sabato 16 agosto 2014

PIC d'ASTI (m 3.219): Fant'Asti

Sabato 16 agosto 2014
Io e Manu

Uscita veloce e poco impegnativa dal punto di vista logistico, per impegni da rispettare da metà pomeriggio.
Con me c'è Manu, della serie "a volte ritornano"...
Partiamo tardi, dopo le 7,00 e parcheggiamo lungo la strada verso il Colle dell'Agnello poco dopo le 9,00.
Il nostro obiettivo è la via Fant'Asti (5c+   D+   6L   250 m) al bellissimo Pic d'Asti (m 3.219), una recente via aperta nel 2008 dalla guida francese Sylvain Pusnel.
Salendo lungo i tornanti del colle appare la montagna:
La giornata è tersa, le previsioni buone e, dopo il gran freddo patito ieri in Francia, avrei una gran voglia di scalare al sole.
Purtroppo, nonostante le mie raccomandazioni riguardo al rischio di nebbia che caratterizza la zona del Monviso dopo le 11 del mattino, non sono riuscito a convincere mio fratello a partire prima e ce ne pentiremo...
La vista dal parcheggio al Lac d'Asti (m 2.560): da sinistra, il Pain de Sucre (m 3.208), la Rocca Rossa (m 3.185) ed il Pic d'Asti (m 3.219):
Salendo lungo la traccia, alle nostre spalle si erge il Roc de la Niera (m 3.177):
Manu, decisamente fuori allenamento, ogni tanto si ferma a rifiatare, ma pian piano la parete sud della montagna si avvicina:
Il sole tiene duro, l'aria è frizzante, come ovvio, specie in questa estate teorica, caratterizzata da pioggia e freddo da record.
Dopo circa 1h 15', ci siamo: lasciamo la traccia e puntiamo diretti al centro della parete:
Manu lascia i bastoncini telescopici nei pressi di un masso:
La calcarea parete sud:
Siamo all'attacco della via, facilmente individuabile, essendo l'unica via a spit sulla parete; il primo spit in particolare è caratterizzato da un cordone rosa:
Purtroppo sono già le 11,00 ed iniziano proprio ora a formarsi le tipiche nebbie che rendono tipica la zona del Viso.
Manu è a corto di condizione, quindi tirerò io la via:
Salgo senza problemi la prima parte del primo tiro, un avancorpo seguito da una cengia, dove recupero Manu a farmi sicura in modo che mi possa vedere.
Infatti il primo tiro è il più impegnativo di tutta la via (5c+) ed è anche molto lungo (50 m).
Da qui in avanti la parete diventa totalmente verticale:
Devo dire che l'arrampicata è molto particolare, sempre in diagonale verso destra e con rocce con giacitura tale da proporre movimenti spesso insoliti; il grip però è buono, peccato per le nuvole locali che ora coprono il sole e rendono la temperatura freddina, specie per le mani.
Se aggiungiamo la chiodatura decisamente distanziata, ecco che, a freddo, devo lottare abbastanza e raggiungo la sosta solo dopo 45', con Manu ora bello intirizzito dal freddo.
Lo assicuro e lo faccio salire:
Le nebbie talvolta ci avvolgono:
Manu sale lamentandosi di brutto:
Il secondo tiro (5c) è sopra di me ed avrei una gran voglia di proseguire la via, ma Manu ne ha già abbastanza...
Si scende... di nuovo... anche oggi...
Lascio un maillon rapide e con un'unica lunga calata torniamo a terra, vanificando i miei sforzi precedenti:
A questo punto valuto l'opportunità di salire comunque in vetta, lungo una delle creste, ma ormai sono le 13,30 e faremmo tardi, visto che dobbiamo entrambi essere di ritorno a casa presto.
Riprendiamo la traccia e iniziamo la discesa:
Molto più in basso, siamo colpiti dalle strane formazioni rocciose che incontriamo, risultato della struttura estremamente stratificata di queste rocce calcaree: sembrano libri di pietra:
Tornati all'auto, la decisione è unanime: si scende in paese e si mangia qualcosa!
Per quanto riguarda la via, sicuramente tornerò per terminarla...

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