Io e Paolino l'Alpino
Si torna ad arrampicare, in una fredda giornata di inizio anno.
A lungo indecisi tra la Sbarua e i Tre Denti di Cumiana, quando sono a Pinerolo cambiamo idea e torniamo indietro fino a Cantalupa: troppo freddo (1° C)... andiamo a Cantalupa e ci facciamo un bell'avvicinamento di 1h 30', intanto magari la situazione migliorerà...
Vedremo anche che via scegliere: se permane il freddo, staremo tranquilli coi gradi, se no magari oseremo un po' di più.
Vedremo anche che via scegliere: se permane il freddo, staremo tranquilli coi gradi, se no magari oseremo un po' di più.
Parcheggiamo ed imbocchiamo il sentiero nel bosco, che dopo un bel peregrinare ci conduce all'attacco della via I Colossi (5c 7L 180 m):
Dovrebbe essere una via abbastanza facile, date le condizioni per oggi basta e avanza (in realtà la via si rivelerà decisamente più divertente di quanto ci aspettassimo).
Attacchiamo verso le 10,00; Paolino sale il primo facile tiro (3c), lungo una rampa ascendente verso sinistra:
Saliamo a tiri alterni: mi tocca la seconda lunghezza (4a), una bella placca lavorata:
che mi conduce ad una sosta un po'... agricola, con una cintura di sicurezza:
Con il terzo tiro (5b) si entra nel vivo, percorrendo l'elegante spigolo proiettato verso il cielo, fortunatamente ora bello azzurro, poiché intanto è uscito il sole a riscaldarci le ossa (e soprattutto le mani!):
Quarto tiro (5b): mi avvicino all'evidente strapiombo, un grosso bombé che, grazie alla chiodatura intelligente, mi permette di spostarmi con tranquillità verso destra di un paio di passi, con i piedi sotto il tetto, per reperire buone prese ed issarmi oltre l'ostacolo:
Segue una serie di risalti più semplici ed un traversino verso destra in placca che evito, causa neve sulla cengia di arrivo, per cui tiro dritto lungo lo sperone e raggiungo la vetta del primo torrione:
Recupero il socio, sempre coccolato da uno splendido sole:
Alla nostra destra, la parete sud-ovest del Dente Orientale, già scalata altre volte, con le cenge invase dalla neve:
Ora la relazione parla di calata in doppia, per raggiungere la base del secondo torrione; il problema è che la cima del primo torrione è invasa dalla neve, uno strato di oltre 40 cm di neve gelata... dove sarà mai la sosta di calata?
Alla fine decidiamo di calarci dalla sosta di arrivo del tiro precedente, anche se posizionata sul lato opposto della sommità; attenzione, però: da qui la calata è di 45 m e non di 30 m come riporta la relazione!
Mi calo per primo, un pochino preoccupato dal recupero della corda; scende poi Paolino:
Fortunatamente, anche se un po' faticoso, il recupero delle corde avviene senza intoppi.
Quinta lunghezza (5c): attacchiamo il secondo torrione salendo prima delle facili placche, poi la parete si raddrizza e costringe ad un delicato traversino a destra sotto ad uno strapiombo:
Strapiombo da superare senza lasciarsi tentare a salire troppo a destra verso lo spigolo, pena assenza di appigli in uscita:
Salgo a mia volta:
Eccoci ad un punto decisamente caratteristico della via, il buco: si tratta del sesto tiro (4c), che presenta un passaggio attraverso una stretta feritoia, per ricomparire al di sopra di un marcato e liscio strapiombo:
Eccomi all'altezza dell'ingresso nel buco, oltre il quale si vede la vetta del Dente Occidentale:
Il problema è che l'uscita è ora ingombra di neve, per cui faccio molta fatica a tirarne via un po', mezzo incastrato nella fessurona (a mo' di nut umano)...
Alla fine devo riscendere, togliermi lo zaino ed assicuralo all'imbrago con un cordino, quindi affrontare e superare l'ostacolo.
Una volta fuoriuscito, l'Occidentale di fronte a me:
Alla mia destra, invece, l'Orientale, con molta neve: insomma, abbiamo scelto bene, la nostra via oggi è sicuramente la più pulita:
Una placca semplice mi conduce alla comoda sella dove trovo la sosta.
Recupero Paolino: anche lui deve togliere lo zaino ed eccolo sbucare in parete dal buco:
Non rimane che il settimo, magnifico tiro (5c), che tocca a Paolino, purtroppo per me...
Una cavalcata sul filo dello spigolo, lungo muri verticali di roccia spettacolare, un godimento per il corpo e lo spirito:
Tra l'altro, la chiodatura della seconda parte della via (secondo torrione) è decisamente più plaisir:
Giungo in cima anch'io, a dir poco divertito:
La cima è ovviamente innevata e si pone per un attimo il problema di capire da dove scendere, dopo le foto di rito:
Scendiamo a piedi sul versante nord, dove la neve arriva a tratti al ginocchio...Decidiamo di seguire la traccia battuta che conduce dietro al Dente Orientale ed al Colle della Bessa.
Qualche passaggio delicato:
poi finalmente sbuchiamo sul versante sud e da lì scendiamo tranquilli per sentiero fino al parcheggio.
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