sabato 9 febbraio 2013

ROCCA BARALE (m 800): Ciao Franco + Bagheera

Sabato 9 febbraio 2013

Io e Paolino l'Alpino

Pro e contro della rete, dove chiunque può scrivere tutto...
Avevamo letto su Gulliver che alla Parete del Visch "si scala bene in inverno, grazie all'esposizione favorevole"... Ebbene, ci rechiamo lì, raggiungiamo la parete, è una bella giornata di sole, ma... la parete è completamente in ombra e sono quasi le 10!
Per di più ci sono -5°C, insomma all'ombra è veramente impossibile pensare di scalare...
Tant'è... mastichiamo amaro, ma siamo costruttivi: facciamo dietro front, torniamo all'auto e decidiamo di scendere in bassa Val Chisone, a quota un pochino più bassa e con esposizione veramente favorevole: la Rocca Barale (m 800).
L'obiettivo è la parete sud-ovest, la via è recente: Ciao Franco (5b   4L   100 m):
La raggiungiamo e ci prepariamo; parte Paolino per il primo tiro in placca (5a), divertente:
Il secondo tiro (5b) è molto divertente, prevalentemente in placca fino ad un grande tetto, da cui traverso a destra e risalgo un breve strapiombo, fino alla comoda sosta:
segue Paolino:
La terza lunghezza (4c) è una facile rampa su ottima roccia, quindi a destra un breve muro ed un traverso a sinistra in cengia:
Il tiro più bello è il quarto (5a), vario e divertente, che salgo tutto d'un fiato:
Paolino mi segue:

Mentre Paolino sta ancora salendo, io attrezzo già la prima calata in doppia: la voglia di scalare è ancora tanta ed è già pomeriggio.
Paolino in doppia:
Tornati alla base della parete, la contorniamo e scendiamo fino alla parete sud, per ripetere (non avendo le relazioni delle altre vie) una via già salita qualche annetto fa, Bagheera (5c   7L   150 m):
Ci prepariamo veloci e Paolino attacca il primo tiro (5b), su placca liscia:
Lo raggiungo rapido:
quindi proseguo lungo le placche del secondo tiro (5a), bellissime:
Concateno il terzo tiro (5b), ricordando male la sua lunghezza...
Raggiungo la base della parete che ora si innalza verticale ed attacco un bel muro, che chiudo con un traverso in diagonale a sinistra, fino in sosta. Paolino mi raggiunge:
Quarto tiro (5b), quello del famoso albero provvidenziale, che anche stavolta noi (come tutti) usiamo per scalare lo spigolo che ci conduce alla parete soprastante:
Eccomi quasi in sosta:
La quinta lunghezza (5b) è magnifica, prima un diedrino verticale, poi un traverso in placca e via, ancora in diagonale in placca verso destra, fino alla sosta:

Il sesto tiro (5c) è magnifico: su diritti in placca, seguendo una fessurina e qualche scaglia:
Più in alto, la placca si fa più delicata, ma con bellissimi movimenti raggiungiamo e superiamo sulla destra il tetto che precede la cima:
Cima che raggiungiamo con il Monviso alle spalle:
Con tre rapide calate siamo a terra e possiamo tornare all'auto, volgendo un ultimo sguardo alla nostra parete:


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