Io e Simone
Oggi ci regaliamo una grande giornata in alta quota, finalmente!
Rispolvero ramponi, piccozza e scarponi, con Simone si rispetta la tradizione dell'uscita alpinistica di inizio estate: la destinazione è il monte Oronaye (m 3.100), che saliremo lungo il Canale Sud e la Cresta Ovest (II+ 45° PD 1.152 m), con partenza dal Colle della Maddalena (o Col de Larche).
La partenza è fissata alle 5,00:
Ritrovo, guida Simo. Colazione a Demonte, poi via lungo tuta la Valle Stura, Colle della Maddalena e parcheggio circa un km in territorio francese (Ubaye), in corrispondenza del torrente Oronaye.
Sono le 7,10.
Ci prepariamo e poco dopo siamo in cammino, con una corda da 40 m nello zaino, casco, ramponi, picca e ghette.
Decidiamo subito di lasciare le racchette da neve in auto, decisione saggia.
Percorriamo l'evidente sentiero, la temperatura è ottima e le previsioni buone.
Io sono stato qui 11 anni fa, Simo non è mai salito sull'Oronaye.
Il sentiero è semplicemente splendido, il luogo bucolico e il fondo quasi sempre morbido e senza eccessivi strappi di pendenza, in modo che, nonostante l'allenamento non proprio al top, percorrerò il dislivello senza problemi, buon segno in vista delle gran salite che ho in mente.
La neve in Valle Stura è veramente poca:
Dove la valle andrebbe a cozzare contro i contrafforti delle Aiguilles d'Oronaye, pieghiamo a destra, in direzione dei laghi molto frequentati in zona:
Solo dopo circa 1h 30' mettiamo piede su qualche lingua di neve:
Giunti sotto la parete sud-est dell'Oronaye (m 3.100), risaliamo quella che ormai è già diventata una pietraia, verso le guglie gotiche della montagna:
Risaliamo una china, non così drammatica, fino all'imbocco del canale sud, dove la neve è continua, anche se non molta:
Cambio di assetto, calziamo ramponi e picca e avanti:
Il meteo è eccezionale, tutto ok. Simo attacca il canalino:
A destra e sinistra splendide quinte calcaree multicolore ci accompagnano:
Procediamo senza problemi, la neve presenta la consistenza ideale:
Rispolvero ramponi, piccozza e scarponi, con Simone si rispetta la tradizione dell'uscita alpinistica di inizio estate: la destinazione è il monte Oronaye (m 3.100), che saliremo lungo il Canale Sud e la Cresta Ovest (II+ 45° PD 1.152 m), con partenza dal Colle della Maddalena (o Col de Larche).
La partenza è fissata alle 5,00:
Ritrovo, guida Simo. Colazione a Demonte, poi via lungo tuta la Valle Stura, Colle della Maddalena e parcheggio circa un km in territorio francese (Ubaye), in corrispondenza del torrente Oronaye.
Sono le 7,10.
Ci prepariamo e poco dopo siamo in cammino, con una corda da 40 m nello zaino, casco, ramponi, picca e ghette.
Decidiamo subito di lasciare le racchette da neve in auto, decisione saggia.
Percorriamo l'evidente sentiero, la temperatura è ottima e le previsioni buone.
Io sono stato qui 11 anni fa, Simo non è mai salito sull'Oronaye.
Il sentiero è semplicemente splendido, il luogo bucolico e il fondo quasi sempre morbido e senza eccessivi strappi di pendenza, in modo che, nonostante l'allenamento non proprio al top, percorrerò il dislivello senza problemi, buon segno in vista delle gran salite che ho in mente.
La neve in Valle Stura è veramente poca:
Dove la valle andrebbe a cozzare contro i contrafforti delle Aiguilles d'Oronaye, pieghiamo a destra, in direzione dei laghi molto frequentati in zona:
Solo dopo circa 1h 30' mettiamo piede su qualche lingua di neve:
Giunti sotto la parete sud-est dell'Oronaye (m 3.100), risaliamo quella che ormai è già diventata una pietraia, verso le guglie gotiche della montagna:
Risaliamo una china, non così drammatica, fino all'imbocco del canale sud, dove la neve è continua, anche se non molta:
Cambio di assetto, calziamo ramponi e picca e avanti:
Il meteo è eccezionale, tutto ok. Simo attacca il canalino:
A destra e sinistra splendide quinte calcaree multicolore ci accompagnano:
Procediamo senza problemi, la neve presenta la consistenza ideale:
Uno sguardo indietro:
Siamo totalmente soli, magnifico...
Intanto siamo già in vista dell'uscita del canale:
La mia uscita, verso la base del diedro che conduce in cresta ovest:
Altro cambio di assetto: lasciamo la picca, teniamo i ramponi e iniziamo l'arrampicata:
Vado avanti io: un primo diedro, una sosta Raumer, poi guadagno la cresta, un traverso delicato protetto da uno spit, fino alla base della parete finale:
Recupero l'amico fino alla base della parete finale:
Il traverso delicato:
Salgo la parete (II+), divertente, non chiodata, fino a portarmi in cresta sulla destra, dove trovo la sosta a spit e cordone:
Verso nord, la Val Maira e il gruppo Castello-Provenzale, il giardino di casa mia:
Simo mi raggiunge:
Sono poco più delle 11, giornata splendida:
Il tempo di inviare qualche mail di lavoro (a 3.100 m c'è il 3G, ebbene sì), condividere malignamente qualche bella foto con gli amici a casa o al lavoro, poi si sgranocchia qualcosa.
Ammiriamo le evoluzioni di una splendida poiana, poi si torna giù.
Percorro la cresta a ritroso:
Una prima calata in doppia da 20 m ci deposita in realtà a 2-3 metri dalla cengia... Attenzione: a differenza di quanto dicono le relazioni, con 20 m NON si arriva a terra, ma occorre disarrampicare un po':
Scendiamo un altro tratto e andiamo a reperire la sosta Raumer in cima al diedro iniziale, da cui mi calo direttamente sul nevaio, dove recupero il materiale e aspetto il socio:
Scendiamo il canale senza problemi, la neve ha un po' mollato ma non troppo:
Scenario magnifico, scendiamo tranquilli e li lasciamo alle spalle la neve:
Un po' di neve per la verità c'è ancora al Lago dell'Oronaye, ma è questione di un paio di giorni:
Magnifico ambiente scendendo verso valle, dove il verde e le fioriture prendono il posto della neve:
Simo mi raggiunge:
Proseguo su terreno più facile, verso la crestina finale:
... che, magnifica, ci conduce alla croce di vetta:
Sono poco più delle 11, giornata splendida:
Il tempo di inviare qualche mail di lavoro (a 3.100 m c'è il 3G, ebbene sì), condividere malignamente qualche bella foto con gli amici a casa o al lavoro, poi si sgranocchia qualcosa.
Ammiriamo le evoluzioni di una splendida poiana, poi si torna giù.
Percorro la cresta a ritroso:
Una prima calata in doppia da 20 m ci deposita in realtà a 2-3 metri dalla cengia... Attenzione: a differenza di quanto dicono le relazioni, con 20 m NON si arriva a terra, ma occorre disarrampicare un po':
Scendiamo un altro tratto e andiamo a reperire la sosta Raumer in cima al diedro iniziale, da cui mi calo direttamente sul nevaio, dove recupero il materiale e aspetto il socio:
Scendiamo il canale senza problemi, la neve ha un po' mollato ma non troppo:
Un po' di neve per la verità c'è ancora al Lago dell'Oronaye, ma è questione di un paio di giorni:
Magnifico ambiente scendendo verso valle, dove il verde e le fioriture prendono il posto della neve:
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