sabato 3 febbraio 2024

ROCCA dei CAMPANILI (m 2.390): Canzone dell'Acqua


Sabato 3 febbraio 2024

Io e Giorgio

Dopo alcuni anni faccio ritorno al Mongioie, per due motivi: il grande amore per il luogo e la sua fantastica roccia calcarea da un lato, il piacere di farlo conoscere a Giorgio, che non ci è mai stato.

Aggiungiamo le condizioni incredibili di questo pazzo inverno, con temperature tardo-primaverili e assenza totale di neve... e la proposta diventa sensata.

Appuntamento in fondovalle con Giorgio verso le 6,30, carichiamo la mia auto e via verso l'alta Valle Tanaro; l'obiettivo è la via Canzone dell'Acqua (6a   D+   5L   200 m), nella parte sinistra della grande parete della Rocca dei Campanili (m 2.390).

Poco dopo le 8 siamo al parcheggio di Viozene, dove ci prepariamo con corde, 14 rinvii e bastoncini; mi vesto leggero, e sarà pure troppo visto il caldo che troveremo...

Iniziamo il piacevole sentiero, non c'è nessuno in giro, a parte l'amico guida alpina Sergio Calvi seduto all'inizio del sentiero, probabilmente in attesa dei soci della salita odierna; dopo una mezzoretta siamo a Pian Rosso (m 1.550), dove sorge il Rifugio Mongioie; fa un caldo incredibile, oltre le aspettative già elevate... Proseguiamo verso le pareti, salendo l'ottima traccia che dapprima si tiene sul lato destro (faccia a monte), per poi traversare a sinistra in alto, dopo il grande ripiano sospeso che in estate ospita i margari. La vista delle pareti calcaree è magnifica, contornate da un cielo blu cobalto da far pensare ad un fotoritocco:

L'amico è sinceramente colpito dalla bellezza del posto.
L'ultima parte dell'avvicinamento è faticosa, specie a inizio stagione, quando il fiato è ancora un po' corto. Una piccola lingua di neve alla base della parete non dà alcun fastidio per arrivare all'attacco delle vie:

Raggiungiamo la nostra via, ben segnalata dalla targhetta con il nome:
Ci leghiamo, partirò io; la prima lunghezza (5b) mi vede salire una serie subito entusiasmante di placche e rigole di calcare fantastico, con grip eccezionale:
Sono le 10.
Salgo lodando la bellezza del luogo e raggiungo in fretta la sosta; la via è chiodata a spit molto ravvicinati, con soste attrezzate per calata. Subito dopo, sale Giorgio:
Procediamo alternati, Giorgio sale le placche lisce del secondo tiro (6a), prima diritto, poi con un passo a destra delicato, per proseguire poi su fino in sosta, in aderenza:

Alle nostre spalle, la vista spazia all'infinito, fino alle montagne della Corsica:
Frattanto io salgo con grande divertimento la lunghezza:
Attacco così la terza lunghezza (5c/6a): salgo in obliquo a destra su parete abbattuta a gradinetti verso un bel muro verticale, che supero direttamente fino ad un gradino; poi mi sposto a sinistra verso una breve e larga fessura, per proseguire dritto su bel muro verticale, con cui raggiungo un canalino di roccia articolata. Raggiungo e salgo una bella placca a strati di roccia grigio/scura, decisamente particolare, fino in sosta:

Giorgio sale quindi il quarto tiro (5c/6a), superando verso sinistra un facile tratto e poi una splendida placca a rigole, lavorata, splendida:
Lo raggiungo in sosta e attacco la magnifica placca del quinto tiro (5c), ancora a rigole, salendo in piena goduria fino alla sezione più facile verso la sosta finale, con placche più abbattute:
Poco dopo ecco il socio sulle mie tracce:
Alle 13 siamo già in cima, avendo già adocchiato dal basso che è possibile scendere comodamente a piedi sulla destra della parete (faccia a valle), dopo il canonico selfie:
Scendiamo con calma, sempre tormentati dal caldo, fino a Viozene, per tornare a casa molto in anticipo rispetto al preventivato.
Un posto magnifico, un calcare magnifico, dove si torna sempre con grande piacere.

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