marzo 2023Io e Giorgio
Splendida giornata di arrampicata, bell'ambiente e bella via.
Io e Giorgio ci siamo, abbiamo adocchiato questa via recentemente richiodata dall'infaticabile Fiorenzo Michelin; è venuto il giorno di metterci le mani...
Si tratta di una combinazione di due vie, in realtà: Via del Camino + Gaido-Marone (6a TD- 10L
260 m) al cosiddetto Becco della Civetta (m 1.300).
Appuntamento al Mc di Pinerolo, poi carichiamo la mia auto e ci dirigiamo verso il vallone del Grandubbione, dove posteggio.
Come da relazione, ripercorriamo a ritroso una cinquantina di metri lungo la strada di accesso, fino ad individuare i famosi segni di vernice blu che caratterizzano le "opere" di Fiorenzo.
Imbocchiamo una vaga traccia che risale il pendio, prima nel bosco, poi usciamo su sentiero, sempre risalendo la dorsale della montagna, per raggiungere poi una prima pietraia (ottima e precisa relazione su Gulliver), quindi una seconda, salendo tratti abbastanza disagevoli, a causa sia della pendenza che della fastidiosa presenza di foglie secche a tonnellate.
Dopo credo una quarantina di minuti, eccoci risalire l'ultima parte della pietraia, per raggiungere la base del torrione dove attacca la Via del Camino:
Ci leghiamo, attacco io il primo tiro (5b), tiro che dà il nome alla via, essendo caratterizzato dalla salita atletica nell'evidente camino, fino ad emergere in cima al pilastrino a destra:
La salita a freddo mi impegna subito abbastanza, anche dato lo scarso allenamento...
Raggiunto il comodo ballatoio di sosta, recupero l'amico, che sale senza grossi problemi:
Ci alterniamo al comando, come sempre, così Giorgio attacca la liscia placca in traverso a sinistra che apre la seconda lunghezza (data 5c, ma secondo noi la valutazione è un po' stretta...):
Va detto che la via è ben chiodata, questo passaggio in particolare; dopo aver risalito il pilastrino a sinistra.
Dopo aver salito il tiro, proseguo continuando direttamente su placche fino alla sommità del Torrione Pinasca (4c), da cui possiamo già studiare il proseguimento che ci aspetta:
Scendiamo facilmente dal torrione, poi ci spostiamo verso il secondo torrione:
Subito ci aspetta la splendida placca fessurata del quarto tiro:
Giorgio sale il quarto tiro (5c), impegnandosi nella estetica dulfer con cui supera la fessura, per poi scalare le bellissime lame e fessure che seguono:
Poi è il mio turno:
Proseguo per la quinta lunghezza (4a), facile.
Raggiunto il comodo terrazzino di sosta, tiriamo il fiato con Giorgio attacca il sesto tiro (3c), tirandosi quasi addosso un bel blocco subito in partenza:
Passato lo spavento, senza conseguenze, riprende la salita ed è comunque un bel tiro, verticale, nonostante la bassa difficoltà:
Tocca a me il settimo tiro (5b): mi sposto a sinistra, supero una ripida placca per continuare su terreno facile fino ad una sosta su pianta:
Ottava lunghezza (4c): Giorgio supera un diedrino inclinato verso sinistra e poi un bellissimo spigolo fessurato, protetto da un friend incastrato che ovviamente proviamo a recuperare, senza esito:
Nona lunghezza (5c), splendida: supero un tettino direttamente, poi in placca traverso leggermente a sinistra grazie a buone prese:
Una ulteriore spaccata a sinistra mi fa guadagnare una magnifica sequenza di diedri e fessure con cui raggiungo la cima del torrione; poco dopo Giorgio si diverte sulla roccia perfetta di questo torrione, che non ha nulla da invidiare alle grandi vie di granito del Bianco, senza esagerare:
Ci aspetta il decimo ed ultimo tiro (6a), con cui gli apritori hanno superato anche l'ultimo esile torrioncino che arriva nel punto più alto del Becco.
Giorgio attacca lo spigolo a sinistra, lungo diedrini e muretti molto ben protetti a spit, salendo un entusiasmante sequenza di passi, fino all'uscita strapiombante, con un passo atletico singolo, guadagnando la sommità:
Poco dopo ci riuniamo in cima, molto soddisfatti della via salita, che consiglio vivamente:
Sempre sotto l'occhio vigile del Re di Pietra:
Una vista panoramica dalla cima:
e infine la discesa, con una prima calata in doppia lungo un canalino vegetato, a nord:
prima della seconda calata su albero in un canalino, verso sud:
Scendendo la pietraia, incontraimo questo esemplare di serpente che il mitico Stefano mi dirà essere probabilmente una coronella:
La discesa non pone problemi e si chiuderà a consumare un panino a Pinerolo.
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