Io
Altra grandiosa giornata in alta montagna, stavolta in zona Monviso.
Per motivi differenti, i soci abituali non possono venire, ma io non nascondo che le scalate solitarie ormai mi abbiano preso bene.
Morale della favola: parto alle 5,00 ed alle 6,30 parcheggio al Pian del Re (m 2.020), stavolta si torna a frequentare l'amato Monviso!
Mi preparo ed imbocco il sentiero verso il Coulour del Porco, parte bassa; il mio obiettivo è una via che mi incuriosisce da tempo, sulla selvaggia parete ovest di Punta Roma (m 3.070): Trois Rivières (5b AD+ 8L 300 m).
Dal parcheggio, con una giornata finalmente radiosa, non posso che volgere lo sguardo al Monviso (m 3.841) ed al suo dirimpettaio Visolotto (m 3.348):
Qualche minuto prima delle 8,00 eccomi in vista delle belle placche della parete Nord-Est di Punta Udine (m 3.022):
E subito dopo, presso il Rifugio Giacoletti, il Re torna a fare la sua comparsa, maestoso:
Ancora la parete della Udine, con il Diedro Raffi-Rattazzini al centro, bellissima e classica via salita qualche anno fa:
Salgo il Coulour del Porco, che nella sua parte alta è attrezzato come una ferrata, e metto il naso in terra francese, scendendo dalla parte opposta:
Imbocco un canalone, seguendo il sentiero segnalato da bolli rossi e bianchi, in direzione del Lac Porcieroles e del Réfuge de Viso:
Poi, facci un errore di valutazione...
Erroneamente, imbocco un couloir alla mia sinistra, risalendolo alla ricerca dell'attacco delle vie, ma... quella non è ancora la parete ovest della Punta Roma!
Dopo aver perso 45', ridiscendo e traverso a lungo a sinistra, fino ad individuare la parete... e che parete!
Sgranocchio qualcosa sulla pietraia, poi salgo verso la parte sinistra della grande parete, dove incontro subito l'indicazione per l'attacco della via:
Autoscatto in sosta:
Come avrò modo di confermare nel prosieguo della via, comunque, le gradazioni di Galley sono certamente generose ed esagerate.
Il secondo tiro (4c+) è altrettanto esposto, ma tecnicamente più semplice: una placca, poi l'uscita lungo placche a sinistra, fino ad una terrazza ed alla seconda sosta:
La terza lunghezza (4c) si articola secondo placche e risalti successivi, senza difficoltà:
Le placche articolate che caratterizzano la parete, ora, sono semplicemente splendide, la roccia è perfetta:
Scalo la quinta lunghezza (4c) lungo placche, diedri e muri divertentissimi:
La giornata è radiosa ed alla mia sinistra ecco avvicinarsi i gendarmi della Cresta Roma, che collega Punta Udine a Punta Roma:
Mi sposto in diagonale verso sinistra, lungo la sesta lunghezza (4b), senza difficoltà:
La bellezza della roccia e la logicità della via fanno in modo che prosegua senza percorso obbligato, ma imbattendomi continuamente in spit.
Alle mie spalle:
Le placche verticali del settimo tiro (4b), articolate e ricche di appigli:
Allo scoccar del mezzogiorno sono nei pressi della madonnina di vetta:
Ho salito la via in 1h 30' e sono immediatamente rapito dalla vista della cresta che collega Punta Gastaldi (m 3.214), al Visolotto (m 3.348) alla parete nord-ovest del Monviso (m 3.841):
Autoscatto di vetta:
La cresta verso nord, con altri climbers che si avvicinano alla vetta della Udine:
Verso est, il Lago Chiaretto ed il Viso Mozzo (m 3.019):
Ancora la cresta verso il Viso:
La parete est della Roma, vista dai prati alla sua base:
E' presto e non ho vincoli particolari, quindi mi concedo una bella pausa al Lago Superiore, da dove posso ancora ammirare la punta appena scalata:
Arriva puntuale la celebre nebbia del Viso, nuvole di calore totalmente innocue.
Scendendo, subito prima della cascata da attraversare, mi sporgo a curiosare sul Lago Fiorenza, sempre molto frequentato:
Il Pian del Re è ancora lì ad aspettarmi, lo raggiungo in pochi minuti, dopo aver salutato e ringraziato gli operai che stanno risistemando il sentiero che conduce al Giacoletti.
Per motivi differenti, i soci abituali non possono venire, ma io non nascondo che le scalate solitarie ormai mi abbiano preso bene.
Morale della favola: parto alle 5,00 ed alle 6,30 parcheggio al Pian del Re (m 2.020), stavolta si torna a frequentare l'amato Monviso!
Mi preparo ed imbocco il sentiero verso il Coulour del Porco, parte bassa; il mio obiettivo è una via che mi incuriosisce da tempo, sulla selvaggia parete ovest di Punta Roma (m 3.070): Trois Rivières (5b AD+ 8L 300 m).
Dal parcheggio, con una giornata finalmente radiosa, non posso che volgere lo sguardo al Monviso (m 3.841) ed al suo dirimpettaio Visolotto (m 3.348):
Qualche minuto prima delle 8,00 eccomi in vista delle belle placche della parete Nord-Est di Punta Udine (m 3.022):
E subito dopo, presso il Rifugio Giacoletti, il Re torna a fare la sua comparsa, maestoso:
Ancora la parete della Udine, con il Diedro Raffi-Rattazzini al centro, bellissima e classica via salita qualche anno fa:
Salgo il Coulour del Porco, che nella sua parte alta è attrezzato come una ferrata, e metto il naso in terra francese, scendendo dalla parte opposta:
Sono le 8,30:
Con me ho una mezza corda da 60 m e tutta l'attrezzatura, ma stavolta niente martello e chiodi, essendo la via spittata.Imbocco un canalone, seguendo il sentiero segnalato da bolli rossi e bianchi, in direzione del Lac Porcieroles e del Réfuge de Viso:
Poi, facci un errore di valutazione...
Erroneamente, imbocco un couloir alla mia sinistra, risalendolo alla ricerca dell'attacco delle vie, ma... quella non è ancora la parete ovest della Punta Roma!
Dopo aver perso 45', ridiscendo e traverso a lungo a sinistra, fino ad individuare la parete... e che parete!
Sgranocchio qualcosa sulla pietraia, poi salgo verso la parte sinistra della grande parete, dove incontro subito l'indicazione per l'attacco della via:
Intanto resto molto sorpreso dal notare due persone che si avvicinano alla parete ed alla "mia" via: leggo sempre di pochissime salite della via... Sono francesi: certo, per loro l'accesso alla via è molto meno laborioso e lungo che per noi italiani.
Vedendo che attacco la via da solo, gentilmente mi domandano se voglio legarmi con loro; ringrazio e rifiuto.
In realtà tra me e me penso che se la via presenta una roccia del genere (primi metri) per tutta la via, magari tra poco cambierò idea ed accetterò il loro invito!
Intanto sono le 10,30.
Il primo tiro (5b secondo la guida di Galley) presenta una serie di risalti e diedri di roccia scura, disturbata da un po' di vegetazione:
Passo la longe in un paio di spit prima dei passi più esposti, finché raggiungo la prima sosta:Autoscatto in sosta:
Come avrò modo di confermare nel prosieguo della via, comunque, le gradazioni di Galley sono certamente generose ed esagerate.
Il secondo tiro (4c+) è altrettanto esposto, ma tecnicamente più semplice: una placca, poi l'uscita lungo placche a sinistra, fino ad una terrazza ed alla seconda sosta:
La terza lunghezza (4c) si articola secondo placche e risalti successivi, senza difficoltà:
La sosta è posta al di sotto di un breve strapiombo: il quarto tiro (dato 5b, in realtà 4c) supera il tettino, poi una serie di placche:
L'esposizione è sempre presente, ma le scarpette che indosso danno grande sicurezza in aderenza; i francesi sono molto indietro, al punto che non li vedrò più:Le placche articolate che caratterizzano la parete, ora, sono semplicemente splendide, la roccia è perfetta:
Scalo la quinta lunghezza (4c) lungo placche, diedri e muri divertentissimi:
La giornata è radiosa ed alla mia sinistra ecco avvicinarsi i gendarmi della Cresta Roma, che collega Punta Udine a Punta Roma:
Con lo sguardo cerco già la vetta, ma allo stesso tempo mi dispiace che la scalata possa già volgere al termine:
La quinta sosta, anch'essa a spit con anello di calata:Mi sposto in diagonale verso sinistra, lungo la sesta lunghezza (4b), senza difficoltà:
La bellezza della roccia e la logicità della via fanno in modo che prosegua senza percorso obbligato, ma imbattendomi continuamente in spit.
Alle mie spalle:
Le placche verticali del settimo tiro (4b), articolate e ricche di appigli:
Mi avvicino rapidamente alla settima sosta, visibile in foto, sotto gli ultimi gendarmi:
L'ultimo tiro (3b) fila via veloce, gli ultimi risalti non presentano difficoltà:Allo scoccar del mezzogiorno sono nei pressi della madonnina di vetta:
Ho salito la via in 1h 30' e sono immediatamente rapito dalla vista della cresta che collega Punta Gastaldi (m 3.214), al Visolotto (m 3.348) alla parete nord-ovest del Monviso (m 3.841):
Autoscatto di vetta:
In posa davanti al Re:
Panorama verso sud-ovest:La cresta verso nord, con altri climbers che si avvicinano alla vetta della Udine:
Verso est, il Lago Chiaretto ed il Viso Mozzo (m 3.019):
Ancora la cresta verso il Viso:
Dopo aver mangiato qualcosa e firmato il libro di vetta, scendo lungo la Via Normale:
L'ultimo tratto prima di raggiungere il sentiero verso il Passo del Colonnello, attrezzato con corda fissa:La parete est della Roma, vista dai prati alla sua base:
E' presto e non ho vincoli particolari, quindi mi concedo una bella pausa al Lago Superiore, da dove posso ancora ammirare la punta appena scalata:
Arriva puntuale la celebre nebbia del Viso, nuvole di calore totalmente innocue.
Scendendo, subito prima della cascata da attraversare, mi sporgo a curiosare sul Lago Fiorenza, sempre molto frequentato:
Il Pian del Re è ancora lì ad aspettarmi, lo raggiungo in pochi minuti, dopo aver salutato e ringraziato gli operai che stanno risistemando il sentiero che conduce al Giacoletti.
La bella giornata si chiude purtroppo con il pagamento dell'obolo al parcheggio, prima di andarmene... ma questo si sa.
1 commento:
Bellissimo! Grande!
Non sono sicuro che l'avvicinamento sia più corto dal versante francese... meno laborioso magari, ma è lunghissimo dal parcheggio, più di 10km al colle di Vallanta, come ho imparato a mie spese... A/R fanno 20... :(
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