sabato 23 maggio 2009

CONTRAFFORTI DI LAUSA BRUNA (m 1.500): Open Your Mind


Sabato 23 maggio 2009



Io e Manu

Finalmente!
Finalmente il sole, il caldo, finalmente la montagna!
Forse storditi da questo lungo e serio inverno come non accadeva da anni, gli alpinisti-non-falesisti quest'anno stentano ad uscire dal guscio... Ogni lunedì leggo delle loro scalate, che rimangono timide, a bassa quota, addirittura... al mare! Sembra di leggere i forum in inverno!
Così accade che nessuno arrampichi ancora ad Ailefroide, nessuno risponda ai miei quesiti sulle condizioni, fino a quando non vado a vedere di persona, il 1° maggio, e, come calcolato da casa, trovo condizioni perfette!
Allo stesso modo, ormai calcolo che la quota neve si sia alzata parecchio, eppure nessuno azzarda più di un Monte Bracco, un Bourcet o un finalese...
OK, vado a vedere!
Purtroppo questo week-end sono orfano di Paolino l'Alpino, trattenuto da impegni di lavoro...
Io e Manu partiamo alla volta della prima via di montagna della stagione; per la verità, è ancora media montagna, ma non è certo falesia...
Risaliamo la Valle Stura, quindi imbocchiamo il Vallone di Sant'Anna: la strada è percorribile in auto fino alla centrale idroelettrica, dove una valanga la ostruisce:

Un tecnico della provincia ci informa tra un paio di giorni la strada verrà liberata fino al santuario.
Partiamo, il meteo è splendido e fa caldo; partiamo in maglietta e pantaloni corti, superando la valanga facilmente, la neve è molto assestata:

Per il resto, la valle è pulita, specie i versanti esposti a sud sono ormai sgombri fino a 2.000 m di quota.
E' il trionfo del verde:

Dopo soli 10 minuti di cammino siamo sotto i Contrafforti di Lausa Bruna (m 1.500), su cui sale la via Open Your Mind (6a D+ 6L 250 m).

Attraversiamo i residui valanghivi che ricoprono il torrente e risaliamo la pietraia; fa già un caldo impressionante!

Dopo una ventina di minuti siamo all'attacco della via, su un invitante gneiss verdolino tipico delle "nostre" Alpi Marittime.
Ci leghiamo e parte Manu per il primo tiro (6a):


Subito un muro verticale bello tosto, una fessura da seguire e, dopo un breve punto di riposo, una placca impegnativa; non male come primo tiro, a freddo!
Dopo esattamente 30 metri, la sosta, già attrezzata:

Salgo con qualche imprecazione, fa già molto caldo, anche perchè ce la siamo presa comoda e sono le 11,00.
Il secondo tiro (3c) è facilissimo, salgo guardandomi intorno per capire da che parte andare, am senza difficoltà.
Anche la terza lunghezza (4b) non oppone difficoltà: traverso a sinistra, passaggino e speroncino da risalire senza problemi fino alla sosta:

Parto per il quarto tiro (5c), molto divertente: una lunghissima (50 m) placca lavorata, con qualche spit ogni tanto (come si vede dalla foto, le protezioni sono da via di montagna, ma va benissimo così), pane per i miei denti.
La sosta è attrezzata per la calata in doppia e questo è il motivo per cui abbiamo scelto questa via e non la vicina Due di cuori (6a D+ 8L 300 m):

Manu mi segue, recupero metri e metri di corda, fino a quando sbuca il suo caschetto bianco:

La calura non dà tregua...
Manu parte per la quinta lunghezza (5c), proseguendo lungo la bellissima placconata, fino alla sua sommità, dopo un'altra bella galoppata di 40 m:

Capita raramente in montagna di invocare qualche nuvoletta, ma il caldo è davvero opprimente...

Sotto di noi, la valanga ricopre la strada:

Sulle nostre teste, la sesta ed ultima lunghezza (5c):

Dopo qualche metro sul facile, la parete si raddrizza ed è con sommo divertimento che scalo la fessura che la solca, fino ad uscire in cresta:

Gli ultimi facili metri mi vedono prima sotto, poi sopra il filo dello spigolo:

La sosta che segna la fine della via:

Recupero Manu, poi mi slego e ce ne andiamo a riposare in cima allo sperone, dove finalmente spira un leggero venticello:



Da qui si domina gran parte della valle e lo sguardo cade sul differente stato di innevamento dei versanti esposti a sud o a nord:

Ci rifocilliamo un po', quindi scendimo in doppia lungo la parete di placca:

La terza calata si conclude nel vuoto:

Scendiamo la pietraia, imprecando un po', ma alla fine eccomi sodisfatto con la via alle spalle:

Assaltiamo la fontana sulla carrozzabile, quindi in breve siamo alla macchina; il sole è stato spietato anche con chi in genere non si scotta mai:
Via carina, anche quest'anno abbiamo rotto il ghiaccio con l'arrampicata in montagna!
Peccato solo per l'assenza di Paolino... che avrà tutta l'estate per rifarsi!!!

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