Io e il Pol
Una giornata letteralmente sgraffignata al maltempo, quindi con un gusto tutto particolare.
Io e il Pol ci portiamo al Colle della Lombarda, dopo aver atteso qualche minuto causa spot pubblicitario di una nuova Renault...
Giungiamo a Isola 2000, dove posteggiamo al solito Hotel Diva, hotel che ritroviamo in forma di cantiere: hanno deciso di riportarlo alla luce e di ristrutturarlo.
Il parcheggio è un po' ingombro di mezzi, ma parcheggiamo senza problemi, prima di andarcene mettiamo fuori al fresco i nostri energy drink proverbiali.
Le previsioni dicono nubi in arrivo poco dopo mezzogiorno e brutto altrove, qui la solita isola felice con il meteo, per ora.
Percorriamo il sentiero verso la Bassa del Druos, verso il Malinvern, poca gente in giro, abbandoniamo il sentiero per traversare a destra direttamente di fronte alla parete ovest della Cima di Tavels (m 2.804), dove possiamo visualizzare il percorso della via che puntiamo, Granit (6a+ TD 9L 260 m):
Risaliamo la pietraia che ci conduce alla base del canalone dove attacca la via, attacco che raggiungiamo dopo 1h 20', come da relazione:
Ci leghiamo, parte Pol col primo tiro in placca (6a), su roccia ottima e protetto da 4 spit:
Seguo io lungo la placca verticale:
La roccia è ottima, buonissimo grip, come ci si aspetta da una via su granito.
Resta davanti il Pol, il secondo tiro (6a+) è decisamente ostico ed atletico: qualche passo in placca, poi un delicato ristabilimento alla base di un diedro:
Si sale in opposizione, in forte spaccata all'inizio, poi ci si porta a destra accoppiando le mani sul pilastrino in alto, con un passo atletico ci si ribalta al di sopra, fino a issarsi in piedi sulla punta esile del pilastrino:
Qui viene il bello, ci si trova a salire lo strapiombo seguente senza appoggi per i piedi e con poco per le mani... fidandosi di una rugosità, si appoggia il piede sinistro e si guadagnano quei centimetri che consentono di afferrare una presa alta, quindi si sale al di sopra, poi via via più facilmente fino alla sosta, dopo un'uscita un po' vegetata.
Tocca a me seguire l'amico:
Cambio, passo avanti io per il terzo tiro (5c): prima una placca mi porta in alto a destra:
Divertente arrampicata, uno spit da rinviare prima di iniziare un traverso in diagonale a sinistra:
che mi porta sotto ad un diedro e poi a una placca articolata, che salgo tornando leggermente a destra, fino al comodo terrazzino di sosta:
Il Pol segue:
L'uscita in placca sotto la sosta:
Resto davanti per la quarta lunghezza (4b), una facile placca prima diritto, poi uscita a destra su grande cengia detritica, dove trovo al comoda sosta.
Pol sale poi il quinto tiro (6a): prima un diedrino (5b) che attacca un paio di metri a destra della sosta:
Segue un muro verticale con un passo ostico e delicato che dà accesso alla placca finale, fino alla sosta poco sotto la cima dello sperone:
Sesto tiro, facile (3a): salgo i pochi metri che mi permettono di uscire a destra dallo sperone, per poi traversare senza difficoltà e sostare dopo soli 15 m.
Facile anche il settimo tiro (3a), che mi porta in traverso camminabile fino alla parete seguente, di fronte, quindi diritto per facili risalti, fino ad uscire sulla cengia erbosa, alla base della parete finale:
Ottavo tiro (6a+): Pol attacca il muro che sormonta la sosta, più estetico che difficile, poi sale in placca:
La placca è piuttosto delicata, si sale per poi traversare in diagonale a destra, per reperire un diedrino, poi una serie di movimenti vari e divertenti conducono alla facile rampetta finale, che verso destra porta in sosta:
Grande ambiente, selvaggio e solitario:
A sinistra il Malinvern (m 2.939), mentre si addensano alcune nuvole, come da previsioni:
Salgo a mia volta:
Per ripartire per la nona ed ultima lunghezza (5b), prima lungo il bel diedro a sinistra, poi in placca:
Esco su una bellissima lama verticale sul filo dello spigolo, con passaggi un po' gratuiti (possibile uscire facilmente a destra e raggiungere la sosta in cima allo sperone) ma divertenti.
Il Pol segue:
La cima, a 2 metri da me, in sosta:
Ultimi passaggi per l'amico:
La discesa non pone problemi: traversiamo oltre la punta dello sperone, scendiamo il canalone a destra per una ventina di metri, giusto per trovare il punto migliore per traversare il costone roccioso e portarci sull'ampio versante nord-est, detritico, e da qui verso il passo in basso a sinistra.
Camminiamo tranquilli, anche se cade qualche goccia, ma non ci bagneremo, tornando alla base della via per recuperare i bastoncini:
Quindi a Isola 2000, dove arriveremo addirittura con il sole, con l'unica sgradita sorpresa del furto della tanto agognata ed attesa lattina di Monster ai danni del Pol...
La placca è piuttosto delicata, si sale per poi traversare in diagonale a destra, per reperire un diedrino, poi una serie di movimenti vari e divertenti conducono alla facile rampetta finale, che verso destra porta in sosta:
Grande ambiente, selvaggio e solitario:
A sinistra il Malinvern (m 2.939), mentre si addensano alcune nuvole, come da previsioni:
Salgo a mia volta:
Per ripartire per la nona ed ultima lunghezza (5b), prima lungo il bel diedro a sinistra, poi in placca:
Esco su una bellissima lama verticale sul filo dello spigolo, con passaggi un po' gratuiti (possibile uscire facilmente a destra e raggiungere la sosta in cima allo sperone) ma divertenti.
Il Pol segue:
La cima, a 2 metri da me, in sosta:
Ultimi passaggi per l'amico:
La discesa non pone problemi: traversiamo oltre la punta dello sperone, scendiamo il canalone a destra per una ventina di metri, giusto per trovare il punto migliore per traversare il costone roccioso e portarci sull'ampio versante nord-est, detritico, e da qui verso il passo in basso a sinistra.
Camminiamo tranquilli, anche se cade qualche goccia, ma non ci bagneremo, tornando alla base della via per recuperare i bastoncini:
Quindi a Isola 2000, dove arriveremo addirittura con il sole, con l'unica sgradita sorpresa del furto della tanto agognata ed attesa lattina di Monster ai danni del Pol...
Nessun commento:
Posta un commento