Sabato 15 gennaio 2011
Io, Manu, Livio e Paolino l'Alpino
Giornatona, questo ritorno al Bracco!
A quasi 2 anni di distanza dalla nostra ultima visita e con l'occasione dell'uscita della nuova guida, torniamo là dove abbiamo mosso i primi passi; lo facciamo in compagnia di Livio, che coglie l'occasione per passare una bella giornata in montagna in cumpa.
La partenza è piuttosto tarda e le soste lungo il (breve) viaggio parecchie... In inverno diventiamo veramente degli irriconoscibili "sporchi falesisti"... e Livio non tarda a farcelo pesare!
Finalmente, usciamo dal freddo e dalla nebbia ed imbocchiamo la Valle Po, salendo al nuovo e comodissimoi parcheggio alle pendici del Monte Bracco (m 1.308).
Ci prepariamo e saliamo lungo il bel sentiero, perfettamente tenuto in ordine da Giacottino e soci, che non ci stancheremo mai di ringraziare.
Giunti sotto le pareti, ci separiamo: Livio prosegue verso la cima della montagna, noi arrampichiamo.
La temperatura è incredibile: un caldo tardo-primaverile, assenza totale di neve e maniche corte che saltano fuori quasi subito.
Tra lo Sperone della Maga Circe e la Placconata dei Serpenti, attacchiamo la prima via di oggi: Capre Vaganti (5c 3L 65 m), aperta da Franco Giacottino nel 2006:
Ci prepariamo, salgo da capocordata ed ecco i loschi figuri che mi seguiranno:
La prima lunghezza (5a), non pone problemi: inizia facile, poi un muro verticale, ma ben appigliato, quindi un traverso a sinistra in diagonale in placca, fino alla comoda sosta.
Vado avanti lungo il secondo tiro (5a) e quando arrivo al passo chiave incontro qualche problema:
Non a caso, appeso allo spit trovo un maillon di calata, segno che qualcuno è tornato indietro: buon per me, me lo prendo!
Non a caso, appeso allo spit trovo un maillon di calata, segno che qualcuno è tornato indietro: buon per me, me lo prendo!
Approccio il tettino da sinistra, poi mi sposto più in basso e lo supero direttamente:
Si sta bnissimo, fa caldo, non c'è vento e la roccia è calda, perfetta.
Si sta bnissimo, fa caldo, non c'è vento e la roccia è calda, perfetta.
Manu supera il passaggio:
Terzo tiro (5c): partenza boulder, poi la via sale verticalissima, ma con buone prese:
Qualche passo in dulfer:
e via verso l'alto, su roccia via via più bella!
Le ultime placche in alto sono addirittura entusiasmanti:
Manu sale da secondo:
La placca finale:
e l'uscita in cima allo sperone:
Segue e chiude la cordata Paolino:
Ci caliamo subito in doppia, torniamo agli zaini per un goccio di coca:
Ci spostiamo di poche decine di metri e saliamo allo Sperone della Maga Circe, per salire Ebano (6a D 4L 90 m); stavolta va avanti Paolino:
I primi due tiri dovrebbero essere di quinto grado, ma li troviamo tutti molto facili...
Paolino sul terzo tiro, ma in realtà da qui in avanti siamo su Orme Rosse (5c/6a 3L):
Un passo delicato in partenza, poi sempre in placca fino alla sosta.
Un passo delicato in partenza, poi sempre in placca fino alla sosta.
Lo raggiungiamo io e Manu, quindi Paolino riparte per l'ultima lunghezza (5c/6a): prima su delicata placca, in diagonale verso sinistra:
Poi lungo lo spigolo arrotondato, in splendida arrampicata di aderenza:
Salgo per secondo e Manu dietro di me:
Un Paolino in versione fetish ci aspetta in vetta:
Nuovamente calata in doppia.
Poi lungo lo spigolo arrotondato, in splendida arrampicata di aderenza:
Salgo per secondo e Manu dietro di me:
Un Paolino in versione fetish ci aspetta in vetta:
Nuovamente calata in doppia.
Noi attacchiamo ancora una vietta corta, Maghella (6a+ 2L 55 m), poco distante.
Tocca a Manu andare avanti: il primo tiro (6a+) presenta una partenza non facile, poi belle placche, fino al passo chiave, un diedro completamente liscio e svaso, tutto arrotondato:
Il secondo tiro non presenta grosse difficoltà, al punto che il 5c/6a forse è un po' generoso:
Spettacolare doppia nel vuoto:
Manu un po' scomposto:
Livio ci aspetta alla base, sghignazzando:
Il secondo tiro non presenta grosse difficoltà, al punto che il 5c/6a forse è un po' generoso:
Spettacolare doppia nel vuoto:
Manu un po' scomposto:
Livio ci aspetta alla base, sghignazzando:
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