Martedì 6 luglio 2021Io e Bruno
Oggi un grande Corno Stella (m 3.050), di nuovo con Bruno.
Saliamo al rifugio confidando nel meteo, che dovrebbe essere abbastanza al sicuro da maltempo, ma un po' disturbato dal vento.
Il cielo è un po' velato al mattino, ma niente di grave; il programma di giornata prevede l'accoppiata Giacougià + Ricordo d'Orlando (6b+ 10L 320 m), salendo la parete dal punto più basso fino alla vetta:
Grazie allo splendido, incredibile lavoro delle squadre forestali di pochi anni fa, percorriamo agevolmente la pietraia che separa il rifugio Bozano dalla base della parete e ci portiamo all'attacco della via.
Apro le danze sulle placche del primo tiro (5c), che concateno con il secondo facile e breve tiro:
Bruno passa avanti per la terza lunghezza (6a/b), raggiungendo per placca delicata lo strapiombo, per superarlo e andare a sostare poco sotto il successivo tetto pronunciato, dopo aver scalato una placca con roccia a dir poco entusiasmante:
Salgo poi a mia volta, lungo una roccia davvero incredibile:
Gli ultimi passi:
Il quarto tiro è bello tosto (6b), quindi lo lascio volentieri al socio, che si ribalta al di sopra del tetto con movimento sulla destra, per poi salire pochi metri in placca fino alla sosta:
Il quinto tiro (5c) è ancora in placca, bella tosta e delicata:
Sesta lunghezza (6b+): placca tecnica su roccia strepitosa, con Bruno in grande spolvero:
Subito dopo tocca a me, la placca te la devi guadagnare:
L'uscita in sosta:
Torno davanti per scalare il bellissimo settimo tiro (5c), prima in diagonale a destra in placca, poi salendo direttamente i tetti che sormontano la sosta, con buone prese, per uscire poi in placca articolata, salendola per andare a sostare dopo 40 m:
Bruno mi raggiunge, uscendo a sua volta dai tetti:
Resto davanti e salgo il muro di splendida roccia articolata (5c) dell'ottavo tiro:
Bruno chiude i conti con la nostra prima via di giornata, salendo i risalti del facile nono tiro, fino alla grande cengia mediana:
Si porta lungo i primi metri della via, fino a sostare lungo lo speroncino iniziale:
Vado avanti per salire in diagonale a sinistra (4c), puntando alla sosta evidente dal basso:
Bruno mi raggiunge in sosta:
Poi prosegue lungo un tirone magnifico, roccia veramente da urlo (6a/b):
Intanto il cielo si è coperto e soprattutto tira unvento gelido notevole...
Bruno sta tirando le lunghezze più dure, quindi se lui preferisce scendere è giusto dargli ascolto.
Entrambi a malincuore, anche se abbiamo comunque già scalato molti tiri, diamo un ultimo sguardo alla roccia incredibilmente scolpita del tiro successivo:
prima di buttare le doppie e iniziare a scendere; anche se mancava poco alla vetta.
Siamo esattamente sulla solita linea di discesa dalla vetta:
Le calate si svolgono senza intoppi.
Giù al rifugio ci facciamo una delle mitiche crostate alle castagne di Marco e scambiamo due chiacchiere con altre due cordate, scese anche loro per lo stesso motivo, il freddo.
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