Mercoledì 31 agosto 2022Io e Stefano
Della serie "a volte ritornano"...
Una ventina di giorni fa ero salito alla Cima Dronero (m 3.050) dell'Oronaye (m 3.100), da solo, prima lungo la Ferrata degli Alpini, poi con l'intenzione di valutare se proseguire lungo la traversata fino alla cima principale.
Giunto sul posto avevo preferito evitare: la qualità della roccia non mi dava la sufficiente garanzia di sicurezza per scalare in solo... voglio dire, se ti rimane in mano un appiglio e tu precipiti nel vuoto... non sei forte o debole... sei semplicemente morto...
Oggi Stefano è disponibile e gli propongo la Cresta Est (IV AD 300 m) all'Oronaye: lui accetta con entusiasmo, come ero certo.
Appuntamento a Dronero alle 6,00; le previsioni sono abbastanza buone, dopo i temporali di ieri; il cielo infatti appare terso, la mattina presto.
Proviamo la sua auto, auto elettrica di cui si dice abbastanza entusiasta; saliamo la Val Maira e andiamo a far colazione all'Hotel Londra di Acceglio. Poi parcheggiamo in zona Viviere, ci prepariamo e partiamo; abbiamo una corda da 60 m e la solita dotazione standard.
Salendo lungo il bellissimo sentiero, lungo il vallone di Enchiausa, l'attenzione è rapita dalla parete nord del Bric Content, spettacolare:
Invece ecco il nostro obiettivo, lassù, in pieno sole:
Alle 9,30 siamo al
Bivacco Enrico e Mario (m 2.650), che stavolta voglio visitare all'interno:
Dopo una pausa e un cambio di assetto di Stefano, ripartiamo in direzione del punto di attacco della Ferrata degli Alpini; stavolta la percorriamo legati in conserva, vado davanti rinviando la corda direttamente negli ancoraggi a "coda di maiale", sistema molto comodo che permette di non utilizzare nemmeno i rinvii.
La parete è molto bella, come ben so essendo stato qui solo venti giorni fa:
In cima al primo risalto più verticale, ci imbattiamo nel primo fortino in pietra:
Poi ripartiamo, sempre tranquilli grazie al meteo perfetto; alcuni tratti più semplici, altri più divertenti, chiacchierando del più e del meno la via si srotola rapidamente:
Un traverso a destra ci conduce poi alla Sella Dronero, dove troviamo il secondo fortino, scavato nella parete:
Alla sua destra, si innalza la celebre scala metallica di 40 m, bella traballante e inizialmente un po' strapiombante, molto pittoresca:
Saliamo:
In cima alla scala, alcuni semplici passaggi conducono alla
Cima Est (o Cima Dronero) (m 3.050) del Monte Oronaye:
L'ultima parte salita:
Sono le 11,00.
Verso ovest, la cima principale, con la croce di vetta:
Alla nostra destra, la via che saliremo, con la parete di IV grado:
Scendiamo alla forcella e da qui procediamo nuovamente in conserva protetta; scendo verso la sella che divide la cima Est dalla cresta, rinviando frequenti spit con moschettone già in posto, senza difficoltà, fino all'ancoraggio per la calata di una decina di metri.
Da qui ci portiamo alla base della parete successiva:
Salgo prima lungo il diedro, poi uscendo a destra e salendo il muro che segue (IV), poi più facilmente fino alla sosta a spit collegati:
La chiodatura è decisamente ravvicinata, fatto che rimedia alla qualità della roccia evidentemente poco rassicurante.
La relazione parla poi di calata di 20 m, ma vedendo il terreno decido di scendere disarrampicando, raggiungendo i 3 pioli metallici che permettono poi di traversare alla base del grande diedro-camino (III) che segue.
Stefano mi raggiunge e sale da primo questo tiro, senza difficoltà, anche questo molto ben chiodato, fino alla sosta in uscita, in cima al risalto:
Da qui in avanti proseguiamo in conserva lungo la facile cresta, senza più difficoltà apprezzabili:
Alla nostra destra, lungo la cresta, il
Gruppo Castello-Provenzale:
Poco dopo, verso le 13,00, eccoci in vetta all'Oronaye (m 3.100):
Dopo la canonica sosta in cima, ridiscendiamo, completando la traversata verso ovest, fino alla prima calata di 20 m in doppia, cui segue una breve traversata ancora verso ovest, a reperire il secondo ancoraggio di calata, fino al canalone detritico, che diverse volte ho percorso in passato, in condizioni innevate:
La discesa è decisamente poco piacevole:
Alla fine usciamo dal canalone e pieghiamo a sinistra (est) per traversare lungo i ghiaioni e tornare al Colle del Feuillas, che ci riporta verso il Vallone di Enchiausa:
Di ritorno al bivacco, dove recupero i miei bastoncini, siamo accolti da uno stambecco in bella posa:
Da qui in poi la discesa è piacevole e agevole e ci riconduce all'auto pochi minuti prima della pioggia.
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