Mercoledì 24 gennaio 2024
Io e Giorgio
Oggi le previsioni annunciano un marcato rialzo termico, così io Giorgio optiamo per giocare un jolly e ci accordiamo per salire una via che gli ho segnalato qualche giorno fa: la Cresta dei Sette Confini (6b+ 9L 220 m) all'omonimo Monte Sette Confini (m 1.300), in zona Rocca Sbarua.
Ho già salito la via nel lontano 2010, poi un paio di anni fa di nuovo solo la prima parte.
Giorgio è motivato, così ci troviamo a Pinerolo come al solito, colazione e via verso Dairino, dove parcheggio e dove capiamo subito che oggi farà ancor più caldo di quanto mi aspettassi...
La via in ballo è questa:
La struttura si trova in alto a sinistra del Colle Ciardonnet, lungo il sentiero verso Casa Canada.Una breve digressione dal sentiero ci conduce all'attacco della via, con il nome ormai quasi completamente sbiadito (rimane una freccia e la scritta "fini").
Ci prepariamo e ci leghiamo; parte Giorgio, primo tiro (5a) subito bello verticale, su ottime prese, chiodatura decisamente plaisir e caldo come detto incredibile:
Lo raggiungo poco dopo, per salire il bellissimo secondo tiro (5a), su un granito eccezionale:
L'amico sale poi a sua volta il tiro:Un breve trasferimento ci conduce alla base dello speroncino del terzo tiro (4), che salgo io poiché la corda "lato mio" è al di sopra della matassa, dopo lo spostamento a piedi.
Salgo ad un terrazzino, rinvio la sosta e proseguo a sinistra (corda fissa, decisamente malandata, meglio non usarla), fino alla base del quarto tiro (5b); Giorgio sale quindi lo splendido tiro, verticale, con passi in dulfer, gradato piuttosto stretto:
In cima al risalto, altro cambio di scarpe per il breve trasferimento che ci porta al risalto successivo.Attacco così il quinto tiro (5b), lunghezza un po' strana... Salgo lo sperone, poi non è chiaro se stare in placca o portarsi al di là dello spigolo, a sinistra, nonostante sia la terza volta che salgo di qua...
Alla fine mi porto a sinistra e vado a uscire alla forcella, dove ricordo essere la sosta (la volta scorsa ero salito in cima al pilastro di destra...).
Assicuro l'amico:
Il caldo è davvero inverosimile, la roccia è bollente, uso più magnesite che in estate...Piccola sosta per bere, poi ancora cambio di scarpe e ci avviciniamo all'ultima struttura, la più imponente.
Attacco io le prese verticali della sesta lunghezza (5a), molto divertente, sempre su roccia da urlo:
Eccoci al famigerato settimo tiro (6b+), decisamente fuori scala... Giorgio sale i primi metri, impegna lo strapiombo iniziale uscendone a destra,poi si porta sotto il grande bombé; dopo alcuni tentativi, rinuncia alla libera:
Non banale l'uscita in placca sulla piatta sommità. Tocca poi a me, che non indugio ad azzerare la placca strapiombante solcata da una fessura piuttosto chiusa...
Dopo una facile placca, la sosta che precede l'ultima impennata della via:
Qui finalmente troviamo un filo di vento ristoratore, incredibile a dirsi a gennaio...
Panorama splendido:
Attacco l'ottava lunghezza (6a), prima una magnifica sequenza verticale verso destra:
Poi mi ribalto al di sopra, percorro il facile ripiano roccioso e mi porto sotto alla parete strapiombante seguente; bei movimenti, grazie a un paio di appoggi e alla fessura verticale che la solca; l'uscita è molto fisica e, dopo un paio di resting, azzero e ne esco, un po' ghisato.
Giò esce anche lui dal tetto e mi raggiunge in sosta, prima di salire l'ultima bellissima lunghezza (5b):
Una bella placca, poi ancora un tetto, l'ultimo di giornata, permette di uscire in sosta, con un paio di passi in aderenza. Poco dopo è il mio turno:
Eccoci in cima, un po' cotti dal sole:Qui finalmente troviamo un filo di vento ristoratore, incredibile a dirsi a gennaio...
Panorama splendido:
Sosta in cima, dove finisco il bere, poi iniziamo la discesa, comodamente lungo il sentiero dal Colle Sperina a Dairino, discesa che si concluderà... al McDonalds di Pinerolo.
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