sabato 9 ottobre 2021

AILEFROIDE (m 1.800): La Cocarde


Sabato 9 ottobre 2021

Io e Lollo

Torno sempre volentieri da queste parti, si sa. 

Oggi da noi il meteo è bruttino, mentre negli Ecrins è molto migliore. Detto fatto, appuntamento al casello di Carmagnola e via, per l'ennesima volta verso il Monginevro e la valle di Ailefroide.

Arriviamo poco prima delle 9, parcheggio al ponte; temperatura non male, ma il sole previsto ancora non si vede, a parte qualche squarcio:

Ci prepariamo e ci avviciniamo al settore della Poire, con un paio di vie tra cui scegliere.

Alla fine la scelta si rivela obbligata, per via di alcune colate d'acqua che evidentemente sono frutto delle prime nevicate stagionali dei giorni scorsi e che fanno scendere lungo le pendici del Pelvoux una serie di rivoli d'acqua...

Ok, vorrà dire che è la volta buona che salgo la super classica del settore, La Cocarde (5c+   D+   6L   200 m):

Ci leghiamo e, quando sono circa le 10, attacco il primo tiro della via (5c), un po' infreddolito, superando i primi metri leggermente strapiombanti, ben protetti, per ristabilirmi sulla esile cengia al di sopra:
Traverso brevemente a sinistra, poi prendo a salire una bella placca piuttosto povera di appigli, per riprendere a traversare a sinistra per una quindicina di metri, fino a raggiungere le placche più chiare della cosiddetta Petite Poire, dove poco dopo attrezzo la sosta su due fittoni vicini.
Poco dopo ecco Lollo sulle mie tracce:
Resto davanti, impegnando il caratteristico secondo tiro (5c): traverso a destra brevemente, fino al punto in cui una spaccata mi riporta sulla struttura di destra, su roccia scura:
Il passo è ben appigliato; segue un tratto in diagonale verso destra, ben protetto, un traversone di oltre 20 m, ignorando una sosta di calata poco più in alto e continuando a traversare fino addirittura a scendere, in esposizione, fino a raggiungere un diedro-rampa verticale, che mi permetterà di salire nuovamente, dopo aver aggirato i grandi tetti che sbarrano la parete:

Trovo la sosta poco sopra e da qui assicuro l'amico:

Terza lunghezza (5c+): vista dal basso sembra poco ostica... In realtà, il tiro sarà più impegnativo del previsto, anche e soprattutto a causa del passo psycho dovuto alla rottura di un fittone, che ritrovo tranciato nel mezzo di un tratto impegnativo... tratto che diventa così un bel run out, bello obbligatorio...
Frattanto è finalmente uscito il sole, mentre le nuvole si scostano e ci mostrano il motivo delle colate d'acqua che vediamo qua e là... la recente nevicata è infatti arrivata fino in basso:
Studio non poco il passaggio, poi vado con decisione e supero l'ostacolo:
Lollo sulle mie tracce:
Ci alterniamo per salire il quarto tiro (4b), con Lollo che sale le placche lavorate che sormontano la sosta:
La conca di Ailefroide, sempre magnifica:
Torno davanti, la quinta lunghezza (5c) è splendida, una serie di passi di aderenza e muri tecnici sulla mitologica roccia granitica di Ailefroide:

Siamo già alle battute finali...
Attacco il sesto ed ultimo tiro (5c+), superando un primo muro grazie ad una fessura, per raggiungere lo scudo finale, che salgo con un breve passo strapiombante e un'uscita tecnica, dove occorre lavorare bene con il bilanciamento del peso:
Mi isso al di sopra, da cui in pochi istanti raggiungo la cima della Poire, senza difficoltà; da qui assicuro il socio, che sale godendosi il sole:
Selfie in cima, prima delle calate in doppia:

Con 4 calate siamo a terra:
I colori di Ailefroide:
Il tracciato della via:

Chiudiamo la giornata con uno spuntino a Briançon, prima di rientrare tra le nuvole della Val Susa.

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