Sabato 8 maggio 2010
Io e Paolino l'Alpino
Ormai è ufficiale: anche alle nostre latitudini viviamo una stagione monsonica...
Maggio ormai da tre anni è un vero disastro: ci rifugiamo ancora una volta in Liguria, dove la situazione è appena un pochino migliore.
Torniamo alle pendici del Monte Carmo (m 1.389), nell'entroterra di Loano: Wil e Chiara vogliono salire in vetta alla Rocca dell'Aia (m 680), mentre io e Paolino l'Alpino torniamo alla ricerca delle vie sul vicino Scoglio dell'Avetta (m 650), tuffandoci nella boscaglia fitta, fuori sentiero, ravanando sotto un cielo plumbeo che più grigio non si può...
Nel nostro peregrinare, ci apriamo un varco, scendiamo nel bosco, raggiungiamo il torrente, ma la strada è sbarrata da una piccola cascata, come nei più classici film di avventura.
Niente da fare, dobbiamo risalire!
Niente da fare, dobbiamo risalire!
Ritorniamo quasi al punto iniziale e proviamo a seguire un'altra pista: scendiamo nuovamente rimanendo più vicini alle pareti, fino a sbucare a valle della cascata precedente:
Da qui in poi si cammina molto meglio, c'è quasi una traccia di sentiero che ci conduce, dopo aver individuato la prima delle due vie, la diretta, ad un intaglio della Cresta Sud-Est (5b 8L 180 m).
Saliamo per studiare la situazione: a sinistra, la Rocca; di fronte, la seconda parte della cresta:
Decidiamo di andare a scovare l'attacco della cresta, che infatti troviamo più in basso.
La via presenta ben 4 spit nel primo muro: a questo punto, la attacchiamo.
Ci leghiamo e parte Paolino per il primo tiro: una paretina completamente verticale, ma ben appigliata, su roccia quarzitica ottima:
Dopo il primo muro, segue un secondo, quasi verticale, dove Paolino integra con una fettuccia su spuntone; quindi allestisce una sosta e mi fa salire.
Vado poi avanti io, in traverso verso sinistra, in placca:
Giungiamo con il facile tiro seguente al salto verticale da cui ci siamo affacciati un'ora fa, ma la doppia nel vuoto pare depositarci nel bel mezzo del torrente...
Inoltre è già un po' tardi... optiamo per andare a salire la via diretta Eskimo (4c 3L 90 m).
Parto io per il primo tiro: prima un muro bello diritto e piuttosto umido e lichenato:
Quindi una fessura di uscita:
Quindi una fessura di uscita:
Segue una bellissima placca lavorata; giunto in sosta, recupero Paolino:
Il secondo tiro tocca a lui e non è splendido... non chiodato, facile e un po' discontinuo...
Il secondo tiro tocca a lui e non è splendido... non chiodato, facile e un po' discontinuo...
La terza lunghezza mi propone un bel tettino in partenza:
Il compare visto da sopra l'ostacolo:
Continuo su bella placca, senza problemi, superando un altro tettino e raggiungendo la vetta.
Dove mi raggiunge Paolino:
La vetta:
Il compare visto da sopra l'ostacolo:
Continuo su bella placca, senza problemi, superando un altro tettino e raggiungendo la vetta.
Dove mi raggiunge Paolino:
La vetta:
Alle nostre spalle, le nuvole e la Rocca dell'Aia, da cui si stanno calando Wil e Chiara:
Verso sud-est, il mare dietro di noi:
La discesa prevede una doppia di una quindicina di metri attrezzata su due golfari nuovi:
Verso sud-est, il mare dietro di noi:
La discesa prevede una doppia di una quindicina di metri attrezzata su due golfari nuovi:
In breve ritroviamo il sentiero e torniamo al parcheggio, oggi incredibilmente affollato...
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