venerdì 17 novembre 2023

BOURCET (m 1.000): Belvedere


Venerdì 17 novembre 2023

Io e Alberto

 Dopo un mese, ritorno a mettere le mani sulla roccia.

Chiamo Alberto e ci accordiamo per oggi, venerdì; appuntamento a Pinerolo alle 8,00, colazione al bar e via. Inutile incontrarsi troppo presto, date le temperature basse e il vento che già soffia impetuoso. Fortunatamente si tratta di venti di phoen, quindi caldi.

Andiamo con la nuova auto di Alberto, parcheggiamo a Roure in Val Chisone, dove saliremo la nuova via del compianto Fiorenzo Michelin Belvedere (6a+   D+   9L   250 m) al Bourcet (m 1.000).

L'avvicinamento è molto breve, pochi minuti prima di lasciare il sentiero e inoltrarsi nel bosco, seguendo i mitici bolli blu-Michelin, fino all'attacco della via, segnalato da una targhetta:

Il vento è forte, fastidioso, come previsto... mentre ci avviciniamo, non nascondo qualche dubbio sulla reale possibilità di salire la via in queste condizioni...
Ma andiamo avanti, ci prepariamo, abbiamo deciso di salire con una sola mezza corda da 60 m sdoppiata, con una dozzina di rinvii.
Il primo tiro (5b) è abbastanza verticale, lungo placche e muretti:
La via si dimostra subito molto ben chiodata, con spit un po' più ravvicinati rispetto al solito. 
Esco a sinistra sotto l'evidente tetto, per raggiungere un comodo terrazzino, in esposizione, dove trovo la prima sosta e da cui faccio sicura all'amico:
Il secondo tiro (6a+) parte con bei passaggi di quinto grado, fino ad un muro liscio che porta ad un secondo muro giallo verticale, più breve:

La roccia è semplicemente splendida, con grip pazzesco; raggiungo la sosta, su comodo terrazzo, e faccio salire il socio:

Alberto teme il freddo come al solito e come al solito è ben attrezzato:
Avanti con la terza lunghezza (5b): 

Il quarto tiro (5b) mi vede salire a destra, lungo bei risalti ed uno strapiombo finale con spaccata iniziale, senza difficoltà eccessive:
Alberto in uscita in sosta poco dopo:

Dopo un brevissimo trasferimento a piedi, attacco il tiro chiave, il quinto (5c), prima in diagonale a sinistra, poi sotto un bell'arco di roccia, con prese rovesce:
La chiodatura è sempre ottima; salgo ora un tratto verticale, non banale, trovando anche un chiodo oltre agli spit, poi esco su bella placca, fino alla sosta, dove poco dopo è in arrivo l'amico:

Molto divertente ed estetico il sesto tiro che segue (5a), non difficile e caratterizzato da roccia lavorata e belle intrusioni ed erosioni:
Settimo tiro (5b): salgo la magnifica parete a destra, muovendomi in diagonale a destra, lungo bellissimi muri e lame, uscendo sulla piatta sommità del risalto:
L'ottava lunghezza (5c) vede un passo impegnativo in partenza, boulder, poi salgo le facili rampe e placche verso destra, fino alla sosta a metà altezza:
Siamo ai titoli di coda; attacco il bellissimo nono tiro (4c), che come dice la relazione si rivela più facile di quanto sembri dal basso. Dopo le facili placche iniziali, supero un tettino sfruttando buone prese, poi percorro la placca successiva provvidenzialmente solcata da nette fessure orizzontali, fino in cima:
Poco dopo, mentre rispondo a una telefonata di lavoro, assicuro il socio fino in cima, a sua volta:

Eccoci in cima, con il solito selfie celebrativo:
La discesa non pone problemi, un paio di doppie, poi un'ultima calata ci deposita nel bosco sottostante, da cui in pochi minuti siamo sulla strada che percorre la valle.

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