mercoledì 20 settembre 2023

CONTRAFFORTI di PRÉ de BAR (m 2.000): Barabba


Mercoledì 20 settembre 2023

Io e Alberto 

Che giornata!

Un po' pazza, ma alla fine portiamo a casa una bella via.

Il prodromo: non scalo da una decina di giorni e anche oggi il meteo non è granché... setaccio e studio le previsioni, fino ad individuare la zona giusta, dove non dovrebbe piovere: la Val Ferret!

Certo, è un po' lontana ma quando la voglia chiama e il socio è disponibile... si fa!

Appuntamento al casello di Settimo, carichiamo la mia auto e via verso la Vallée, previa colazione a Scarmagno. Ci dissanguiamo col folle pedaggio autostradale, poi imbocco la Val Ferret, fermandomi al parcheggio poco prima di Lavachey, in attesa della navetta che il sito recita dovrebbe passare ogni ora per portarci ad Arnouva, al fondo della valle.

Aspettiamo... è già tardi, ma l'idea è di scalare ai Contrafforti di Pré de Bar (m 2.000), con poco avvicinamento, in attesa della prevista schiarita meteo; la via prescelta è la nuova Barabba (6a   D+   7L   250 m).

Il tempo passa... nessuna navetta... verifico sul sito del comune... l'orario... dovremmo esserci... boh, diventa tardi... chiamo in comune e mi dicono che non sanno nulla...

La faccio breve, alla fine, dopo oltre 2 ore, la navetta arriva...


E' molto tardi... come spesso accade, laddove gli amministratori pubblicizzano la soluzione navetta (quando, come in questo caso, non vietano del tutto le auto), si pensa solamente ai turisti che frequentano la valle per mangiare polenta e spezzatino oppure per fare una camminata... ignorando del tutto le esigenze (esigenze prima di tutto dettate dalla sicurezza) di scalatori e alpinisti, per i quali l'orario è di fondamentale importanza... ed è del tutto incompatibile con gli orari "da ufficio" seguiti da questi servizi navetta...
Alberto sarebbe per mollare... io insisto per aspettare e alla fine riusciamo ad arrivare ad Arnouva dopo le 11,00... follia pura...
Percorriamo il sentiero che si inoltra verso la conca del Triolet, tra una breve schiarita e l'altra, infine giungiamo sotto al "nostro" settore e risaliamo la ripida china arbustiva:
Lo sperone su cui corre la nostra via:
Con mio sommo dispiacere, devo dire la verità, notiamo che, nonostante siamo fuori stagione ed abbiamo un meteo non certo incoraggiante, c'è una cordata impegnata sulla nostra via! Incredibile...
Ci avviciniamo: ancora più incredibilmente, ci accorgiamo che si tratta di una cordata tutta al femminile.
Intanto, comunque, sono un tiro avanti, quindi dai, va bene lo stesso.
Tra l'altro, dove attacca la via notiamo un'altra fila di spit nuovi 3 metri a sinistra... non c'è il nome scritto alla base, quindi... qual è la nostra via?
Attacco la via di sinistra, ma poco oltre metà tiro capiamo che non può essere il 5c+ che ci aspettavamo... mollo un maillon rapide e mi faccio calare.
Ecco, ora sì che siamo a distanza dall'altra cordata...
Attacco stavolta la via di destra, il primo tiro della via Barabba (5c+) e, così a freddo, non è per nulla una passeggiata, anche a causa di qualche tratto umido o bagnato:
Dopo una lunga sequenza di placche, muri e fessure, raggiungo la sosta, dove posso far salire in sicurezza l'amico:
Alberto sfoggia anche oggi l'immancabile piumino.
La seconda lunghezza (5c) prosegue belle placche verticali a tacche, salgo divertendomi un sacco fino alla sosta, dove poco dopo mi raggiunge Alberto:
Il cielo tiene, bene.
Attacco così la terza lunghezza (5c), spostandomi di poco a sinistra, per salire un breve strapiombo e proseguire lungo bei muri articolati, fino alla sosta dopo un tiro non lungo:
L'amico sale poi a sua volta il bel muro che chiude il tiro:

Il cielo permane scuro, ma in assenza di precipitazioni noi facciamo finta di niente e proseguiamo la salita; alla nostra destra, la Val Ferret:

Alle nostre spalle, la conca del Triolet, inghiottita dalle nubi:

Incrociamo la cordata femminile che ci precedeva, che stanno scendendo in doppia, mentre io attacco la quarta lunghezza (6a), traversando qualche metro a destra e salendo il passo boulder iniziale, che mi porta poi sullo splendido muro seguente:
Con bei movimenti mi porto verso l'uscita:
Raggiungo la comoda sosta in comune con la via Nord dell'Eiger, che avevo salito tanti anni fa, che da qui traversa in orizzontale a sinistra, e recupero il socio:
Avanti, salgo la lunghezza successiva, la quinta (5a), ribaltandomi sullo spigolo e risalendo la placca in diagonale verso sinistra, fino a raggiungere il filo di cresta, dove trovo la sosta:
Faccio sicura all'amico:

Fotografia in cima con nuvoloni alle spalle:
Seguono due facili tiri di 4b, prima delle calate in doppia lungo la via:

Riusciamo così a strappare una via carina, in un posto grandioso, nonostante le condizioni molto al limite. Alle prossime avventure!

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