Io e Stefano
Oggi le proposte in ballo sono due: la Gervasutti ai Denti di Cumiana e una via al caldo sul calcare finalese.
Stefano preferisce la seconda opzione e per me può andar bene.
La scelta cade sulla via Il Vecchio (6a 6L 150 m) a Rocca di Perti (m 397).
Previsti 15°C, anche se con qualche velatura; optiamo per una via al sole, sulla parete ovest; non attacchiamo prestissimo, essendo la via breve.
L'avvicinamento è ridicolo, meno di dieci minuti dal parcheggio basso (molte auto si spingono oltre, fin dove è tecnicamente possibile...).
Il tracciato della via, dalle relazioni di Gulliver:
Ecco la scritta alla base della via:
Noi optiamo per la variante di destra (5b), vale a dire il primo tiro della via Nicora, tanto per non partire con un 6a finalese a freddo, dopo mesi di astinenza da calcare (che peraltro qui è molto particolare... il calcare finalese):
Il primo tiro è invitante e parto io, su invito dell'amico:
Chiodatura essenziale, ma sicura; nel proseguo della via sarà da noi valutata come ottima, in definitiva:
Salgo a mia volta:
Ci siamo, tiro chiave, il terzo (6a): attacco le placche verticali a sinistra della sosta, dopo un breve diedrino aperto, su buchetti e rari appigli e appoggi:
Lo seguo:
Fino a raggiungere un sistema di lame magnifico, lungo le quali raggiungo la quarta sosta:
Io intanto ammiro già il panorama, verso il mare e l'isola di Bergeggi:
Raggiungiamo la croce di vetta, poi iniziamo la discesa a piedi lungo il sentiero, scendendo verso nord-ovest; ecco il panorama verso nord-est, verso Bric Pianarella:
Più tardi, circumnavighiamo la Rocca di Perti e passiamo sotto lo Spigolo Nord:
Per ripassare infine sotto la via appena scalata:
Rocca di Perti, parete ovest, in pieno sole, vista dal parcheggio, prima di fare ritorno a casa:
Previsti 15°C, anche se con qualche velatura; optiamo per una via al sole, sulla parete ovest; non attacchiamo prestissimo, essendo la via breve.
L'avvicinamento è ridicolo, meno di dieci minuti dal parcheggio basso (molte auto si spingono oltre, fin dove è tecnicamente possibile...).
Il tracciato della via, dalle relazioni di Gulliver:
Ecco la scritta alla base della via:
Noi optiamo per la variante di destra (5b), vale a dire il primo tiro della via Nicora, tanto per non partire con un 6a finalese a freddo, dopo mesi di astinenza da calcare (che peraltro qui è molto particolare... il calcare finalese):
Il primo tiro è invitante e parto io, su invito dell'amico:
Chiodatura essenziale, ma sicura; nel proseguo della via sarà da noi valutata come ottima, in definitiva:
Salgo un pilastrino con qualche passo reso un po' delicato e scivoloso dall'umidità, poi un bel diedrino ed esco su un bel muro, con qualche passo delicato, poi esco a sinistra in cengia alberata, dopo aver trascurato una sosta a sinistra; ancora più a sinistra trovo la sosta.
Il secondo tiro (5b) tocca a Stefano: un bel diedro al sole, poi un terrazzino intermedio, per reperire una magnifica fessura che punta dritta ad un albero isolato, dove si trova la seconda sosta:
Salgo a mia volta:
Ci siamo, tiro chiave, il terzo (6a): attacco le placche verticali a sinistra della sosta, dopo un breve diedrino aperto, su buchetti e rari appigli e appoggi:
Dopo aver lavorato un po' un passaggio prima di uscire sul terrazzino dove si trova la sosta intermedia che abbiamo stabilito di usare, con un piccolo aiutino mi isso al di sopra delle difficoltà e posso recuperare l'amico:
Il tiro prosegue poi in traverso a sinistra, esposto e dapprima su buone prese: Stefano studia per bene il passaggio, appena sparisce alla mia vista, poi ricompare praticamente con un salto, dopo un delicatissimo passaggio di 6a, di equilibrio (molto ben protetto, anzi azzerabile):Lo seguo:
Proseguo poi lungo lo splendido quarto tiro (5b), lungo dulfer, placche e una fessura:
Fino a raggiungere un sistema di lame magnifico, lungo le quali raggiungo la quarta sosta:
Sosta popolata da uno gnomo "liberato":
Stefano sale a sua volta la lunghezza, bellissima:
Quinto tiro (4c): Stefano attacca il diedro-fessura a destra, in dulfer, poi sparisce a destra, oltre la scaglia:
Per ricomparire più in alto, sulle belle placche assolate che precedono la vetta:Io intanto ammiro già il panorama, verso il mare e l'isola di Bergeggi:
Stefano mi immortala dall'alto:
Poi salgo gli ultimi facili risalti (3c), senza chiodi, fino in cima, da cui subito lo sguardo spazia verso lo sperone di fronte, quello su cui arriva la via Simonetta, dove un paio di cordate stanno uscendo:
Intanto Stefano mi raggiunge:Raggiungiamo la croce di vetta, poi iniziamo la discesa a piedi lungo il sentiero, scendendo verso nord-ovest; ecco il panorama verso nord-est, verso Bric Pianarella:
Più tardi, circumnavighiamo la Rocca di Perti e passiamo sotto lo Spigolo Nord:
Per ripassare infine sotto la via appena scalata:
Rocca di Perti, parete ovest, in pieno sole, vista dal parcheggio, prima di fare ritorno a casa:
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