Io e Paolino l'Alpino
Si torna a scalare, anche se il meteo non promette nulla di buono...
Destinazione Rocca Sbarua, via Carlo Giuliani (6a 9L 200 m).
Io parto un po' prevenuto, il nome della via non mi garba affatto... ma chi se ne frega, andiamo a scalare, mica ad un comizio politico!
Passa Paolino a prendermi nella casa nuova, per la prima volta; il trasloco ed il maltempo sono alle nostre spalle, oggi si va!
Giunti al parcheggio, la situazione non è molto invitante: 1°C, ghiaccio ovunque, roccia gelida, niente sole...
Che si fa?
Boh... alla fine diciamo sì, tentiamo, ormai siamo qui.
Ovviamente non c'è nessuno, se non un'unica auto con due ragazzi...
Dopo aver mangiato qualcosa ed esserci preparati, ci facciamo la bella passeggiata di avvicinamento, oltrepassiamo il rifugio Melano e raggiungiamo la parte più lontana e dimenticata della Sbarua: il Torrione Tosco.
Dopo un po' di ravanamenti, eccolo!
Però sul torrione salgono ben tre vie, ovviamente senza nome scritto alla base... Per la verità una sì, ha le iniziali T.F. scritte in verde.
Prendiamo la via di mezzo: gli spit sono vicini tra loro, addirittura doppi nel primo tiro, una oppia fila di spit paralleli! Boh...
Ci leghiamo e parto io: un primo passo ed eccomi di nuovo abbarbicato ad una parete di granito, finalmente!Io parto un po' prevenuto, il nome della via non mi garba affatto... ma chi se ne frega, andiamo a scalare, mica ad un comizio politico!
Passa Paolino a prendermi nella casa nuova, per la prima volta; il trasloco ed il maltempo sono alle nostre spalle, oggi si va!
Giunti al parcheggio, la situazione non è molto invitante: 1°C, ghiaccio ovunque, roccia gelida, niente sole...
Che si fa?
Boh... alla fine diciamo sì, tentiamo, ormai siamo qui.
Ovviamente non c'è nessuno, se non un'unica auto con due ragazzi...
Dopo aver mangiato qualcosa ed esserci preparati, ci facciamo la bella passeggiata di avvicinamento, oltrepassiamo il rifugio Melano e raggiungiamo la parte più lontana e dimenticata della Sbarua: il Torrione Tosco.
Dopo un po' di ravanamenti, eccolo!
Però sul torrione salgono ben tre vie, ovviamente senza nome scritto alla base... Per la verità una sì, ha le iniziali T.F. scritte in verde.
Prendiamo la via di mezzo: gli spit sono vicini tra loro, addirittura doppi nel primo tiro, una oppia fila di spit paralleli! Boh...
La parete propone subito una serie di tettini (5c/6a) ed ammetto una sana mungitura a metà tiro, per raggiungere un appiglio molto distante:
Un traversino a destra ed eccomi in sosta.
Da qui recupero Paolino, che sale imprecando per le estremità fredde:
Ci alterniamo: Paolino sale il secondo tiro (5):
Diritto per qualche metro, lungo una bella fessura aperta, poi un traverso orizzontale fino a doppiare lo spigolo e fino alla seguente sosta:
Mi porto poi a sinistra della sosta, salgo lo spigolo e inizio un bellissimo viaggio in placca, nell'oceano di granito che segue (5c):
Raggiungo la cima di una grande scaglia staccata, da cui inquadro Paolino:Sopra di me la placca prosegue:
Paolino sale velocemente il quarto tiro (4+), placca senza problemi, fino alla cima del torrione:
Di fronte a noi, la Torre del Principe, dove corre la seconda parte della via:
Una bella calata in doppia, in parte nel vuoto, ci deposita nello scomodo bosco sottostante, dove ci accoglie una pendenza incredibile e un brutto quarto d'ora a recuperare difficoltosamente le corde:
Dopo lungo conciliabolo su quale sia la via da seguire (tanto per cambiare...), optiamo per la nuova chiodatura a spit e vernice verde della via contrassegnata con le iniziali T.F.Salgo il primo tiro (5a), carino e particolare, lungo un diedro arrotondato e poi le placche a destra, con muro finale fino in sosta:
Paolino va avanti lungo la sesta lunghezza (4+):
Intanto è addirittura uscito il sole, magnifico!
Siamo stati premiati.
Settimo tiro: tralascio la variante di sinistra (6a+) e salgo a destra i primi metri, poi senza problemi lungo altre placche più appoggiate (5):
Paolino mi raggiunge:
L'ottavo tiro (6a) presenta qualche passo molto aleatorio, in placca, sempre con chiodatura tranquilla:
L'uscita è un po' ravanosa, a causa della vegetazione, e ci conduce alla base della paretina finale:
La salgo io: da sotto sembra bruttina e muschiata in realtà è decisamente divertente (5+):
Esco sul bellissimo pulpito sommitale, dove non ci facciamo scappare un bell'autoscatto di vetta, con il Monviso che buca la nebbia e si fa vedere:
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