Io e Paolino l'Alpino
La meta di oggi è un ritorno dopo diversi anni: Rocca di Lities (m 1.442), in Val di Lanzo.
La temperatura è bassa, ma la reputiamo possibile.
Chiaramente non incontreremo anima viva, ma alla fin fine non sbaglieremo.
Eccoci al parcheggio, da dove in pochi minuti di piacevole sentiero raggiungiamo le pareti: a proposito, complimenti a chi si occupa della pulizia e della percorribilità dei sentieri quassù, sono perfetti!
Oggi vogliamo salire Il Mago di Oz (6a TD- 8L 200 m), sulla parete sud-est.
Ecco la parete:
In breve siamo all'attacco della via, che purtroppo è in ombra:
Ci prepariamo, dopo aver riflettuto un po' se partire o meno; il primo tiro (5a) è di Paolino e propone subito un bel muretto verticale solcato da un'evidente fessura:
Un po' muschiato, in ombra, con mani gelide... non un bell'inizio.
La seconda parte, mentre salgo io:
Il secondo tiro (5c+) è abbastanza tosto: traverso a sinistra seguendo una fessurina, poi con un passo in equilibrio mi porto al di sotto di un evidente diedro verticale:
Il tiro si dimostra piuttosto ostico, in condizioni di mani gelate, anche se ora il sole inizia a scaldare le ossa; colgo l'occasione per inaugurare l'uso del Panic, che qui direi mi torna utile:
Vado a sostare in cima al risalto, tornando anche un po' indietro in punta allo sperone, in posizione favorevole a far sicura al socio; ecco l'Alpino nel traverso:
e poi nel diedro:Ora ci aspetta un breve trasferimento, ma giunti in cengia fatichiamo un po' a riconoscere il punto dove prosegue la via; incontriamo in compenso la seconda parte della via Adesso Basta!, che decidiamo di seguire da qui in poi, date le condizioni:
Paolino sale il diedro, poi piega a sinistra in piena parete e sale fantastiche placche lavorate, fino al tettino che le chiude (5):
Segue un tiro facile (3), che concateniamo col precedente; raggiungo l'amico in sosta:
Il tiro successivo (5) è splendido: placche e muretti, poi mi porto verso il canale-diedro e lo doppio per attaccare la parete di destra:
La scalo in diagonale verso destra, fino alla sosta sullo spigolo:
Paolino impegnato negli ultimi metri del tiro:
La lunghezza successiva (5) è altrettanto divertente, salendo lungo lo spigolo arrotondato, con bei movimenti in placca e lungo una serie di risalti:
Ci portiamo così sulla grande cengia sommitale, quando inizia a farsi tardi, anche perchè abbiamo attaccato un po' tardi per attendere una temperatura più accettabile...
Attacco il diedro-camino, mi porto sulla parete a destra del filo di spigolo, ma qui la roccia è in ombra, nuovamente gelida, e uno spit un po' lungo mi fa desistere:
Faccio ancora un tentativo poco convinto su una nuova linea in placca a destra, ma decidiamo di scendere e di andare a cercare il sentiero di discesa, per evitare di percorrerlo al buio:
Il panorama dalla cengia sommitale:
Optiamo per la discesa a piedi, anche se il versante è in pieno nord; c'è poca neve ed il sentiero è in parte attrezzato con corde fisse, quindi nessun problema.La parete vista dal basso:
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