martedì 20 agosto 2013

PUNTA VENEZIA (m 3.095): Cresta Perotti in solitaria

Martedì 20 agosto 2013

Io

Oggi sono solo, così mi invento una divertente uscita lampo, veloce veloce.
Previsioni meteo ottime, la scelta cade su Punta Venezia (m 3.095), satellite del Monviso (m 3.841), che scalerò stavolta lungo la Cresta Perotti (3c   PD+   11L   400 m), in solitaria.
La via di per sè è lunga, ma salendo da solo sarò veloce, quindi posso fare con calma.
Parcheggio al Pian del Re (m 2.020) verso le 7,00, quando fa piuttosto freschino...
In compenso l'aria è limpida e tersa e la vista sulle cime è spettacolare: il Viso ed il Visolotto (m 3.348):
Mi preparo, per sicurezza quando sono solo preferisco portarmi una mezza corda, l'imbrago e qualche rinvio. Ovviamente, il casco.
Lenti a contatto, occhiali da sole, crema protettiva, bere e via, verso il Rifugio Giacoletti; stavolta però salirò dal sentiero che risale la parte bassa del Coulour del Porco, in via più diretta; ormai la neve dovrebbe essere andata:
In effetti, è così:
Attraverso l'enorme pietraia, lasciando a sinistra il sentiero che conduce al Giacoletti; quindi risalgo le cenge erbose alla base della parete est della Venezia, fino a raggiungere la targhetta che indica l'attacco della Cresta Est o Cresta Perotti:
Il meteo è magnifico, solo qualche sbuffo nuvoloso ogni tanto di passaggio, residuo dell'umidità della notte.
Il Re mi tiene d'occhio:
Attacco la via, con la corda nello zaino; per sicurezza, calzo le scarpette; pochi minuti dopo la partenza, la prua alle mie spalle con la via percorsa:
La via segue fedelmente il filo di cresta, contrassegnata da qualche spit:
Trovare un chiodo per me è sempre gioia, aria di alpinismo:
Ogni trenta metri incontro una sosta con due spit con anello.
La cresta prosegue:
Un diedro verticale, uno dei passaggi caratteristici della via:
L'ambiente è magnifico, qui sono ad una sosta:
Uno dei passaggi un pochino più delicati ed esposti, la placca da percorrere al centro:
Mi avvicino alle torri bifide, su in alto:
La lunga cresta che unisce il Colle delle Traversette al Monviso, dove corre la via Skywalker, che oggi avevo preso in considerazione insieme a questa:
Ambiente magnifico, un'altra sosta:
Via, si prosegue:
Mi avvio verso la parte alta della via, dove troverò le pareti più verticali:
Per ora la corda resta nello zaino, già il fatto di averla rappresenta una piccola sicurezza.
Passaggi aerei sul filo di cresta:

Uno dei tratti chiave: salgo un diedro e ne esco sulla destra, in esposizione:
Ora sono alla base di un altro tratto che richiede attenzione, non difficile, ma esposto:


Mi avvicino alla parete est della Torre Bifida:
Un'occhiata alla cresta Punta Udine-Gastaldi-Visolotto-Monviso, la Cresta Berhault:
Occhio, ora la faccenda è veramente diritta ed esposta:
Estraggo la corda, attrezzo l'autoassicurazione, poi salgo i primi metri del tiro.
Quindi, vuoi perchè da qui la vista del tratto che mi sormonta non è poi così terribile, vuoi per la scomodità di dover poi ridiscendere a liberare la corda dall'ancoraggio di partenza, decido di scendere subito e di salire in slego anche qui.
Poco dopo, sono in cima al risalto e guardo in basso:
Mi aspettano ancora alcuni passaggi divertenti:
Si sale:
Si susseguono le torri:
L'esposizione mi fa spesso compagnia:
Un'altra bella placca:
Un ultimo sforzo, la via è quasi finita:
L'ultimo tiro infatti non pone problemi: traversino a sinistra, percorro un'esile cengia, poi mi si apre la sella ed il versante est della Venezia, con prati e torrioncini:
L'ultima sosta della via, con vista Monviso:
La via è terminata, ora per raggiungere la vetta vado a cercarmi ancora qualche bel passaggio, seguendo gli ultimi 3 o 4 tiri di una via protetta a spit, essenzialmente in placca:
Eccomi ancora una volta in cima a Punta Venezia (m 3.095), stavolta da solo, con alle spalle il Re di Pietra:
Meteo incredibile:
La Cresta Berhault dalla cima:
La Valle Po:
Sulla sinistra, abbiamo anche il Viso Mozzo (m 3.018) in posa per noi, mentre in primo piano è visibile il bivacco della Venezia:
La discesa non pone alcun problema, lungo la Normale: scendendo incontro anche Simone che sta salendo con suo padre; il Coulour del Porco in questa stagione si percorre velocemente, lungo il sistema di corde fisse e gradini in ferro (anche troppi...).
La parete est della Venezia vista dall'imbocco della parte bassa del Coulour del Porco, con la via percorsa di profilo:
Ancora la via salita, vista da più in basso: sento delle voci, aguzzo la vista e scorgo una cordata composta da un ragazzo e una ragazza che stanno salendo:
Un'ultima occhiata alla bellissima parete nord-est di Punta Udine (m 3.022), dove ho già salito quasi tutte le vie, purtroppo...
Anche per oggi fine dei divertimenti, torno a casa molto presto: purtroppo è quasi ora di tornare al lavoro, dopo bellissime giornate spese molto bene!

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