Io e Lollo
La stagione avanza, dopo il lungo stop.
Oggi torno a scalare con Lollo, che rientra mentre io ho già salito una splendida via in Castello, martedì.
L'assetto rimane quello in tempi di Covid-19... Ognuno con la propria auto fino al parcheggio di Viozene, con l'obiettivo di salire la via Canzone dell'Acqua (6a D+ 5L 200 m) sullo splendido calcare di Rocca dei Campanili (m 2.390), sopra il rifugio Mongioie.
Alle 7,40 ci prepariamo, portiamo solo i rinvii dopo la recente opera di richiodatura delle vie.
La salita al rifugio è breve, meno di mezz'ora.
Ovviamente rispetteremo le regole imposte dal periodo di rischio contagio, arriviamo in auto separate, cammineremo a distanza e scaleremo ovviamente a distanza, con l'accortezza di mantenere il metro di distanza anche in sosta: dove comode senza problemi, dove più anguste usando la mascherina e allungando uno dei due con un barcaiolo alla sosta.
Appena sbuchiamo al Piano Rosso, siamo accolti da un gruppo di guardie forestali... ma noi siamo in regola e proseguiamo il nostro cammino.
La vista sulla parete che puntiamo è spettacolare e la neve se n'è andata, perfetto:
L'avvicinamento è impegnativo, in confronto alla lunghezza delle vie, che in genere sono di 5 o 6 tiri, ma la qualità della roccia giustifica ampiamente la camminata...
Nell'ultima parte dell'avvicinamento, i pratoni da risalire hanno una pendenza veramente notevole...
Dopo oltre 1h 30', eccoci finalmente all'attacco della via, segnalato da spit con cordino rosso e targhetta:
Ci prepariamo, ci leghiamo, la comoda cengia basale ci permette di tenere tutte le distanze che vogliamo.
Sopra di noi, ecco nuovamente il magnifico calcare del Mongioie, con le sue tipiche cannelures scavate dall'acqua, da cui il nome della via di oggi:
Non si può sbagliare, la via è l'ultima a sinistra.
Io ho già ripreso martedì con la via in Castello, Lollo deve togliere la ruggine, ergo oggi conduco io la via.
Quando mancano pochi minuti alle 10, attacco le splendide cannelures del primo tiro (5b), dopo aver salito le facili placche iniziali:
Bellissimo...
Vai Lollo, è il tuo turno di tornare alla vita (lo fai ogni anno, ormai...):
Secondo tiro (6a): parto in diagonale verso destra su placca veramente liscia, ma grazie al grip a dir poco incredibile di queste pareti si sale che è una meraviglia.
Raggiungo una provvidenziale tacca orizzontale dopo un paio di passi molto aleatori, poi tiro il fiato per un paio di metri, prima di raggiungere la sezione più verticale, dapprima articolata, poi un po' meno, ma sempre strepitosa:
Un ultimo tettino, poi un passo a destra per guadagnare la nicchia di sosta, da cui posso far salire l'amico:
Un tiro magnifico:
Terzo tiro (5c/6a): salgo il bellissimo muro che sovrasta la sosta, prima in placca, poi più verticalmente, ma con più appigli; in alto esco in cengia, dove trovo la sosta:
Quarta lunghezza (5c): traverso a sinistra sopra la sosta, supero una breve fascia erbosa e vado a reperire la stupenda placca a rigole e cannelures che sale dritta, per poi traversare con due passi a sinistra verso la nicchia di sosta:
Lollo segue divertito:
Mentre già studio l'ultimo tiro (5c), altra superlativa placca super-grip:
Lollo traversa in sosta:
Salgo il quinto e ultimo tiro, sempre divertente, fino al finale più facile e alla sosta in cengia, dove poco dopo ci facciamo un selfie, sempre a distanza di sicurezza:
Discesa in doppia lungo la via di salita, saltando la prima sosta:
Magnifica giornata, caldo incredibile, tutto il giorno in maglietta.
Sperando sia l'inizio di una grande stagione, nonostante tutto...
Oggi torno a scalare con Lollo, che rientra mentre io ho già salito una splendida via in Castello, martedì.
L'assetto rimane quello in tempi di Covid-19... Ognuno con la propria auto fino al parcheggio di Viozene, con l'obiettivo di salire la via Canzone dell'Acqua (6a D+ 5L 200 m) sullo splendido calcare di Rocca dei Campanili (m 2.390), sopra il rifugio Mongioie.
Alle 7,40 ci prepariamo, portiamo solo i rinvii dopo la recente opera di richiodatura delle vie.
La salita al rifugio è breve, meno di mezz'ora.
Ovviamente rispetteremo le regole imposte dal periodo di rischio contagio, arriviamo in auto separate, cammineremo a distanza e scaleremo ovviamente a distanza, con l'accortezza di mantenere il metro di distanza anche in sosta: dove comode senza problemi, dove più anguste usando la mascherina e allungando uno dei due con un barcaiolo alla sosta.
Appena sbuchiamo al Piano Rosso, siamo accolti da un gruppo di guardie forestali... ma noi siamo in regola e proseguiamo il nostro cammino.
La vista sulla parete che puntiamo è spettacolare e la neve se n'è andata, perfetto:
L'avvicinamento è impegnativo, in confronto alla lunghezza delle vie, che in genere sono di 5 o 6 tiri, ma la qualità della roccia giustifica ampiamente la camminata...
Nell'ultima parte dell'avvicinamento, i pratoni da risalire hanno una pendenza veramente notevole...
Dopo oltre 1h 30', eccoci finalmente all'attacco della via, segnalato da spit con cordino rosso e targhetta:
Ci prepariamo, ci leghiamo, la comoda cengia basale ci permette di tenere tutte le distanze che vogliamo.
Sopra di noi, ecco nuovamente il magnifico calcare del Mongioie, con le sue tipiche cannelures scavate dall'acqua, da cui il nome della via di oggi:
Non si può sbagliare, la via è l'ultima a sinistra.
Io ho già ripreso martedì con la via in Castello, Lollo deve togliere la ruggine, ergo oggi conduco io la via.
Quando mancano pochi minuti alle 10, attacco le splendide cannelures del primo tiro (5b), dopo aver salito le facili placche iniziali:
Bellissimo...
Vai Lollo, è il tuo turno di tornare alla vita (lo fai ogni anno, ormai...):
Secondo tiro (6a): parto in diagonale verso destra su placca veramente liscia, ma grazie al grip a dir poco incredibile di queste pareti si sale che è una meraviglia.
Raggiungo una provvidenziale tacca orizzontale dopo un paio di passi molto aleatori, poi tiro il fiato per un paio di metri, prima di raggiungere la sezione più verticale, dapprima articolata, poi un po' meno, ma sempre strepitosa:
Un ultimo tettino, poi un passo a destra per guadagnare la nicchia di sosta, da cui posso far salire l'amico:
Un tiro magnifico:
Terzo tiro (5c/6a): salgo il bellissimo muro che sovrasta la sosta, prima in placca, poi più verticalmente, ma con più appigli; in alto esco in cengia, dove trovo la sosta:
Quarta lunghezza (5c): traverso a sinistra sopra la sosta, supero una breve fascia erbosa e vado a reperire la stupenda placca a rigole e cannelures che sale dritta, per poi traversare con due passi a sinistra verso la nicchia di sosta:
Lollo segue divertito:
Mentre già studio l'ultimo tiro (5c), altra superlativa placca super-grip:
Lollo traversa in sosta:
Salgo il quinto e ultimo tiro, sempre divertente, fino al finale più facile e alla sosta in cengia, dove poco dopo ci facciamo un selfie, sempre a distanza di sicurezza:
Discesa in doppia lungo la via di salita, saltando la prima sosta:
Magnifica giornata, caldo incredibile, tutto il giorno in maglietta.
Sperando sia l'inizio di una grande stagione, nonostante tutto...
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