Io e Lollo
Una splendida giornata in alta quota, compleanno festeggiato alla grande nel mio habitat prediletto.
Destinazione Punta Udine (m 3.022), satellite del Monviso (m 3.841), dove stavolta saliremo Visto per il Perù (6a+ TD- 12L 380 m).
E' una via che voglio salire da tempo e, dopo l'ultima uscita piuttosto ingaggiosa alla Nasta, oggi ci regaliamo una via abbastanza impegnativa ma decisamente plaisir, con la sicurezza degli spit della zona Giacoletti:
Il mio compagno oggi è Lollo, molto motivato a scalare questa via.
Partiamo alle 5,00, poco dopo le 6,00 siamo al Pian del Re (m 2.020), dove posteggio l'auto dopo essere stato fermato dai carabinieri strada facendo e dopo aver ricevuto anche da loro gli auguri di buon compleanno.
La temperatura è ottima, siamo in maglietta e saliamo per la via più breve e diretta, il Coulour del Porco basso (ormai praticamente senza neve); oltrepassiamo il rifugio Giacoletti e ci portiamo all'attacco della via:
Fortunatamente, nessun'altra cordata oggi salirà la "nostra" via.Mentre ci leghiamo, ammiro il primo tiro (5c) che mi aspetta:
Sono le 8,20.
Salgo rilassato, gli spit sono decisamente ravvicinati.
Un primo diedro subito atletico, già si capisce che la via garantirà verticalità e passi a volte strapiombanti, intervallati da cengette e punti di riposo.
Seguono bei muri e diedri, fino alla sosta su due anelli collegati da catena:
Lollo segue:
Secondo tiro (5c), salgo il muro a destra, poi proseguo aggirando lo spigolo a destra, sparendo alla vista del socio, con alcuni passaggi interessanti, sempre ben protetti, fino alla comoda sosta su terrazzino:
Il terzo tiro (6a+) mi vede salire le prime placche fin sotto ad un marcato strapiombo, riesco a rinviare faticosamente lo spit al di sopra, poi un po' furbescamente supero il tratto difficile rimanendo un po' a sinistra, dove l'impegno si limita a pochi passi, per poi ritornare a destra e salire prima una placca, poi uno strapiombo breve, che supero grazie all'appoggio che mi ritrovo dietro, fino alla sosta su cengia erbosa.
Lollo mi raggiunge in sosta:
Sopra di noi abbiamo uno splendido muro verticale, solo leggermente articolato; la relazione parla di 5b, in realtà secondo noi si tratta di un bel 5c, divertente e su ottima roccia, sempre verticale e a tratti delicato:
Esco poi lungo un diedrino fino alla comoda sosta, dove poco dopo Lollo mi raggiunge decisamente perplesso sulla gradazione del tiro (il sito francese denali-sud lo dà addirittura 6a...):
La quinta lunghezza (5c) è magnifica: mi innalzo di poco oltre la sosta, poi traverso a destra per quasi 20 m, fino ad attaccare la placca che sale sempre più verticale, aiutandomi con una fessurina diagonale:
Un ultimo breve e leggero strapiombo mi conduce in sosta, da dove assicuro l'amico:
Lollo sui passi in aderenza:Avanti con la sesta lunghezza (5b), salgo lo splendido spigolo che sormonta la sosta, sfruttando anche qualche fessura:
Devo sottolineare che in questo tratto ho trovato la chiodatura leggermente più distanziata, ma forse dopo 5 tiri chiodati da falesia mi sono abituato "male"...
Raggiungo dopo 35 m una grande cengia, mentre alla mia sinistra due "colleghi" quasi mi affiancano (a una ventina di metri di distanza), salendo lungo la via Turbo.
Settimo tiro (5b): salgo la placca soprastante, con la caratteristica colorazione rossastra dovuta ai licheni, passo vicino a enormi blocchi non del tutto rassicuranti, poi sbuco a sinistra oltre il gendarme, dove trovo il famoso nanetto da giardino... rotto!
Pazienza... Proseguo, prima un muretto con partenza da studiare un attimo, poi una bella placca verso sinistra, fino all'uscita in sosta su comodo terrazzino:
Settimo tiro (5b): salgo la placca soprastante, con la caratteristica colorazione rossastra dovuta ai licheni, passo vicino a enormi blocchi non del tutto rassicuranti, poi sbuco a sinistra oltre il gendarme, dove trovo il famoso nanetto da giardino... rotto!
Pazienza... Proseguo, prima un muretto con partenza da studiare un attimo, poi una bella placca verso sinistra, fino all'uscita in sosta su comodo terrazzino:
L'ottavo (Lollo va avanti) tiro presenta un breve passaggio di 4a all'inizio, poi un trasferimento lungo la grande cengia (Cengia degli Angeli) che taglia la parete, fino a portarsi alla base degli ultimi 4 tiri della via, tiri splendidi che io avevo già percorso 4 anni fa, essendo in comune con la via Risiko.
Torno davanti, il nono tiro (6a) è da antologia: salgo i primi facili risalti, poi affronto il diedro strapiombante grazie all'appoggio laterale destro, ottimamente protetto, poi mi porto un passo a destra e salgo gli strepitosi muri che seguono, fino al traverso in diagonale verso sinistra, che mi fa guadagnare la sosta.
Lollo dopo di me:
Lollo dopo di me:
Alternati, proseguiamo con Lollo davanti per il decimo tiro (4c), lungo un divertente sperone articolato:
Euforico per la bellezza della via e per la chiodatura plaisir, Lollo resta davanti anche negli ultimi 2 tiri (5b), che accoppiamo fino a raggiungere la vetta:
Poco dopo, alle 13,20, eccoci in cima, cima che raggiungo per l'ennesima volta:
Il Monviso (m 3.841), versante nord-ovest, con le solite nebbie lato italiano e limpido lato francese:
Dopo uno spuntino e una telefonata, essendo anche il mio compleanno, iniziamo la discesa, portandoci lungo la facile Normale fino all'imbocco del Coulour del Porco, che scendiamo grazie ai molti tratti attrezzati, fino a riguadagnare il rifugio dopo circa 45'.
Qui mi regalo una magnifica crostata al cioccolato ed un thè, prima di ripartire e tornare in un'ora al parcheggio, dopo aver rivolto un ultimo sguardo alla parete appena scalata:
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