Io e Lollo
Anche stavolta ci tocca periziare per bene per individuare un posto in cui non piova, in questo sfortunato inizio di stagione...
Alla fine optiamo per una via che da tempo tengo lì nel cassetto delle idee in veste invernale, data la bassa quota: la via Kalymnos (6a 6L 200 m) al Vallone delle Lisette (m 1.100), nella Valle di Champorcher.
Ritrovo con Lollo a Roreto, poi via in autostrada; colazione in tangenziale di Torino, uscita a Pont e via su per la prima valle laterale a sinistra, oltre il paese di Hone.
Parcheggio e ci avviciniamo, prima lungo la strada, poi nel bosco, fino al limitare di un precipizio lungo il quale scende la traccia, con qualche tratto attrezzato con cavi e corde fisse.
Dopo una ventina di minuti eccoci all'attacco della via: non piove, ma la parete è decisamente ricca di colate d'acqua:
Ci leghiamo, Lollo sale il primo tiro (5a), prevalentemente in placca:
Il secondo tiro (5a) è decisamente simile:
Lollo opta per rimanere davanti anche per il terzo tiro (5a), dove si regala un numero da circo: scivola un piede su una placca umida, ma riesce a riprendersi subito, rimanendo appeso sulle braccia a una scaglia orizzontale: si è autotrattenuto! (Numero degno del compianto Dan Osman...):
Passo avanti io per le ultime tre lunghezze di 6a.
Il quarto tiro presenta una partenza decisamente tecnica, poi vado via liscio fino agli ultimi metri, che presentano uno scudo veramente liscio, con tratti di bagnato che non aiutano di certo:
Quinto tiro (6a): traverso a sinistra, poi attacco le scaglie e la fessura che mi fanno guadagnare qualche metro, ma purtroppo ora ho la certezza che finiremo presto nel bagnato che più bagnato non si può...
Piego a destra, lungo una bella rampa e discreti appigli per le mani, ma le condizioni sono impossibili per una progressione in libera... tiro qualche rinvio e mi isso al di sopra di passaggi inscalabili in questo stato... peccato, sarebbe divertente.
L'ultima parte vede allungarsi gli spit, così devo concentrarmi e far ricorso alla calma che mi caratterizza nei momenti "simpatici".
Raggiungo la catena di sosta e recupero il socio:
Mi aspetta l'ultimo tiro (6a), anch'esso bello bagnato...
Aggiro a destra il primo tratto, rimunciando a uno spit, poi proseguo diritto, fino al muro lavorato che precede l'uscita a sinistra:
Mi aspetta un bel run-out, in queste condizioni: la chiodatura è un po' lunga e andrebbe bene così, se la roccia fosse asciutta; invece oggi devo impegnarmi a fondo, ma eccomi in sosta, mentre cerco l'amico inghiottito dalle nebbie montanti dal basso:
La sosta finale:
Lollo impegnato nell'ultimo tiro:
Sosta breve in cima alla via, appesi alla sosta, il tempo di un selfie:
Poi giù in doppia.
Risaliamo la traccia di sentiero e, giunti sul lato opposto, fotografo la parete, anche se non riesco a prenderla nella sua interezza, da qui:
Alla prossima avventura (sperando nell'inizio della bella stagione...)!!!
Alla fine optiamo per una via che da tempo tengo lì nel cassetto delle idee in veste invernale, data la bassa quota: la via Kalymnos (6a 6L 200 m) al Vallone delle Lisette (m 1.100), nella Valle di Champorcher.
Ritrovo con Lollo a Roreto, poi via in autostrada; colazione in tangenziale di Torino, uscita a Pont e via su per la prima valle laterale a sinistra, oltre il paese di Hone.
Parcheggio e ci avviciniamo, prima lungo la strada, poi nel bosco, fino al limitare di un precipizio lungo il quale scende la traccia, con qualche tratto attrezzato con cavi e corde fisse.
Dopo una ventina di minuti eccoci all'attacco della via: non piove, ma la parete è decisamente ricca di colate d'acqua:
Ci leghiamo, Lollo sale il primo tiro (5a), prevalentemente in placca:
Il secondo tiro (5a) è decisamente simile:
Lollo opta per rimanere davanti anche per il terzo tiro (5a), dove si regala un numero da circo: scivola un piede su una placca umida, ma riesce a riprendersi subito, rimanendo appeso sulle braccia a una scaglia orizzontale: si è autotrattenuto! (Numero degno del compianto Dan Osman...):
Passo avanti io per le ultime tre lunghezze di 6a.
Il quarto tiro presenta una partenza decisamente tecnica, poi vado via liscio fino agli ultimi metri, che presentano uno scudo veramente liscio, con tratti di bagnato che non aiutano di certo:
Quinto tiro (6a): traverso a sinistra, poi attacco le scaglie e la fessura che mi fanno guadagnare qualche metro, ma purtroppo ora ho la certezza che finiremo presto nel bagnato che più bagnato non si può...
Piego a destra, lungo una bella rampa e discreti appigli per le mani, ma le condizioni sono impossibili per una progressione in libera... tiro qualche rinvio e mi isso al di sopra di passaggi inscalabili in questo stato... peccato, sarebbe divertente.
L'ultima parte vede allungarsi gli spit, così devo concentrarmi e far ricorso alla calma che mi caratterizza nei momenti "simpatici".
Raggiungo la catena di sosta e recupero il socio:
Mi aspetta l'ultimo tiro (6a), anch'esso bello bagnato...
Aggiro a destra il primo tratto, rimunciando a uno spit, poi proseguo diritto, fino al muro lavorato che precede l'uscita a sinistra:
Mi aspetta un bel run-out, in queste condizioni: la chiodatura è un po' lunga e andrebbe bene così, se la roccia fosse asciutta; invece oggi devo impegnarmi a fondo, ma eccomi in sosta, mentre cerco l'amico inghiottito dalle nebbie montanti dal basso:
La sosta finale:
Lollo impegnato nell'ultimo tiro:
Sosta breve in cima alla via, appesi alla sosta, il tempo di un selfie:
Poi giù in doppia.
Risaliamo la traccia di sentiero e, giunti sul lato opposto, fotografo la parete, anche se non riesco a prenderla nella sua interezza, da qui:
Alla prossima avventura (sperando nell'inizio della bella stagione...)!!!
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