Io e Paolino l'Alpino
In queste frenetiche giornate di mercatini ed acquisti natalizi, riesco a ritagliarmi mezza giornata per tornare ad arrampicare: quale occasione migliore per andare a mettere le mani sul bellissimo progetto di Wil e i suoi a Rocca Vautero (m 800), in Val Chisone?
Ok, è deciso.
Certo è che fa veramente freddo, partiamo da casa tardi, alle 8,30, ma il termometro segna ancora -7°C...
Speriamo nel sole, nell'esposizione a sud della parete, in un provvidenziale rialzo termico, inversioni in quota e via dicendo... Sosta in panetteria per un paio di pizzette ed imbocchiamo la strada verso la Val Chisone. Poca gente in giro.
Giungiamo a Roletto e parcheggiamo nel luogo convenuto verso le 10,20; mentre ci prepariamo, la prima pizzetta va in archivio.
La temperatura è freddina, ma non estrema: si può fare, insomma.
Dal parcheggio la rocca è evidente:
L'avvicinamento è breve e piuttosto agevole: in poco pù di 15 minuti siamo alla base della parete.
Decidiamo di salire prima la via Masso Errante (5a 2L 65 m), come riscaldamento e per saggiare roccia, gradi e chiodatura, anche se conoscendo Wil so che non avrà lesinato con gli spit.
Al sole si sta benissimo, al punto che smetto il pile e mi accontento di maglietta e softshell.
Paolino attacca il primo tiro (5a), un bel muro che propone movimenti interessanti, come l'uscita sull'arrotondato spigolo che porta poi verso sinistra:
Paolino in uscita, in aderenza:
Scendiamo con una calata in doppia e ci portiamo all'attacco della via più bella della struttura, Andrea Guido Michele (6a 3L 100 m), dedicata ai tre amici di Wil&c purtroppo drammaticamente caduti sulla Meije...
Paolino sale il primo tiro (5b): pochi metri facili conducono ad un pilastrino da salire e poi traversare leggermente a destra, fino alla vicina sosta:
Inizio a salire, il grado 6a è corretto, senz'altro non regalato.
La roccia è buona, solo una lama suona un pochino a vuoto, ma proprio dove devo traversare in diagonale a sinistra, per cui non la tiro più di tanto:
Lo scarso allenamento e le poche frequentazioni dell'ultimo periodo di fanno sentire: morale, alcuni resting non me li leva nessuno! :-D
Salgo e, quando la ghisa sta per arrivare, velocizzo la salita:
Il breve bombé a pochi metri dall'uscita:
Ci riuniamo in sosta e Paolino prosegue per il terzo tiro (5c, un passo), che non si banalizza, anzi mantiene la via su buona continuità:
La vista dalla cima è spettacolare e abbraccia gran parte della pianura e arriva fino al Monviso:
Autoscatto in cima:
Optiamo ancora una volta per la calata in doppia, con un'unica calata da 60 m planiamo velocemente sugli zaini.
Dobbiamo scappare, stiamo già sforando il tempo concessomi dai doveri dello shopping natalizio...
Ma stasera ci aspetta la mitica, tradizionale Cena Alpina 2012, la cosiddetta cena dei sopravvissuti.
Un ultimo sguardo alla Rocca, poi via!
Ok, è deciso.
Certo è che fa veramente freddo, partiamo da casa tardi, alle 8,30, ma il termometro segna ancora -7°C...
Speriamo nel sole, nell'esposizione a sud della parete, in un provvidenziale rialzo termico, inversioni in quota e via dicendo... Sosta in panetteria per un paio di pizzette ed imbocchiamo la strada verso la Val Chisone. Poca gente in giro.
Giungiamo a Roletto e parcheggiamo nel luogo convenuto verso le 10,20; mentre ci prepariamo, la prima pizzetta va in archivio.
La temperatura è freddina, ma non estrema: si può fare, insomma.
Dal parcheggio la rocca è evidente:
L'avvicinamento è breve e piuttosto agevole: in poco pù di 15 minuti siamo alla base della parete.
Decidiamo di salire prima la via Masso Errante (5a 2L 65 m), come riscaldamento e per saggiare roccia, gradi e chiodatura, anche se conoscendo Wil so che non avrà lesinato con gli spit.
Al sole si sta benissimo, al punto che smetto il pile e mi accontento di maglietta e softshell.
Paolino attacca il primo tiro (5a), un bel muro che propone movimenti interessanti, come l'uscita sull'arrotondato spigolo che porta poi verso sinistra:
Lo raggiungo, non potendo fare a meno di constatare che gli spit sono veramente ravvicinati, super-plaisir.
Tra il serio ed il faceto, salgo il secondo tiro rinviandone solo alcuni, "altrimenti ci abituiamo male, poi in montagna ci sembrano lontani!".
E' una bellissima placca, gradata 4c ma che secondo me propone pochi passi in uscita ma di quinto:
Paolino in uscita, in aderenza:
Scendiamo con una calata in doppia e ci portiamo all'attacco della via più bella della struttura, Andrea Guido Michele (6a 3L 100 m), dedicata ai tre amici di Wil&c purtroppo drammaticamente caduti sulla Meije...
Paolino sale il primo tiro (5b): pochi metri facili conducono ad un pilastrino da salire e poi traversare leggermente a destra, fino alla vicina sosta:
Lo raggiungo:
In sosta, osservo e studio il secondo tiro (6a), il cuore della via e della parete: è una lunga placca decisamente verticale, molto stimolante:Inizio a salire, il grado 6a è corretto, senz'altro non regalato.
La roccia è buona, solo una lama suona un pochino a vuoto, ma proprio dove devo traversare in diagonale a sinistra, per cui non la tiro più di tanto:
Lo scarso allenamento e le poche frequentazioni dell'ultimo periodo di fanno sentire: morale, alcuni resting non me li leva nessuno! :-D
Salgo e, quando la ghisa sta per arrivare, velocizzo la salita:
Finalmente esco in sosta, dopo un viaggetto veramente molto interessante: complimenti ai chiodatori per la linea individuata!
Tocca al socio, che si impegna al massimo:
Ci riuniamo in sosta e Paolino prosegue per il terzo tiro (5c, un passo), che non si banalizza, anzi mantiene la via su buona continuità:
La vista dalla cima è spettacolare e abbraccia gran parte della pianura e arriva fino al Monviso:
Autoscatto in cima:
Optiamo ancora una volta per la calata in doppia, con un'unica calata da 60 m planiamo velocemente sugli zaini.
Dobbiamo scappare, stiamo già sforando il tempo concessomi dai doveri dello shopping natalizio...
Ma stasera ci aspetta la mitica, tradizionale Cena Alpina 2012, la cosiddetta cena dei sopravvissuti.
Un ultimo sguardo alla Rocca, poi via!
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