Sabato 14 maggio 2011
Io, Manu e Paolino l'Alpino
Finalmente torniamo tutti abili e arruolati, ma... come sempre, ci mette lo zampino il meteo!
Previsioni disastrose ovunque: pensare che eravamo disposti ad andare dovunque, partendo il venerdì sera e dormendo in tenda; invece niente, l'idea di andare ad accamparsi sotto la pioggia non è molto allettante.
Alla fine decidiamo di rifugiarci nel fidato Briançonnais, dove fa quasi sempre sole, sebbene anche lì le previsioni dicano pioggia dalle 14,00 in avanti.
Partiamo e strada facendo discutiamo a lungo su dove andare: alla fine andiamo alla Paroi du Ponteil (m 1.730), paretone una trentina di km oltre Briançon.
Al nostro arrivo, c'è il sole ed ecco innanzi a noi la via prescelta: La Rampe (6a 6L 150 m):
L'avvicinamento è veramente falesistico: non più di 10 minuti...
Troviamo l'attacco abbastanza rapidamente e ci leghiamo.
cui segue un'uscita a destra, la risalita di un pilastrino ed il superamento di un bombé piuttosto rognoso:
Poi salgo io:Chiude Paolino, ripreso qui dalla facile rampa che conclude il tiro:
Secondo tiro: prima parte in placca verticale ma ben appigliata (4c):
Poi passaggio sulla parete a destra, completamente verticale (5b+).
Eccomi impegnato nella scalata del muro di calcare giallo:
Eccomi impegnato nella scalata del muro di calcare giallo:
e nel traverso delicato che chiude il tiro:
Terza lunghezza: diedro-camino verticale, da superare in opposizione con movimenti faticosi, con uscita molto particolare, da interpretare.
Manu:
La parete alla mia sinistra:
Paolino:
Salgo per ultimo e mentre esco avverto qualche gocciolina di pioggia.
Il tiro esce in cengia, proprio dove si trova una delle possibili vie di fuga, calandosi in doppia: mentre l'unica altra cordata presente in parete (composta di sole ragazze, cosa impensabile in Italia!) decide per la ritirata, noi scrutiamo il cielo con aria navigata, da vecchi lupi di mare: ma sì, non è niente, proseguiamo, mancano solo 3 tiri, di cui uno brevissimo.
La parete alla mia sinistra:
Paolino:
Salgo per ultimo e mentre esco avverto qualche gocciolina di pioggia.
Il tiro esce in cengia, proprio dove si trova una delle possibili vie di fuga, calandosi in doppia: mentre l'unica altra cordata presente in parete (composta di sole ragazze, cosa impensabile in Italia!) decide per la ritirata, noi scrutiamo il cielo con aria navigata, da vecchi lupi di mare: ma sì, non è niente, proseguiamo, mancano solo 3 tiri, di cui uno brevissimo.
OK, Manu attacca il quarto tiro (5c+), una placca da salire in diagonale verso destra tanto breve quanto ostica:
Arriva in sosta, poi salgo io e intanto... si butta a piovere!
Sale ancora Paolino, poi dobbiamo calarci in cengia abbandonando una fettuccia ed un anello di calata; scendo per primo e intanto percorro la cengia assicurandomi con un barcaiolo ad un albero; quando Paolino raggiunge l'albero, mi scioglie la corda, visto che ormai sono su terreno sicuro, e proseguo fino a trovare una solida sosta a spit e catena:
L'ambiente è davvero dolomitico!
Da qui, un'unica calata di 48 m, per buona parte nel vuoto, mi deposita a terra, seguito dai compagni:
OK, per oggi è andata così... Peccato solo non essere partiti un paio d'ore prima da casa, visto che mancavano solo 2 tiri alla fine della via...
Sosta immancabile da McDonald's a Briançon, poi via verso casa.
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