sabato 13 marzo 2010

MONTE COUDREY (m 1.298): Pa' Raumer e i Suoi Pargoli


Sabato 13 marzo 2010


Io e Paolino l'Alpino

Giornata particolare...
La inizio con un chiaro indizio di... influenza intestinale...
Cavoli: piena forma durante la settimana lavorativa e poi, il giorno della tanto attesa arrampicata e con un meteo splendido, dovrei rinunciare così??? Non se ne parla nemmeno!
Seppur un po' in ritardo, partiamo e ci incontriamo a Scarmagno con Wil, Chiara e Fabio.
La destinazione sono le pendici del Monte Coudrey (m 1.298), ad Albard Alta; per non fare la fila sulla stessa via, ci dividiamo, restando in contatto visivo e radio.
Io e Paolino attacchiamo la seconda parte di Pa' Raumer e i Suoi Pargoli (5b D+ 5L 200 m), in quanto i primi ulteriori tre tiri sono banali; già durante la marcia di avvicinamento mi rendo conto che sono molto debole e debilitato, oggi...
All'attacco della via ci prepariamo e vado avanti io per la prima lunghezza (5b): una fessura verticale, molto faticosa, da affrontare a freddo; con la scusante della mia indisposizione fisica, salgo aiutandomi con l'albero che mi trovo dietro la schiena, mentre Paolo se la ride di gusto (anche se poi non mancherà di imitarmi! ;-D ).
Dopo la fessura, salgo uno spigolo e seguo una fessura ad arco verso destra, sempre in dulfer, con l'unica eccezione di una breve placca; raggiungo così la sosta, comoda e soleggiata, da dove studio già la lunghezza successiva:

Paolino, come detto, mi raggiunge, passando anche lui dal freddo dell'ombra sottostante al sole diretto:
Seconda lunghezza (5b): si sale diritti, poi si tiene la stessa fessura, in dulfer, fino ad uscire lungo una piccola cengia, da dove si attacca una placca articolata, senza problemi:



La sosta è su comoda cengia, da cui riparto per un breve diedro con un passo delicato:



Poi continuo su belle placche prove di vera difficoltà, fino a sostare su albero alla fine delle corde.
Paolino va avanti lungo la quarta lunghezza (4c), una bellissima parete che si fa sempre più diritta, ma "condita" dalle prese giuste al posto giusto:



La sosta è ottima.
Vado avanti, sferzato da un vento piuttosto freddo, lungo la placca in diagonale verso destra:

Infine affronto la placca articolata di uno splendido sperone roccioso, che mi conduce in cima:

Questo tiro è veramente bellissimo!
Recupero Paolino, che sbuca nei pressi della sosta:

Alla mia destra, gli amici scalano la via Gatto Matto:



Foto di vetta:

Durante la discesa, la prima corda doppia si incastra, così Paolino deve risalire metà lunghezza ed abbandonare un maillon...
Poi torniamo all'auto, da dove ammiriamo le pareti salite, illuminate dall'ultimo sole:
Salutiamo gli amici via radio, Paolino ha una cena e si sta facendo tardi.
Io ho un appuntamento con... il bagno di casa!!!

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