mercoledì 4 ottobre 2023

PUNTA GHIGO (m 2.794): Cenerentola


Mercoledì 4 ottobre 2023

Io e Alberto

Altra giornata in alta montagna, in questo autunno che continua a sapere di tarda estate...

Ne approfittiamo per tornare in zona Corno Stella, in alta Valle Gesso, dove con Alberto non sono stato moltissime volte. Oggi l'obiettivo è la via Cenerentola (5c   D   7L   250 m) a Punta Ghigo (m 2.794), una via che ho salito in parte qualche tempo fa in combinazione con lo Spigolo Inferiore al Corno.

Ritrovo direttamente a Valdieri, dove Alberto è venuto a dormire ieri sera; carichiamo la mia auto e via verso il Gias delle Mosche, che raggiungiamo in pochi minuti.

Ci prepariamo, senza materiale particolare, essendo la via ben spittata. Il meteo è previsto buono, solo velature in un cielo sostanzialmente sereno; certo, data l'esposizione della parete, passeremo un po' di tempo in ombra, ma tant'è.

Percorriamo il sentiero fino al Rifugio Bozano, ovviamente chiuso e deserto, con calma, in circa 1h 30', per proseguire lungo la sempre sorprendente via lastricata in pietra fino alla base dello zoccolo del Corno:

Il contesto è sempre grandioso e magico, qui: le pareti come previsto sono in perfette condizioni, asciutte:
Alla base del Corno, volgiamo a sinistra e iniziamo a risalire la china detritica in direzione della parete di Punta Ghigo, esattamente alla base del diedrone che questa forma con lo zoccolo del Corno:
Il rifugio è alle nostre spalle:
Alle 9,45 siamo pronti a partire; ci leghiamo e inizio a salire le facili placche del primo tiro (3c):
La roccia è ovviamente magnifica, perfetta; l'ambiente grandioso e selvaggio; in alto a destra, il Corno fa capolino e incombe su di noi:
Faccio salire Alberto, che come sempre è piuttosto rapido, poi proseguo per il secondo tiro (5c), bellissimo: leggermente a destra per salire un diedrino, poi una rampa mi riporta verso sinistra, fin sotto ad un tettino, che richiede un attimo di studio per il ribaltamento al di sopra:
Il passo è protetto molto bene, si passa senza patemi; seguono alcune placche interessanti, prima a destra, poi tornando leggermente a sinistra a reperire la sosta.
Poco dopo l'amico è sulle mie tracce, armato di piumino come quasi sempre:
Terza lunghezza (5b): scalo uno speroncino, sempre su roccia entusiasmante:

Sopra di noi, il Corno si fa sempre più incombente:
La lunghezza prosegue lungo una sequenza di diedri, senza eccessive difficoltà, fino al terrazzino di sosta.
Alberto in azione:

Finalmente arriva il sole ad illuminare (e riscaldare) anche questa porzione di parete...
Salgo il quarto tiro (4c), doppiando uno spigolino sulla destra, salendo il bel diedro successivo e reperendo le placche che lo sormontano, seguendo un sistema di fessure verso destra:
Anche il socio al sole:
Mi appresto ora a salire la quinta lunghezza (5c), a metà della quale la volta scorsa avevo deviato a destra per andare a salire il Corno.
Questa volta salgo i diedri a destra, mi porto lungo la rampa a destra, ma anziché seguirla attacco la parete verticale soprastante:
Si tratta di una serie di tetti e muri entusiasmanti, anche se per la verità c'è qualche lama da tirare con cautela.
Il tiro è piuttosto lungo e continuo, la roccia rossa della parte finale mi fa esclamare di gioia!
Alberto sale a sua volta, poco dopo:
I magnifici risalti finali:

Il sesto tiro (5c) parte tranquillo, poi va a cercare uno sperone verticale molto interessante e non così banale, sempre su roccia ottima:

Siamo già agli sgoccioli, la settima ed ultima lunghezza (5c), ancora lungo bei muri e placche, al sole piacevole di questo autunno quasi estivo; trovo la sosta e recupero l'amico:
Siamo a fine via, sempre sotto lo sguardo vigile del Corno, maestoso lì a fianco:
Per la verità non siamo esattamente in cima, dal momento che ci sono ancora placche e rocce più rotte che salgono, ma un ulteriore tiro evidentemente non ci sarebbe più stato:
Alle 12,30 siamo in cima alla via:
Il canonico selfie:
Poi iniziamo le calate in doppia:

La discesa non ci pone problemi di sorta e poco dopo eccoci al rifugio per una breve pausa, ammirando per l'ultima volta quest'anno il fantastico anfiteatro che ci circonda:



Alle prossime avventure!

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