sabato 30 settembre 2017

ROCCA CASTELLO (m 2.452): Sigismondi + TORRE CASTELLO (m 2.448): Placca Gedda

Sabato 30 settembre 2017
Io e Lollo

Nonostante previsioni meteo dubbie, che richiedono uno studio accurato, concludo che c'è spazio per scalare in Castello, in quanto si parla di nubi e nebbie a quote medio-basse e comunque di rischio pioggia limitato nelle valli cuneesi almeno fino a metà pomeriggio, non tutti i soci si fidano e optano per la Sbarua.
Lollo ci sta dentro, noi confermiamo l'idea di scalare in Castello, decideremo sul momento la via da salire, a seconda delle condizioni, tenendo come prerogativa la salita sulla Torre, dove Lollo non è mai stato.
Partenza ore 5,30 dal Bar Mario, guido deciso fino a Dronero, poi inizio la disperata ricerca di un bar aperto per la colazione... alla fine lo troviamo, il rito propiziatorio è rispettato.
Avanti, salgo al parcheggio alto della Castello, guidando in una desolante nebbia fino a poche decine di metri prima di parcheggiare... quando... improvvisamente... usciamo al di sopra nella nebbia, per trovare un cielo azzuro incredibile!
 Parcheggio di fianco alla roulotte del margaro, poi mi rivolgo subito verso le pareti ovest della Castello, che sta sbucando dalla nebbia proprio ora:
Ci prepariamo e partiamo a piedi, quando sono quasi le 8,00.
Mezz'ora dopo siamo sul ripiano erboso di fronte alle ovest del gruppo: il meteo è ok:
Io propongo a Lollo di scegliere tra alcune combinazioni che ci conducano poi alla Placca Gedda (V-   D+   30 m) per salire la Torre Castello (m 2.448): sarei quasi per la Balzola, eventualmente in parte combinata con lo Spigolo Maria Grazia, ma Lollo suggerisce di non tirare troppo la corda col meteo e optare per una soluzione più rapida.
La scelta cade sulla Sigismondi (III+   AD   8L   180 m), che ci condurrà in vetta alla Rocca Castello (m 2.452), da cui ci caleremo alla Forcella Castello, per attaccare da lì lo spigolo nord-est della Torre.
Ho già percorso questa via un paio di volte, una delle quali slegato in soli 18'...
Poco prima delle 8,45 siamo al Colle Greguri, da cui possiamo ammirare lo spettacolo del mare di nubi che rimane al di sotto delle nostre pareti:
Le famigliari pareti est del gruppo, fantastiche come sempre:
Saliamo pochi passi a destra, ci leghiamo e alle 9,00 Lollo attacca le placche articolate del primo tiro (III+) della Sigismondi:
Sale anche il secondo tiro (III), anzi sale anche troppo, arrivando dall'alto al terrazzo da cui parte la cengia mediana, poi fa sosta su uno spit, lo raggiungo e proseguo lungo la cengia, fermandomi alla nuova sosta di calata attrezzata da Ciano Orsi e dai fratelli Galizio:
Ora saliamo verso la cresta, Lollo resta davanti (III):
Splende il sole e io indosso solo una maglietta manica lunga, spettacolo!
Passo avanti poco prima di raggiungere la cresta, supero la caratteristica spaccatura e afferro il filo di cresta, tratto magnifico, anche se non difficile:
Sosto su un fix con anello e un vecchio chiodo e l'amico impegna a sua volta il tratto verticale:

Proseguo sempre sul filo, con una lunga galoppata che mi conduce a fine via, a sostare all'uscita di Solo per Bruna:
Lollo sale rapido:
Alla mia destra, la croce di vetta dista pochi passi:
La prima vetta di giornata è in archivio, quando sono esattamente le 11,00:
Pausa ristoratrice, ammiriamo il panorama e la vicinissima Torre Castello, che saliremo tra poco lungo lo spigolo nord-est, la Placca Gedda:
Il gioco di luci tra sole e nebbie al di sotto è magnifico, con l'Oronaye (m 3.100) sullo sfondo:
Verso ovest, gli Chambeyron:
Ci caliamo in doppia dalla croce di vetta, fino alla Forcella Castello:
Scendendo posso già ammirare la Placca Gedda (V-   D   30 m) che mi appresto a scalare, che avevo percorso anni fa da secondo con mio fratello:
Facciamo sosta con una fettuccia infilata in una fessura alta.
Attacco il pilastrino addossato alla parete, poi spacco con il piede destro e mi porto in parete (chiodo), per poi salire qualche metro diritto (IV):
Seguo quindi la fessurina che sale in diagonale verso sinistra, rinviando 2 o 3 chiodi, poi, quando la parete diventa strapiombante (V-), mi ribalto a destra, al di sopra del tettino che sormonta la fessura, per poi proseguire leggermente a sinistra e portarmi sotto al muro finale; supero l'ultimo risalto salendo il pilastrino staccato e l'ultima paretina, fino alla piatta sommità della Torre.
Recupero subito l'amico:

A pochi metri da me, la croce di vetta della Torre:
Autoscatto in cima:
La vicina vetta della Rocca, dov'eravamo pochi minuti fa:
Altra sosta in relax sulla comodissima vetta, poi scendiamo con una doppia fino alla Forcella Castello:
Scendiamo poi lungo la Diagonale Est, sfruttando anche le nuove soste di calata, in tutto siamo a terra con 5 calate.
Poi dal sentiero non ci perdiamo la classica foto delle pareti ovest del gruppo, dove ho il prossimo obiettivo:
Si chiude anche questa splendida giornata in montagna, quel che è certo è che... non finisce qui!

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