domenica 26 giugno 2011

TETE de la MAYE (m 2.516): Du Cinq à Tire-Larigo


Domenica 26 giugno 2011





Io e Manu






Dopo la grande scalata di ieri alla Crete du Raisin (m 2.818), nei Cerces, ed i 13 tiri della via, oggi si continua alla grande, cambiando panorama, tipo di roccia e di scalata, mantenendo il meteo perfetto e la lunghezza della via: 15 tiri!



Infatti, dopo un'ottima cena strada facendo a Briançon, abbiamo dormito a metà della Vallée des Etançons, a 10 minuti da La Bérarde, negli Ecrins. Ci siamo accampati alla meglio, essendo mezzanotte non c'era modo di sistemarsi nel campeggio.
Ho dormito molto bene e la mattina in pochi minuti disfiamo la tenda, la buttiamo in macchina e partiamo per La Bérarde, dove arriviamo per fare una buona (ma costosa) colazione al bar.
Il programma prevede di salire la via Du Cinq à Tire-Larigo (5+/6a D+/TD- 15L 450 m) alla Tete de la Maye (m 2.516), in piena esposizione sud.





Oggi granito.





Paolino però è ancora stanco da ieri e non vuole forzare troppo le sue membra cedevoli (:-D), così decide che ci aspetta giù, al massimo ci viene incontro salendo dalla normale.





Noi come sempre aspettiamo troppo e, dopo la rapina a mano armata per la colazione, ci avviamo verso le pareti quando il sole è già bello alto e soprattutto caldo...





L'avvicinamento è abbastanza faticoso e richiede circa 45'.





All'attacco della via purtroppo troviamo due ragazzi francesi che si stanno riposando dopo la camminata... Poco dopo, lui attacca mentre lei lo assicura; non sembrano molto veloci, anzi lui impiega mezz'ora sul primo tiro e vola pure una volta... Lei poco dopo mi confiderà che si tratta della sua prima via lunga...



Quando è il nostro turno, Manu attacca la prima lunghezza (5b), che in realtà si rivela molto ostica!
Quando salgo io il muro verticale e liscio, condito da un paio di trapiombi brevi ma intensi, mi rimangio subito le critiche ai ragazzi che ci precedono!





Il secondo tiro è facile (3b) e tocca a me; mi porta alla base di un diedro verticale (5b), cui segue una traversata a sinistra ed il superamento di uno strapiombo bello deciso (5c); sale Manu:

Il panorama alle nostre spalle: La Bérarde





Le cime circostanti:

Continuiamo ad attendere ad ogni sosta, i due francesi sono palesemente più lenti di noi...
Il quarto tiro (5a) tocca a me: un diedro-camino, poi una placca totalmente verticale, magnifica:

Dopo aver atteso oltre 20 minuti, posso far salire Manu, una volta che la ragazza sale a sua volta:

La roccia è magnifica, il sole spietato, anche se fortunatamente una leggera brezza ci fa respirare. L5: Manu sale il bel pilastro che ci sovrasta,

poi ancora magnifiche placche lavorate fino alla comoda sosta.
L6 (3b): facile tiro di riposo, su placche abbattute, fino ad una grande cengia:

Qui fortunatamente i due francesi decidono di fare una pausa per mangiare, bere e fumare, così, dopo aver chiesto il permesso, passiamo avanti noi.
L7: Manu attacca un tetto, poi una bella fessura, fino a portarsi al cospetto di una magnifica placca liscia da salire da sinistra verso destra, dopo una serie di dulfer molto estetiche:






























































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