Io, Renna e Lollo
Che bella giornata!
Ricomponiamo la cordata a tre io, Lollo e Renna.
Fino a ieri pensavo di riuscire ancora a scalare a Tremila metri, ma purtroppo la triste realtà è che la recente nevicata ha depositato il "candido e soffice problema" già dai 2.600 m in su...
Ok, cambio drastico, si va a scalare al calduccio sul granito di Ailefroide, che in questo periodo secondo me è il top: non c'è più nessuno e in parete si sta benissimo, senza il caldo e la ressa di agosto.
Deciso: ritrovo 6,20 a Marene, carico tutti in macchina e via verso Briançon!
Classica sosta colazza a Salbertrand, poi la mia auto che ormai sa andarci da sola, ad Ailefroide...
Vado a parcheggiare sotto il settore Palavar, all'imbocco del sentiero verso i rifugi Pelvoux e du Sélé, io e Lollo facciamo un ultimo conciliabolo per la scelta della via (Renna attende rassegnato il suo destino, da non grande estimatore della placca...) e il responso finale parla di Les Prédateurs (6a TD- 8L 300 m).
Quel che Renna ancora non sa è abbiamo scelto una tra le vie con l'avvicinamento più impegnativo, da queste parti!
Si tratta pur sempre di una mezzoretta abbondante, niente di che...
Sotto la prua di Palavar prendiamo a destra:
Un breve canalino attrezzato conduce al colletto:
Ed ecco lo sperone dove la nostra via, molto invitante:
Un traverso a mezzacosta e siamo all'attacco della via, segnato da uno spit con cordino e un ometto, alla base di un fessurone:
Ci leghiamo e attacco io il primo tiro (5c), prima senza difficoltà lungo il fessurone, poi traversando a sinistra in piena placca:
Mi raggiungono gli amici:
Resto davanti, il secondo tiro (5c) è bellissimo, parte su una placca aleatoria, poi via via più facilmente:
Passa avanti Lollo per il terzo tiro (5b), lungo un bel pilastro arrotondato:
Sale poi la quarta lunghezza (6a), spostandosi a sinistra della sosta per reperire il lato opposto dello spigolo:
Bellissimo tiro, più vario, fino alla comoda sosta, dominata dagli spendidi colori autunnali:
La conca di Ailefroide, in estate brulicante di persone, ora incredibilmente deserta, in quello che secondo me è il periodo migliore per frequentarla, data la quota relativamente bassa:
Io e Renna ci divertiamo a sentire gli sproloqui di Lollo, comodamente appesi in sosta:
Torno avanti io, la quinta lunghezza dovrebbe essere un trasferimentino, invece tiro dritto verso il tiro successivo (6a), ignaro di quel che mi aspetta...
Il tiro è stupendo, placca, dulfer, ribaltamento tecnico a sinistra su uno speroncino iscendo da un tetto con tallonata, un lungo diedro verticale ben appigliato, il tutto condito da uno scontato tiraggio corde impressionante...
I soci salgono a loro volta, quando finalmente raggiungo l'aerea sosta al termine di un traversino carino su esile cengia a destra:
Renna post ribaltamento:
Resto ancora davanti e salgo la settima lunghezza (5c, forse anche qualcosa in più), splendidamente in placca:
Parto poi per l'ultimo lungo tiro (5c), raggiungendo l'aereo spigolo con un piccolo passo strapiombante ben appigliato:
Poi un passo da interpretare per superare un altro tettino, quindi un ultimo passo mi conduce a quella che sarà la sosta della prima calata in doppia.
Poco dopo eccoci riuniti in cima:
La vetta dello sperone:
Le doppie non ci daranno problemi, scendiamo in questo sole e con questa temperatura incredibilmente piacevole, in maglietta a metà ottobre a 2000 m:
Chiudiamo degnamente al McDonalds di Briançon, come tradizione vuole, tra gli insulti whattsapp del Pol:
Ricomponiamo la cordata a tre io, Lollo e Renna.
Fino a ieri pensavo di riuscire ancora a scalare a Tremila metri, ma purtroppo la triste realtà è che la recente nevicata ha depositato il "candido e soffice problema" già dai 2.600 m in su...
Ok, cambio drastico, si va a scalare al calduccio sul granito di Ailefroide, che in questo periodo secondo me è il top: non c'è più nessuno e in parete si sta benissimo, senza il caldo e la ressa di agosto.
Deciso: ritrovo 6,20 a Marene, carico tutti in macchina e via verso Briançon!
Classica sosta colazza a Salbertrand, poi la mia auto che ormai sa andarci da sola, ad Ailefroide...
Vado a parcheggiare sotto il settore Palavar, all'imbocco del sentiero verso i rifugi Pelvoux e du Sélé, io e Lollo facciamo un ultimo conciliabolo per la scelta della via (Renna attende rassegnato il suo destino, da non grande estimatore della placca...) e il responso finale parla di Les Prédateurs (6a TD- 8L 300 m).
Quel che Renna ancora non sa è abbiamo scelto una tra le vie con l'avvicinamento più impegnativo, da queste parti!
Si tratta pur sempre di una mezzoretta abbondante, niente di che...
Sotto la prua di Palavar prendiamo a destra:
Un breve canalino attrezzato conduce al colletto:
Ed ecco lo sperone dove la nostra via, molto invitante:
Un traverso a mezzacosta e siamo all'attacco della via, segnato da uno spit con cordino e un ometto, alla base di un fessurone:
Ci leghiamo e attacco io il primo tiro (5c), prima senza difficoltà lungo il fessurone, poi traversando a sinistra in piena placca:
Mi raggiungono gli amici:
Resto davanti, il secondo tiro (5c) è bellissimo, parte su una placca aleatoria, poi via via più facilmente:
Passa avanti Lollo per il terzo tiro (5b), lungo un bel pilastro arrotondato:
Sale poi la quarta lunghezza (6a), spostandosi a sinistra della sosta per reperire il lato opposto dello spigolo:
Bellissimo tiro, più vario, fino alla comoda sosta, dominata dagli spendidi colori autunnali:
La conca di Ailefroide, in estate brulicante di persone, ora incredibilmente deserta, in quello che secondo me è il periodo migliore per frequentarla, data la quota relativamente bassa:
Io e Renna ci divertiamo a sentire gli sproloqui di Lollo, comodamente appesi in sosta:
Torno avanti io, la quinta lunghezza dovrebbe essere un trasferimentino, invece tiro dritto verso il tiro successivo (6a), ignaro di quel che mi aspetta...
Il tiro è stupendo, placca, dulfer, ribaltamento tecnico a sinistra su uno speroncino iscendo da un tetto con tallonata, un lungo diedro verticale ben appigliato, il tutto condito da uno scontato tiraggio corde impressionante...
I soci salgono a loro volta, quando finalmente raggiungo l'aerea sosta al termine di un traversino carino su esile cengia a destra:
Renna post ribaltamento:
Resto ancora davanti e salgo la settima lunghezza (5c, forse anche qualcosa in più), splendidamente in placca:
Parto poi per l'ultimo lungo tiro (5c), raggiungendo l'aereo spigolo con un piccolo passo strapiombante ben appigliato:
Poi un passo da interpretare per superare un altro tettino, quindi un ultimo passo mi conduce a quella che sarà la sosta della prima calata in doppia.
Poco dopo eccoci riuniti in cima:
La vetta dello sperone:
Le doppie non ci daranno problemi, scendiamo in questo sole e con questa temperatura incredibilmente piacevole, in maglietta a metà ottobre a 2000 m:
Chiudiamo degnamente al McDonalds di Briançon, come tradizione vuole, tra gli insulti whattsapp del Pol:
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