Io e Lollo
Altra uscita, altra scalata.
Stavolta torniamo in Francia, in una zona che amo molto, l'Alta Vallée della Clarée.
L'obiettivo di oggi è salire La Grolle (6a TD- 7L 200 m) alla Deuxième Tour du Queyrellin (m 2.700).
Oggi non è tanto lungo come trip, così ce la prendiamo comoda e l'appuntamento con Lollo è per le 5,30 da Mario.
Carichiamo l'auto e via in autostrada, dove puntualmente sbaglio svincolo... iniziamo bene...
Sparando le solite cavolate, spesso alle spalle dell'assente di turno (oggi il Pol, ahahah), ci fermiamo per un caffè all'autogrill di Salbertrand, dove assistiamo a una quasi rissa tra un imbecille e una cameriera, sotto gli occhi della polizia assai poco interessata a intervenire...
All'andata passiamo dal Monginevro, al ritorno passeremo dal Colle della Scala e da Bardonecchia.
Parcheggio vicino al campeggio di Fontcouverte, poco dopo Névache, quando sono passate da poco le 8,00.
C'è molta gente, anzi ci sono molte auto: in realtà non incontreremo quasi anima viva, oggi, come al solito.
Ci prepariamo e iniziamo l'avvicinamento, che per la prima parte mi è ben noto.
E' un sentiero bellissimo, in un posto che ho sempre amato molto, bucolico, dolomitico, tranquillo:
Dopo una quarantina di minuti passiamo dal Réfuge Chardonnet, beviamo alla fontana e poi proseguiamo, soli; di fronte a noi l'imponente mole della Crete du Raisin (m 2.818), dove, dopo aver già salito almeno 3 vie, mi manca la lunga Cresta Nord:
Superati i fantastici pratoni che seguono il rifugio, eccoci in vista del Pavé di Chardonnet (m 2.600), dove anche qui abbiamo scalato almeno 2 belle vie:
La giornata come previsto è splendida, calda, perfetta.
La giornata come previsto è splendida, calda, perfetta.
Il sentiero per la verità ci sembra più lungo di quanto ci aspettassimo e comunque più lungo dell'ora e mezza che riportavano alcune relazioni ottimiste...
Lollo inizia a spazientirsi e riesce persino a litigare con... una marmotta, dopo una caduta nella pietraia...
Alla fine individuiamo la nostra parete, dopo aver visto sfilare alla nostra destra una ridda di torrioni e pareti che francamente non ci aspettavamo:
La via è ancora totalmente in ombra, ma si sta benissimo e ben presto ecco gli spit sul calcare a indicare l'attacco della via.
Ci leghiamo e partiamo; Lollo sale il primo tiro (4c), superando i primi risalti senza difficoltà:
La via è spittata in stile plaisir, alla francese.
Ci alterniamo in testa e salgo lo splendido secondo tiro (5c), impegnandomi in un muro verticale solcato da una provvidenziale fessurina da tirare in dulfer:
Al di sopra le difficoltà diminuiscono, ma il tiro rimane interessante; trovo la sosta e recupero l'amico:
Siamo saliti appena due tiri e già alle nostre spalle si apre un panorama fantastico, coi colossi degli Ecrins e la grandiosa Barre des Ecrins (m 4.102) che fa bella mostra di sè:
Torna avanti Lollo, salendo il bel muro del terzo tiro (5b), sempre ben chiodato:
Lungo il quarto tiro (5b+) arriva finalmente il sole; l'amico sale le balze che si succedono, prevalentemente in placca, fino alla sosta comoda che prelude al tiro chiave:
Lo raggiungo:
Ora studiamo già la discesa, in quanto la descrizione parla di calarsi in doppia fin qui per poi scendere nel canale alla nostra sinistra (faccia a monte); essendo ingombro dalla neve, concordiamo nel proseguire le calate in doppia fino alla base, quando sarà il momento.
Frattanto mi preparo e attacco la quinta lunghezza (6a), superando senza difficoltà i primi muri e portandomi in un diedro ascendente verso sinistra, per poi tornare in spaccata a destra e salire diritto lungo la placca sul pilastro arrotondato, trovando un paio di passi chiodati inaspettatamente lungo... rendendo il passaggio assolutamente obbligatorio:
Poco sopra trovo la sosta, da cui inizio a far salire Lollo:
Poco dopo eccolo impegnato sul passo chiave:Resto davanti per il proseguo della via; il sesto tiro (5c+) si apre con un breve risalto facile, poi salgo sul filo del pilastro fino a un terrazzino, per scalare un ultimo risalto divertente; Lollo sulle mie tracce:
Dalla comoda sosta, nuovamente in ombra, attacco infine la scaglia atletica che apre le danze della settima ed ultima lunghezza (5c):
Giro l'angolo e salgo con attenzione il bel muro a tacchette fino a portarmi in cima al gendarme, dove poco dopo ci riuniamo entrambi, attaccati alla solida sosta sommitale:
Panorama magnifico, gli Ecrins sono sempre uno spettacolo:
Selfie:
Selfie:
Sgranocchio le mie patatine, beviamo un goccio, poi iniziamo presto le calate, che svolgiamo senza intoppi:
Giunti alla base, scendiamo il ghiaione e ora posso portarmi a casa una foto bellissima, la parete appena scalata in pieno sole:
Imbocchiamo il sentiero, in un posto fantastico:
Eccoci poi in vista del rifugio, al fondo di un pratone di Tolkienana memoria:
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