Io e Rena
Una nuova giornata su roccia in montagna.
Stavolta ho il vincolo di dover rientrare presto, mi aspettano due giorni di mare con la famiglia e devo tornare in tempo per fingere un contributo fattivo ai preparativi...
Renato risponde presente e suggerisce una destinazione cui non avevo mai pensato: le Rocce Alte di Viso (m 2.380), ad appena un quarto d'ora di cammino dal Pian del Re.
Perfetto, il meteo è ok, si va!
Strada facendo il cielo è effettivamente perfetto e la sagoma del Monviso (m 3.841) domina la valle, salendo in macchina:
Parcheggiamo e ci facciamo il veloce avvicinamento fino alle Rocce Alte, struttura effettivamente molto interessante:
Sulla sinistra della struttura corre la via che abbiamo scelto, la grande classica del settore, recentemente richiodata (benissimo, tra l'altro): Fiore Rosso (5c TD- 7L 220 m):
Il primo tiro (5c) tocca a me e presenta subito un passo atletico non protetto da spit in partenza, che a freddo mi dà la sveglia, per poi proseguire nel diedro tra lece e ombra:
La seconda lunghezza (5c) è molto divertente: un traverso a destra per aggirare dal basso uno strapiombo pronunciato:
Quindi una serie di diedri verticali stile granito, culminanti in una sosta che richiede una foto di Rena in stile Jim Bridwell, di yosemitica memoria:
Di fronte a me un bellissimo chiodo infisso da manuale:
Attacco così la terza lunghezza (5b), prima lungo un pilastro, poi per belle placche fessurate e lavorate:
Il settore sopra di noi, che pare avere in serbo tiri belli verticali, caratteristica dell'intera via:
Quarto tiro (5c): Renato scende a destra, poi prosegue in traverso deciso a destra, per risalire lungo un diedro:
Supera un breve strapiombo con un passo di forza, poi ancora a destra fino alla sosta su cengia:
Continuiamo ad alternarci al comando: la quinta lunghezza (5b) mi propone alcuni risalti senza difficoltà, per andare a reperire una bellissima placca verticale a tacche, solcata da una fessura da metà in poi:
Sosto su un'aerea sella e recupero il socio:
Il sesto tiro (5c) attacca un estetico camino, non difficile, per poi piegare a sinistra e seguire una sorta di cengetta, che costringe ad un paio di passi delicati per uscirne su cengia più pronunciata; poi a sinistra facilmente fino alla comoda sosta:
Stavolta ho il vincolo di dover rientrare presto, mi aspettano due giorni di mare con la famiglia e devo tornare in tempo per fingere un contributo fattivo ai preparativi...
Renato risponde presente e suggerisce una destinazione cui non avevo mai pensato: le Rocce Alte di Viso (m 2.380), ad appena un quarto d'ora di cammino dal Pian del Re.
Perfetto, il meteo è ok, si va!
Strada facendo il cielo è effettivamente perfetto e la sagoma del Monviso (m 3.841) domina la valle, salendo in macchina:
Parcheggiamo e ci facciamo il veloce avvicinamento fino alle Rocce Alte, struttura effettivamente molto interessante:
Sulla sinistra della struttura corre la via che abbiamo scelto, la grande classica del settore, recentemente richiodata (benissimo, tra l'altro): Fiore Rosso (5c TD- 7L 220 m):
Il primo tiro (5c) tocca a me e presenta subito un passo atletico non protetto da spit in partenza, che a freddo mi dà la sveglia, per poi proseguire nel diedro tra lece e ombra:
Più in alto supero belle placche, poi traverso a sinistra e mi impegno in un diedro fantastico, verticale e con un breve passo aggettante:
Il primo tiro è bello lungo e impegna abbastanza le braccia: dopo il diedro ancora una serie di muri verticali e con bei movimenti guadagno un ultimo diedro un po' vegetato, da cui esco verso sinistra su placche arrotondate, fino alla sosta comoda, attrezzata per calata.
Lì mi raggiunge Rena poco dopo:
La sosta, a prova di bomba:La seconda lunghezza (5c) è molto divertente: un traverso a destra per aggirare dal basso uno strapiombo pronunciato:
Quindi una serie di diedri verticali stile granito, culminanti in una sosta che richiede una foto di Rena in stile Jim Bridwell, di yosemitica memoria:
Di fronte a me un bellissimo chiodo infisso da manuale:
Attacco così la terza lunghezza (5b), prima lungo un pilastro, poi per belle placche fessurate e lavorate:
L'ambiente intorno è magnifico, con passaggi di nuvole innocue che giocano a nascondino con le pareti circostanti:
René in placca mi raggiunge alla comoda sosta in cima al pilastro:Il settore sopra di noi, che pare avere in serbo tiri belli verticali, caratteristica dell'intera via:
Quarto tiro (5c): Renato scende a destra, poi prosegue in traverso deciso a destra, per risalire lungo un diedro:
Supera un breve strapiombo con un passo di forza, poi ancora a destra fino alla sosta su cengia:
Continuiamo ad alternarci al comando: la quinta lunghezza (5b) mi propone alcuni risalti senza difficoltà, per andare a reperire una bellissima placca verticale a tacche, solcata da una fessura da metà in poi:
Sosto su un'aerea sella e recupero il socio:
Il sesto tiro (5c) attacca un estetico camino, non difficile, per poi piegare a sinistra e seguire una sorta di cengetta, che costringe ad un paio di passi delicati per uscirne su cengia più pronunciata; poi a sinistra facilmente fino alla comoda sosta:
Eccomi in uscita dal camino, in piena esposizione:
Siamo già all'ultimo tiro, il settimo (5b)...
Dalla sosta guadagno il filo dello spigolo, da cui riprendo il compagno:
Qualche passo facile in placca, poi un singolo passo delicato per superare il tettino e scalare il muro finale fino alla sosta finale:
Mentre Renny sale, attrezzo già la calata in doppia, usando i miei due capi di corda.
Dopo una breve sosta in cima alla via decidiamo infatti di scendere in doppia e con 3 calate ci riportiamo nel canale ce circonda la struttura rocciosa a sinistra:
Non ci sono intoppi, a parte qualche incertezza su dove scendere, torniamo a recuperare la nostra roba alla base della via e possiamo scendere in direzione del rifugio al Pian del Re, dove non ci viene negato un ottimo panino speck e formaggio:
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